L'abbonamento ai mezzi pubblici può essere portato in detrazione fiscale con il modello 730/2019. Di seguito le istruzioni dell'Agenzia delle Entrate su limiti di spesa ed importi da indicare in dichiarazione dei redditi.
L’abbonamento ai mezzi pubblici è una delle spese ammessa in detrazione fiscale con il modello 730/2019 e l’Agenzia delle Entrate ha recentemente fornito tutte le istruzioni per l’indicazione in dichiarazione dei redditi.
La circolare n. 13/E risolve alcuni dei dubbi sulla detrazione dell’abbonamento, a partire dal limite di spesa. I contribuenti titolari di abbonamenti a bus, metro o treni relativi al 2018 potranno indicare in dichiarazione dei redditi la spesa sostenuta e fruire del rimborso Irpef del 19% entro un massimo di 250 euro, limite complessivo che riguarda sia le spese sostenute per se stessi che per i propri familiari a carico.
Nelle righe che seguono approfondiremo nel dettaglio tutte le istruzioni per fruire della detrazione dell’abbonamento a metro, bus o treni nel modello 730/2019.
Vediamo di seguito come funziona e chi ha diritto alla detrazione per gli abbonamenti dei mezzi pubblici e qual è l’importo dello sconto previsto dal bonus.
Detrazione abbonamento mezzi pubblici nel 730/2019
La detrazione degli abbonamenti dei mezzi pubblici introdotta dalla Legge di Bilancio 2018 consente di beneficiare, presentando il modello 730/2019 o la dichiarazione dei redditi con modello Unico, di uno sconto fiscale pari al 19% e per un importo massimo detraibile di 250 euro.
La novità introdotta dalla scorsa Legge di Bilancio non fa riferimento a specifiche categorie di mezzi pubblici e, pertanto, il bonus fiscale sarà richiedibile per tutti gli abbonamenti ai mezzi di trasporto, come bus, metro, treni regionali e interregionali o ad alta velocità e via di seguito.
A fornire dettagli su quando si ha diritto alla detrazione è la circolare n. 13/E dell’Agenzia delle Entrate. Con il termine abbonamento si intende:
“un titolo di trasporto che consenta di poter effettuare un numero illimitato di viaggi, per più giorni, su un determinato percorso o sull’intera rete, in un periodo di tempo specificato.”
Si tratta degli abbonamenti che consentono un uso continuato e non episodico del mezzo di trasporto pubblico, sia locale che regionale o interregionale.
Al contrario, non sono detraibili le seguenti categorie di spese:
- titoli di viaggio che abbiano una durata oraria, anche se superiore a quell giornaliera, quali ad esempio i biglietti a tempo che durano 72 ore;
- carte di trasporto integrate che includono anche servizi ulteriori rispetto a quelli di trasporto quali ad esempio le carte turistiche che oltre all’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici consentono l’ingresso a musei o spettacoli.
Lo sconto verrà riconosciuto in detrazione fiscale Irpef sulle imposte dovute e dovrà quindi esser richiesto in sede di compilazione della dichiarazione dei redditi.
All’interno del modello 730 le spese sostenute dovranno essere indicate nel rigo da E8 a E10 utilizzando il codice spesa 40.
Detrazione abbonamento bus, metro e treni 2019: importo e limiti di spesa
Come anticipato, con l’introduzione della detrazione per gli abbonamenti ai mezzi pubblici, i contribuenti avranno diritto ad una detrazione fiscale di un massimo del 19% su 250 euro di spesa sostenuta a partire dal 1° gennaio 2018.
In sostanza, lo sconto che si potrà richiedere in detrazione sull’Irpef con il modello 730/2019 o con il modello Redditi, sarà di massimo 48 euro circa, con la possibilità di richiederlo anche per familiari, coniuge e figli a carico.
A creare confusione era stato il limite massimo di spesa detraibile. L’importo di 250 euro deve intendersi riferito cumulativamente alle spese sostenute dal contribuente per l’abbonamento proprio e dei familiari a carico, oltre a costituire il limite massimo di spesa per ciascun abbonato.
Pertanto, anche se il costo dell’abbonamento è suddiviso tra più soggetti, come nel caso dei genitori che sostengano la spesa di 400 euro per l’abbonamento del figlio a carico, l’ammontare massimo di spesa sul quale calcolare la detrazione, da ripartire tra i genitori, non può superare 250 euro.
Per individuare quali sono le spese ammesse in detrazione fiscale sarà inoltre necessario utilizzare il criterio di cassa: la detrazione è calcolata sulla spesa sostenuta nel 2018 per l’acquisto dell’abbonamento, indipendentemente dal periodo di validità dello stesso (es. abbonamento acquistato nel mese di dicembre 2018 con validità dal 1° gennaio 2019 – 30 giugno 2019).
Non possono essere indicate le spese sostenute nel 2018 che nello stesso anno sono state rimborsate dal datore di lavoro in sostituzione delle retribuzioni premiali e indicate nella CU 2019. La detrazione spetta comunque sulla parte di spesa non rimborsata.
Detrazione abbonamento nel 730/2019: i documenti da controllare e conservare
La spesa sostenuta e la relativa data dovranno essere documentate mediante il titolo di viaggio o in alternativa tramite la ricevuta di pagamento dell’abbonamento.
Per poter fruire della detrazione fiscale è inoltre importante che sia indicata anche la durata precisa dell’abbonamento, ovvero data di partenza e termine di validità.
Se la ricevuta di pagamento è intestata a un familiare a carico, oltre alla documentazione di cui sopra, deve essere prodotta una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà effettuata nei modi e nei termini previsti dal DPR n. 445 del 2000 con l’indicazione del soggetto che ha sostenuto la spesa.
Così come chiarito dall’Agenzia delle Entrate in assenza dell’indicazione della data di sostenimento della spesa, la stessa si presume sostenuta in coincidenza con la data di inizio della validità dell’abbonamento.
Per gli abbonamenti in formato elettronico sarà necessario che il contribuente conservi il documento che attesti le indicazioni essenziali atte a qualificare il titolo di viaggio (informazioni su servizio utilizzatore, periodo di validità, spesa
sostenuta e data di sostenimento della spesa). Si tratta ad esempio degli scontrini contenenti tutte le informazioni sopra richieste.
Deduzione totale rimborso abbonamenti per i datori di lavoro
Con l’obiettivo di incentivare la mobilità sostenibile, la Legge di Bilancio 2018 ha inoltre introdotto la possibilità, per i datori di lavoro, di portare in deduzione totale le somme erogate a titolo di rimborso per i propri dipendenti pendolari e per i familiari.
L’importo che bisognerà indicare in dichiarazione dei redditi deve comprendere le spese indicate nella sezione “Oneri detraibili” (punti da 341 a 352) della Certificazione Unica con il codice onere 40.
I datori di lavoro potranno dunque portare l’importo di spesa sostenuto per rimborsare i lavoratori pendolari in deduzione totale, in quanto inclusi nei costi sostenuti per l’esercizio della propria attività d’impresa.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Detrazione abbonamento mezzi pubblici nel 730/2019