Bonus, agevolazioni, misure emergenziali e non: dal 1° gennaio 2020 sono state introdotte 737 novità da rendere operative con l'adozione di un decreto attuativo. Manca ancora la firma su 479 documenti. Il presidente del Consiglio Mario Draghi intende spingere sull'acceleratore in questi mesi estivi. La notizia e il nuovo metodo operativo illustrato sul portale dell'Ufficio per il Programma di Governo.
Pioggia di provvedimenti in arrivo: ne servono ancora 479 solo per dare forma ai bonus, alle agevolazioni, alle misure emergenziali, e non, delineate e approvate dal 1° gennaio 2020 ad oggi. Tra nuove norme e decreti emergenziali, in ultimo il DL Sostegni bis, nell’ultimo anno e mezzo è stato previsto un decreto attuativo per 737 novità. Ma solo poco più di un terzo ha visto la luce.
Ora è il tempo di spingere sull’acceleratore, con nuovi tempi e nuovi metodi:
“Il Presidente Draghi ha condiviso con il Sottosegretario Roberto Garofoli e illustrato nel corso del Consiglio dei Ministri il nuovo metodo operativo, consistente nell’assegnazione ad ogni Amministrazione di obiettivi da perseguire, con target specifici di decreti da adottare, a partire dai mesi di giugno e luglio 2021, per il raggiungimento di una più celere adozione dei provvedimenti attuativi ai quali le norme di legge rinviano, sottolineando che deve essere un impegno prioritario per i Ministri e le Amministrazioni”.
Così si legge nella notizia del 15 giugno 2021 pubblicata sul portale dell’Ufficio per il Programma di Governo.
Bonus, agevolazinoi, misure emergenziali e non: partendo dal 2020 per circa 480 novità serve un decreto attuativo
L’approvazione di bonus, agevolazioni, misure di ogni tipo non sempre è sufficiente per fare in modo che le novità diventino operative o accessibili.
La norma per dare forma concreta agli strumenti rimanda a un decreto attuativo: non si tratta di un formale passaggio, ma di uno step necessario per trasformare le parole in azioni definendone criteri, tempi, modalità. Senza questo passo in avanti resta solo la teoria.
La pandemia e la produzione continua di provvedimenti emergenziali, l’ultimo risale al 25 maggio 2021 ed è il Decreto Sostegni bis, ha creato un sovraffollamento di decreti attuativi: il numero di quelli approvati cresce a velocità troppo lenta rispetto alla cifra di quelli da approvare.
Basti pensare al primo Decreto Sostegni: dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale alla conversione in legge i documenti da firmare si sono quasi raddoppiati e mentre il numero di quelli firmati è rimasto a tre.
La situazione non è da sottovalutare soprattutto se si pensa che le cifre “non potranno che aumentare con la normativa che il Governo approverà per realizzare le riforme previste dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza)”, come ha sottolineato il Sottosegretario Roberto Garofoli nel documento che illustra alcuni criteri operativi per una più efficace attuazione del Programma di Governo.
E infatti Mario Draghi ha esortato Ministri e Amministrazioni ad agire in questo senso in maniera prioritaria nei mesi di giugno e luglio 2021.
La questione ha un peso specifico importante, stando ai dati del motore di ricerca dei provvedimenti attuativi dell’Ufficio per il Programma di Governo.
Anno | Numero decreti attuativi previsti | Numero decreti attuativi approvati | Numero decreti attuativi ancora da approvare |
---|---|---|---|
2020 | 552 | 250 | 302 |
2021 | 185 | 8 | 177 |
Totale dal 1° gennaio 2020 al 16 giugno 2021 | 737 | 258 | 479 |
Pioggia di provvedimenti in arrivo: serve ancora un decreto attuativo per centinaia di novità
Per ogni decreto attuativo presente e futuro si dovrà agire con tempi diversi, più veloci, e con un metodo nuovo.
Attualmente, però, perché bonus, agevolazioni, novità restano bloccate? Le ragioni sono diverse. La prima è che troppo spesso si scrivono norme che non sono autoapplicative, e che quindi necessitano dell’approvazione di un documento ad hoc, la seconda è la lentezza delle procedure dei Ministeri.
Partendo da questi due punti, prendono forma i criteri operativi per una più efficace attuazione del Programma di Governo illustrati dal Sottosegretario Garofoli.
Bisogna aggiustare il tiro. Per quanto riguarda il futuro sarà necessario prevedere al momento della definizione della norma un ulteriore passaggio per la piena operatività delle misure solo se strettamente indispensabile.
Per intervenire anche sul passato, invece, sono diverse le azioni da mettere in campo:
- rafforzare le amministrazioni, definendo Nuclei all’attuazione del programma di Governo, con il compito specifico di lavorare sul recupero dell’arretrato e sulla costante attuazione dei provvedimenti del Governo in carica, che dovrebbero far parte di una rete più ampia;
- superare le criticità procedimentali;
- abrogare i decreti attuativi superati, non più necessari: “In particolare, per la XVII legislatura si tratta di 29 provvedimenti. Per la XVIII legislatura si tratta, invece, di 22 provvedimenti, per un totale di 51”. Un numero esiguo rispetto al totale ma pur sempre rilevante;
- intervenire sui problemi interpretativi e applicativi che derivano dalla scrittura dei testi: “la formulazione originaria della norma primaria comporta di frequente criticità nell’attuazione o difficoltà interpretative” che possono impedire l’approvazione del decreto attuativo;
- affidare i provvedimenti in maniera più coerente rispetto alla competenza del Ministero.
Questa, in estrema sintesi, è la nuova strategia delineata dal Governo Draghi. Presto dovranno prendere vita una serie di riforme e novità collegate al PNRR, giugno e luglio sono mesi decisivi per portare a termine la missione impossibile di ridurre la mole di decreti attuativi, in parte ereditata dalla formazione precedente.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Pioggia di provvedimenti in arrivo: serve ancora un decreto attuativo per centinaia di novità