Partirà dal 1° gennaio 2019 l'obbligo di fatturazione elettronica: a ribadire che non vi sarà alcuna proroga è stato il Ministro del MEF Giovanni Tria. Intanto il Ministero è al lavoro per l'avvio della flat tax.
Non vi sarà alcuna proroga per l’entrata in vigore dell’obbligo di fattura elettronica e l’avvio a partire dal 1° gennaio 2019 è confermato dal Ministro del MEF Giovanni Tria.
Il Governo non intende intervenire ulteriormente su una delle principali novità fiscali in partenza dal prossimo anno e la fattura elettronica diventerà, a partire dal 2019, una delle chiavi per controlli fiscali più efficienti verso i contribuenti.
Intanto, il Ministero è al lavoro per valutare gli effetti dell’introduzione della flat tax, vero piatto forte della riforma fiscale promessa dal Governo sia per le famiglie che per le imprese.
Sono questi alcuni dei punti affrontati dal Ministro dell’Economia Tria nel corso dell’Audizione alla Commissione Finanze del 17 luglio 2018, intervento particolarmente atteso a fronte delle numerose novità fiscali che il Governo Lega e M5S si appresta ad introdurre.
L’obbligo di fatturazione elettronica potrebbe, tuttavia, non riguardare le piccole imprese; ad anticipare una delle possibili novità è Italia Oggi, in un’intervista al sottosegretario del MEF Bitonci.
Il Governo sarebbe al lavoro per l’approvazione di un decreto prima della pausa estiva con misure di semplificazione fiscale. Tra le novità vi sarebbe anche l’estensione degli attuali limiti del regime forfettario per le partite IVA fino a 65.000 euro, un’anticipazione della flat tax che, tuttavia, farà il primo vero debutto soltanto nella Legge di Bilancio 2019.
Proprio per le piccole e medie imprese, Tria sottolinea il lavoro meritevole dell’Agenzia delle Entrate nella predisposizione di un pacchetto di software dedicato alla fattura elettronica. Misure agevolative ed esenzioni saranno rivolte soltanto alle micro-imprese.
Il Ministro Tria conferma: fattura elettronica dal 1° gennaio 2019
Meno controlli ma più efficaci. Sarà questo uno degli effetti dell’introduzione, a partire dal 1° gennaio 2019, dell’obbligo di fattura elettronica anche per le cessioni tra privati.
Nel corso dell’Audizione al Senato, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria ha ricordato che l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica per le partite IVA comporterà l’abolizione dello spesometro, sopravvissuto alle lievi novità fiscali introdotte dal Decreto Dignità.
Grazie all’acquisizione in tempo reale dei dati delle fatture emesse e ricevute, l’Amministrazione Finanziaria potrà contare su un potente strumento di controllo che, al tempo stesso, contribuirà ad alleggerire i controlli invasivi sui contribuenti.
L’obbligo di fattura elettronica rappresenta, tuttavia, una delle criticità maggiori per le piccole e medie imprese poco avvezze alla tecnologia; nonostante ciò, il Ministro Tria esclude ogni possibilità di proroga e, al contrario, sottolinea come nella consapevolezza delle difficoltà per le piccole partite IVA, l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione un pacchetto integrato di servizi digitali per favorire il passaggio al nuovo regime.
Quanto affermato da Tria nel corso dell’Audizione in Senato si collega con le dichiarazioni rese negli ultimi giorni dal sottosegretario al MEF Bitonci.
Sulle pagine di Italia Oggi, il sottosegretario della Lega ha annunciato che il Governo è al lavoro per l’estensione dei limiti del regime forfettario e, quindi, dei soggetti già esonerati dall’obbligo di fatturazione elettronica in base a quanto già previsto dalla Legge di Bilancio 2018.
Le novità potrebbero trovar posto nell’ultimo decreto legge del Governo prima della pausa estiva; una settimana di tempo, quindi, per l’approvazione del provvedimento che potrebbe contenere una piccola anticipazione della flat tax per le imprese ma sul quale le dichiarazioni restano contrastanti.
Flat tax, dal MEF una task force sulla riforma fiscale
La fattura elettronica non è stato l’unico argomento sul quale si è soffermato il Ministro Tria e, al contrario, erano particolarmente attese le dichiarazioni circa la complessa riforma fiscale contenuta nel programma del Governo Lega e M5S.
È la flat tax il piatto forte che il Governo Conte punta ad introdurre con la Legge di Bilancio 2019. A tal proposito, il Ministro Tria ha annunciato l’avvio di:
“una task force con l’obiettivo di analizzare i profili di gettito e distributivi del sistema in vista della definizione della flat tax, in un quadro coerente di politica fiscale e in armonia con i principi costituzionali di progressività dell’imposta. Principi che invece l’attuale struttura dell’Irpef fa difficoltà a garantire”.
A livello più generale, continua il Ministro, è necessario che venga attuata una semplificazione del prelievo e degli adempimenti fiscali, nonché una riduzione dei costi di compliance e della tutele del contribuente:
“La semplificazione della struttura del prelievo (flat tax) e degli adempimenti tributari, come ho già detto, ha un ruolo centrale nella definizione di un clima favorevole alla crescita e capace di attirare capitali internazionali.
Le riforme strutturali, tra cui è prioritaria quella fiscale i cui indirizzi ho appena descritto, sono orientate a aumentare il tasso di crescita, migliorando gli incentivi all’offerta di lavoro, alla produttività e all’attività di impresa e, compatibilmente con gli spazi finanziari che si renderanno disponibili, orientando l’azione alla graduale riduzione della pressione fiscale su cittadini e imprese.”
La riforma fiscale dovrà inoltre tener conto della presenza di contribuenti con caratteristiche molto diverse e un’attenzione particolare sarà rivolta alle micro-imprese. È questa la categoria che, secondo Tria, meriterà maggiore attenzione.
Saranno le attività produttive marginali le destinatarie di misure esonerative dagli adempimenti più gravosi, assicurando inoltre una tassazione “equa e concorrenziale”.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Fattura elettronica dal 2019. Task force al MEF per l’avvio della flat tax