Detrazioni per lavoro dipendente nel 2021: le regole da seguire e le modalità di calcolo.
Dal 2021 è entrato in vigore il nuovo bonus Irpef: le regole generali relative alle detrazioni fiscali sui redditi da lavoro dipendente, però, non sono cambiate.
Una panoramica sulle agevolazioni previste e sulle modalità di calcolo, in attesa di conscere eventuali novità che potranno arrivare con la riforma fiscale. I lavori sulla revisione dell’Irpef, e non solo, sono stati avviati con l’approvazione della legge delega, ma i dettagli saranno definiti nei decreti attuativi che seguiranno.
La Legge di Bilancio 2021 ha confermato la detrazione aggiuntiva per i titolari di redditi da lavoro dipendente fino a 40.000 euro, il cui importo parte da circa 97 euro circa e decresce all’aumentare delle somme percepite.
Il trattamento integrativo sui redditi da lavoro dipendente ed assimilati, l’ex bonus Renzi, è stato affiancato dall’ulteriore detrazione fiscale sui redditi da 28.000 fino a 40.000 euro.
Il bonus di 80 euro è arrivato a 100 euro per i lavoratori con redditi non superiori a 28.000 euro.
Vediamo quindi come funzionano le detrazioni per lavoro dipendente 2021, da richiedere compilando e consegnando al proprio datore di lavoro il modulo in pdf di seguito allegato.
Detrazioni lavoro dipendente 2021, modulo in pdf da scaricare e compilare
Di seguito si mette a disposizione un fac simile in formato pdf di modulo per le detrazioni lavoro dipendente 2021:
- Modulo detrazioni lavoro dipendente 2021
- Scarica il modulo in PDF per le detrazioni sui redditi da lavoro dipendente nel 2021
Il modello, compilato in ogni sua parte, dovrà essere consegnato al datore di lavoro per richiedere l’applicazione delle detrazioni riconosciute in base al reddito percepito e alla composizione del proprio nucleo familiare.
Il datore di lavoro che opera come sostituto d’imposta, eroga in busta paga del lavoratore le detrazioni lavoro dipendente in base al calcolo del reddito annuo e, all’interno del modulo, bisognerà indicare se il reddito da considerare è solo quello da lavoro dipendente o se vi rientrano anche altre somme.
È questo uno dei dati fondamentali da comunicare al datore di lavoro, in quanto è il reddito uno degli elementi alla base del calcolo delle detrazioni d’imposta riconosciute.
Le detrazioni per lavoro dipendente sono applicate in maniera inversamente proporzionale al proprio reddito; in sintesi maggiore sarà il reddito e minori saranno le detrazioni lavoro dipendente cui si avrà diritto.
Ecco di seguito come effettuare il calcolo detrazioni lavoro dipendente e chi ne ha diritto.
Detrazioni lavoro dipendente 2021: come fare il calcolo
Reddito complessivo annuo | Detrazione annua e modalità di calcolo |
---|---|
Fino a 8.000 euro | 1.880,00 euro - la detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 690 euro; per rapporti di lavoro a tempo determinato la detrazione non può essere inferiore a 1.380 euro |
Da 8.000,01 euro e fino a 28.000,00 euro | 978,00 + [902,00 x (28.000,00 - Reddito complessivo) : 20.000] |
Da 28.000,01 euro e fino a 55.000,00 euro | 978,00 x [(55.000,00 - Reddito complessivo) : 27.000] |
Da 55.000,01 | euro 0,00 |
Per il calcolo delle detrazioni lavoro dipendente 2021 si deve far riferimento alla tabella di cui sopra, che racchiude le regole contenute all’art. 13 del Tuir, in cui al comma 1 è stabilito che:
“Se alla formazione del reddito complessivo concorrono uno o più redditi di cui agli articoli 49, con esclusione di quelli indicati nel comma 2, lettera a), e 50, comma 1, lettere a), b), c), c-bis), d), h-bis) e l), spetta una detrazione dall’imposta lorda, rapportata al periodo di lavoro nell’anno, pari a:
a) 1.880 euro, se il reddito complessivo non supera 8.000 euro. L’ammontare della detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 690 euro. Per i rapporti di lavoro a tempo determinato, l’ammontare della detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 1.380 euro;
b) 978 euro, aumentata del prodotto tra 902 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 28.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 20.000 euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 8.000 euro ma non a 28.000 euro;
c) 978 euro, se il reddito complessivo è superiore a 28.000 euro ma non a 55.000 euro; la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 55.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 27.000 euro.”
Vediamo in un esempio l’importo e il calcolo delle detrazioni lavoro dipendente 2021.
Esempio di calcolo
Per chiarire come si determina l’importo della detrazione lavoro dipendente facciamo di seguito un esempio di calcolo, ponendo il caso di un contribuente con reddito annuo di 22.000 euro.
Il calcolo detrazione lavoro dipendente 2021 andrà effettuato applicando la seguente formula:
978,00 + [902,00 x (28.000,00-Reddito complessivo) : 20.000)]
- 978,00 + [902,00 x (28.000,00-22.000) : 20.000]
- 978,00 + [902,00 x 6.000:20.000]
- 978,00 + [902,00 x 0,3]
- 978,00 + 270,6
- totale detrazioni lavoro dipendente: 1.248,6 euro all’anno.
Detrazioni lavoro dipendente 2021: il nuovo bonus Renzi fino a 40.000 euro di reddito
È a regime da quest’anno il nuovo bonus Renzi, lo sgravio Irpef riconosciuto ai titolari di redditi da lavoro dipendente ed assimilati entro determinati limiti.
