Trasformazione della domanda di disoccupazione agricola in Naspi e viceversa: arrivano con il messaggio INPS n. 3058 del 31 luglio 2018 le istruzioni su quando è possibile e quali sono i requisiti necessari.
Trasformazione domanda di disoccupazione agricola in Naspi e viceversa: a spiegare quando è possibile è l’INPS, con il messaggio n. 3058 pubblicato il 31 luglio 2018.
I chiarimenti forniti arrivano a seguito di richieste di chiarimenti in merito al rigetto della domanda di disoccupazione per prevalenza di attività lavorativa in settore non agricolo o, in caso di reiezione Naspi, di prevalenza di lavoro nel settore agricolo.
La trasformazione della richiesta di disoccupazione agricola in Naspi e, viceversa, della domanda di Naspi in disoccupazione agricola, è possibile qualora siano rispettate le scadenze per l’accesso a ciascuna delle prestazioni e sarà necessario inviare all’INPS gli ulteriori documenti necessari.
Di seguito i chiarimenti forniti dall’Istituto.
Trasformazione domanda disoccupazione agricola in Naspi
Nel caso di rigetto della domanda di disoccupazione agricola la trasformazione in domanda Naspi è ammessa soltanto su specifica richiesta inviata all’INPS dal soggetto interessato.
Il messaggio INPS n. 3058 del 31 luglio 2018 chiarisce che qualora l’accesso alla prestazione sia negato per prevalenza di attività nel settore non agricolo, si avrà diritto alla Naspi qualora la domanda di disoccupazione sia stata presentata entro le scadenze previste, ovvero entro il termine di sessantotto giorni dalla cessazione involontaria dell’attività lavorativa.
Oltre al rispetto del termine previsto per richiedere la Naspi, ai fini dell’accesso all’indennità di disoccupazione sarà necessario, insieme alla richiesta di trasformazione, integrare la domanda con i documenti necessari per la definizione dell’istanza di Naspi.
Per ulteriori dettagli in merito si invita a far riferimento alle regole indicate nella guida completa alla domanda di Naspi.
Trasformazione domanda Naspi in disoccupazione agricola
Stessa procedura riguarda il caso inverso, ovvero la trasformazione in Naspi della domanda di disoccupazione agricola.
Qualora la richiesta di accesso all’indennità Naspi venga respinta per prevalenza di attività nel settore agricolo, la trasformazione in disoccupazione agricola è ammessa, su richiesta dell’interessato, qualora la domanda sia stata presentata entro le scadenze previste per l’accesso a tale ultima prestazione, ovvero dal 1° gennaio al 31 marzo dell’anno successivo a quello di competenza.
Anche in questo caso, ai fini di accedere all’indennità di disoccupazione agricola sarà necessario integrare la domanda di Naspi con l’ulteriore documentazione necessaria per accedervi.
Si allega di seguito il messaggio pubblicato dall’INPS il 31 luglio 2018:
- INPS - messaggio numero 3058 del 31 luglio 2018
- Trasformazione della domanda di disoccupazione agricola in domanda di disoccupazione NASpI e viceversa
Domande non decadute: definizione in autotutela
Le indicazioni fornite dall’INPS in merito alla trasformazione della Naspi in disoccupazione agricola e viceversa sono in linea con il principio di conservazione dell’atto giuridico previsto dall’articolo 1367 del Codice Civile, in base al quale:
“nel dubbio i negozi giuridici devono interpretarsi nel senso in cui possono avere qualche effetto, anziché in quello secondo cui non ne avrebbero alcuno, sia con l’altrettanto generale principio di conversione dell’atto nullo, di cui all’articolo 1424 del codice civile, applicabile anche agli atti unilaterali ai sensi dell’articolo 1324 del medesimo codice, in base al quale un atto invalido può produrre gli effetti di un atto diverso di cui presenta i requisiti di forma e di sostanza.”
In virtù delle indicazioni fornite dall’INPS sarà possibile definire in autotutela le istanze di riesame o i ricorsi amministrativi riferiti a domande per le quali non sia intervenuta nel frattempo la decadenza dal diritto.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Trasformazione domanda disoccupazione agricola in Naspi e viceversa: quando è possibile?