I crediti del superbonus sono classificati come pagabili e devono essere contabilizzati nell'anno 2023, in cui sono maturati. L'Ansa.it rende noto quanto stabilito dall'Eurostat ed evidenziato in una comunicazione all'Istat
I crediti del superbonus devono essere considerati “pagabili”.
Le somme maturate nell’anno in corso incideranno esclusivamente sul 2023. Lo ha stabilito l’Eurostat, evidenziandolo in una comunicazione rivolta all’Istat.
A renderlo noto è l’Ansa.it. L’impatto sulle “casse dello Stato” sarà concentrato nell’anno in corso.
Crediti superbonus: le novità in arrivo dall’Eurostat
L’Eurostat ha stabilito che i crediti d’imposta derivanti da interventi di superbonus, maturati nel corso del 2023, dovranno essere contabilizzati nello stesso anno.
I crediti rientrano, infatti, nella categoria di “pagabili”.
Lo rende noto l’agenzia di stampa Ansa.it, facendo riferimento ad una comunicazione nei confronti Istituto Nazionale di statistica, Istat.
Si segue la linea già tracciata con la pubblicazione dell’edizione aggiornata al 2022 del “Manual on Government Deficit and Debt - Implementation of ESA 2010”.
Il documento era stato pubblicato lo scorso 1° gennaio 2023 e chiariva, tra gli altri aspetti, che se la somma può essere ceduta a terzi deve essere considerata “pagabile”.
Deve quindi essere registrata come un’attività del contribuente e una passività per lo Stato.
In altre parole, le somme dovranno essere contabilizzate al momento della realizzazione dei lavori, nell’anno in cui matura il credito.
La modalità di contabilizzazione ha un impatto sul deficit dell’anno in corso, un chiarimento importante in vista dell’avvio dell’iter della Legge di Bilancio 2024.
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