Per i lavoratori con redditi fino a 28.000 euro, il trattamento integrativo derivante dal taglio al cuneo fiscale segue le regole già previste negli scorsi anni per il bonus di 80 euro, arrivando a 100 euro di importo.
La novità più rilevante riguarda invece i titolari di redditi di importo superiore, per i quali si introduce un’ulteriore detrazione fiscale. La Legge di Bilancio 2021 ha confermato la misura, nelle more dell’adozione della riforma fiscale che sta prendendo forma: dopo l’approvazione della legge delega si attende l’adozione di uno più decreti attuativi.
Ai titolari di reddito di lavoro dipendente e assimilati superiore a 28.000 euro e fino a 40.000 euro, la detrazione Irpef parallela al bonus di 100 euro è calcolata in base al reddito complessivo e al periodo di lavoro, ed è pari al seguente importo:
- 480 euro, aumentata del prodotto tra 120 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 35.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 7.000 euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 28.000 euro ma non a 35.000 euro;
- 480 euro, se il reddito complessivo è superiore a 35.000 euro ma non a 40.000 euro; la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 40.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 5.000 euro.
Le regole operative ed i primi chiarimenti interpretativi sono stati forniti dall’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 29/E del 14 dicembre 2020.
Le regole per calcolare l’ulteriore detrazione fiscale sui redditi da lavoro dipendente superiori a 28.000 euro sono riassunte nella tabella seguente:
Reddito (euro) | Ulteriore detrazione (euro) |
---|---|
Oltre 28.000 fino a 35.000 | 480+[120*(35.000–reddito complessivo)/7.000] |
Oltre 35.000 fino a 40.000 | 480* (40.000 – reddito complessivo)/5.000 |
Riportiamo di seguito alcuni esempi di calcolo.
Un lavoratore che nel 2021 percepisce un reddito complessivo di 32.000 euro, ha diritto ad un’ulteriore detrazione annua di 531,43 euro.
In caso di reddito complessivo di 36.000 euro il lavoratore ha invece diritto ad una ulteriore detrazione di importo pari a 384,00 euro.
Anche ai fini della detrazione, è necessario che il contribuente abbia capienza Irpef. In caso di capienza parziale, il bonus spetterà entro tale limite.
Detrazioni lavoro dipendente 2021: a chi spettano?
Hanno diritto alle detrazioni lavoro dipendente tutti i lavoratori titolari di contratto di lavoro subordinato sia a tempo determinato che indeterminato, ma anche chi ha un contratto a progetto, di collaborazione continuativa e chi percepisce redditi assimilati come la Naspi.
L’importo e il calcolo detrazioni lavoro dipendente non sono tuttavia uguali per tutti i lavoratori titolari di reddito da lavoro dipendente e superati i 55.000 euro di reddito annuo la detrazione d’imposta si azzera.
Le detrazioni d’imposta per figli, coniugi e familiari a carico
Nel modulo in pdf da consegnare al datore di lavoro bisognerà indicare anche i dati relativi al coniuge a carico, figli o altri familiari.
Per il coniuge, la detrazione spetta se il marito o la moglie non possiede redditi propri che superino l’importo di 2.840,51 euro all’anno.
Lo stesso limite riguarda anche i figli a carico ovvero anche figli adottivi, naturali, riconosciuti, affidati o affiliati che convivono con il contribuente o percepiscano assegni alimentari non risultanti da provvedimenti dell’autorità giudiziaria (indipendentemente dall’età).
Sono considerati a carico i figli di età fino a 24 anni che possiedono redditi fino a 4.000 euro.
Se l’altro genitore manca o non ha riconosciuto i figli naturali e il contribuente non è coniugato o, se coniugato, si è successivamente legalmente ed effettivamente separato ovvero se vi sono figli adottivi, affidati o affiliati del solo contribuente e questi non è coniugato o, se coniugato, si è successivamente legalmente ed effettivamente separato, la detrazione prevista per il coniuge si applica, se più favorevole, al primo figlio e per gli altri figli si applicano le detrazioni ordinariamente previste per questi ultimi.
La mancanza del coniuge che dà luogo alla concessione della detrazione speciale si verifica nei seguenti casi:
- quando l’altro genitore è deceduto;
- quando l’altro genitore non ha riconosciuto i figli naturali;
- quando da certificazione dell’autorità giudiziaria risulti lo stato di abbandono del coniuge.
Sono considerati altri familiari a carico, nel caso in cui siano titolari di reddito non superiore a 2.840,51 euro e che convivono con il contribuente o percepiscono assegni alimentari non stabiliti da provvedimento del giudice:
- genitori (in loro mancanza gli ascendenti prossimi),
- adottanti,
- generi,
- nuore,
- suoceri,
- fratelli e sorelle germani o unilaterali,
- nipoti,
- coniuge separato o divorziato che percepisca alimenti.
La ripartizione della detrazione per figli a carico
Per i genitori non legalmente ed effettivamente separati la detrazione d’imposta spetta nella misura del 50 per cento ciascuno ovvero, in caso di accordo, è riconosciuta al genitore con reddito più alto.
In caso di separazione o divorzio le detrazioni d’imposta spettano al genitore affidatario mentre nel caso di affidamento congiunto o condiviso è divisa al 50% per ciascun genitore, tranne nei casi in cui ad uno dei due non sono riconosciute le detrazioni per motivi di reddito.
In caso di coniuge fiscalmente a carico dell’altro, la detrazione spetta a quest’ultimo per l’intero importo.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Detrazioni lavoro dipendente: la guida