Detrazioni figli a carico e assegno unico dal 1° luglio 2021, cosa cambia per le famiglie? L'assegno universale dovrebbe portare all'abolizione delle detrazioni Irpef, con il nodo però dei differenti limiti di età previsti dalle due misure. Si attendono novità dai decreti attuativi previsti dalla legge delega.
Detrazioni figli a carico e assegno unico, staffetta tra le due misure dal 1° luglio 2021.
L’avvio dell’assegno universale per le famiglie porterà al riordino delle misure a sostegno della genitorialità attualmente in vigore.
Le detrazioni Irpef per i figli dovrebbero essere assorbite, nell’ambito della ridefinizione generale delle agevolazioni per le famiglie, ma resta il problema degli effetti collaterali e delle penalizzazioni per gli attuali beneficiari di detrazioni e bonus.
Nel rapporto tra detrazioni fiscali ed assegno unico per i figli a carico, la discussione è concentrata sui differenti limiti di età per il riconoscimento: le prime spettano a prescindere dall’età, mentre l’assegno universale spetta fino a 21 anni.
Sono ancora poco definiti i contorni delle novità al debutto dal 1° luglio 2021. L’approvazione della legge delega sull’assegno unico è solo il primo di una serie di step; la palla passa ora nelle mani del Governo, chiamato ad emanare i decreti attuativi.
Detrazioni figli a carico, cosa cambia con l’assegno unico?
La legge delega sull’assegno unico per i figli a carico, in vigore dal 21 aprile 2021, prevede l’abolizione delle agevolazioni riconosciute alle famiglie attualmente vigenti e, tra queste, figurano anche le detrazioni fiscali per i figli a carico.
Nel dettaglio, l’articolo 3, lettera b) della legge n. 46 del 1° aprile 2021 dispone che, per la copertura dell’assegno unico, i decreti attuativi dovranno utilizzare le risorse provenienti dal graduale superamento o dalla soppressione, nel quadro della riforma fiscale, delle detrazioni previste dall’articolo 12, commi 1, lettera c) e 1-bis del TUIR.
Si tratta per l’appunto delle detrazioni Irpef per i figli a carico, riconosciute in relazione all’età del figlio e al reddito percepito.
In particolare:
- la detrazione base riconosciuta ammonta a 950 euro;
- per i figli di età inferiore a 3 anni, è aumentata a 1.220 euro;
- per i figli con handicap grave ai sensi dell’articolo 3 della legge 104, l’importo è aumentato di 400 euro;
- la detrazione per le famiglie con più di tre figli a carico è aumentata di 200 euro per ciascun figlio.
L’importo della detrazione figli a carico è essere calcolata sulla base della seguente formula:
95000 euro - reddito complessivo (al netto della deduzione per l’abitazione principale e relative pertinenze e aumentato dei redditi dei fabbricati assoggettati alla cedolare secca) / 95000
Nel caso in cui nel nucleo familiare sia presente più di un figlio, il reddito di 95.000 euro va aumentato di 15.000 euro per ciascun figlio successivo al primo. In sostanza il calcolo delle detrazioni dovrà essere effettuato partendo dalla base di 110.000 euro nel caso di due figli a carico, 125.000 per tre figli e via discorrendo.
La detrazione disciplinata dal comma 1-bis è invece riconosciuta alle famiglie numerose con almeno quattro figli a carico. All’importo di cui sopra si aggiunge un’ulteriore detrazione di 1.200 euro.
L’assegno unico per i figli dovrà quindi “assorbire” la detrazione di cui sopra. Il motivo risiede nella necessità di reperire risorse per l’avvio della misura dal 1° luglio 2021.
Nella definizione dei decreti attuativi, il Governo dovrà però considerare un aspetto importante: l’abrogazione delle detrazioni Irpef per i figli rischia di penalizzare alcune delle famiglie beneficiarie.
Le due agevolazioni divergono per quel che riguarda il limite di età dei beneficiari: le detrazioni spettano per i figli a carico, a prescindere dall’età degli stessi (ma con differenziazioni per chi supera i 24 anni), mentre l’assegno unico verrà riconosciuto fino a 21 anni, ad eccezione dei figli a carico con disabilità.
Assegno unico fino a 21 anni, detrazioni figli a carico senza limiti di età: nei decreti attuativi attesa la soluzione
Non c’è un limite di età per il riconoscimento delle detrazioni per i figli a carico; il parametro anagrafico incide solo ai fini della determinazione dell’importo spettante. Un’ulteriore specifica in tal senso riguarda il limite di reddito per essere considerato a carico, che si riduce una volta superati i 24 anni.
Si considerano a carico i figli con redditi fino a 4.000 euro, se di età inferiore ai 24 anni. Il limite di reddito si riduce a 2.840,51 euro una volta superata la soglia dei 24 anni.
Diverso è il discorso per quel che riguarda l’assegno unico. Lo strumento di assistenza alle famiglie dal respiro universalistico spetta fino al compimento dei 21 anni di età da parte del figlio, a prescindere dal fatto che questi sia o meno titolare di un proprio reddito. Non ci sono limiti anagrafici esclusivamente per i figli con disabilità grave.
Appare evidente quindi che l’introduzione dell’assegno universale e l’abolizione delle detrazioni fiscali per i figli a carico rischia di creare un “vuoto” tra le misure attualmente riconosciute alle famiglie. Sebbene la legge delega parli di graduale superamento, la problematica preoccupa e fa discutere.
Spetterà al Governo dettare ora le regole specifiche per il passaggio all’assegno unico. I decreti attuativi dovranno disciplinare regole, beneficiari ed importi della misura in avvio (salvo intoppi) dal 1° luglio 2021.
La storia è ancora tutta da scrivere, ma il problema delle scarse risorse a disposizione rende concreta l’ipotesi che non tutti ci guadagneranno.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Detrazioni figli a carico, cosa cambia con l’assegno unico?