Controlli coronavirus, il comunicato INT del 6 maggio 2020 fa sapere che è stata inviata una lettera ai Ministri Catalfo e Patuanelli in relazione alle attività di verifica dell'adeguamento dei luoghi di lavoro alle misure anti coronavirus. L'INT evidenzia che gli studi professionali non hanno diritto alle agevolazioni per le imprese del bando Invitalia.
Controlli coronavirus: con il comunicato INT del 6 maggio 2020, il presidente Riccardo Alemanno rende noto di aver inviato una lettera ai Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali Nunzia Catalfo e a quello dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli.
Nella missiva, inviata dall’Istituto Nazionale Tributaristi e da Confassociazioni, si richiede di adottare criteri che supportino le imprese e gli studi professionali all’adeguamento nei confronti delle misure per limitare al massimo i contagi.
Alemanno chiede un periodo di tempo per eventuali carenze che non siano gravi.
Sul bando Invitalia, invece, l’INT spiega che gli studi professionali sono esclusi dai contributi per le imprese a rimborso delle spese per acquisti di mascherine, dispositivi di protezione individuale e materiale necessario per la sanificazione.
Controlli coronavirus, l’INT sui contributi alle imprese del bando Invitalia
Controlli Coronavirus, l’Istituto Nazionale Tributaristi scrive una lettera ai Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali Nunzia Catalfo e a quello dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli.
Nella missiva, il cui contenuto è diffuso attraverso il comunicato stampa del 5 maggio 2020, viene chiesto un supporto alle aziende nei casi in cui durante le verifiche delle misure adottate per la massima limitazione del contagio vengano riscontrate eventuali carenze che non siano gravi.
Nel testo si legge:
“auspichiamo che gli Organi di controllo adottino criteri anche di ausilio alle imprese e studi professionali, soprattutto ai soggetti meno strutturati, al fine di fornire indicazioni sulle misure messe in atto, concedendo un periodo di adeguamento laddove eventuali carenze non siano gravi ma solo di interpretazione, evitando, in questi casi, l’applicazione immediata delle sanzioni previste dall’ordinamento.”
La richiesta consiste nella non immediata applicazione delle sanzioni e nella previsione di un periodo per l’adeguamento alle misure per la sicurezza sanitaria.
Controlli coronavirus, INT: gli studi professionali sono esclusi dalle agevolazioni per imprese del bando Invitalia
Una parte del contenuto della lettera dell’INT ai Ministri Catalfo e Patuanelli, come evidenziato dal comunicato stampa del 5 maggio 2020, riguarda il bando Invitalia.
L’agevolazione per le imprese prevede un rimborso per le spese di sanificazione: per l’acquisto di mascherine e dispositivi di protezione individuale, per le spese legate all’acquisto di detergenti ecc.
Tale contributo, come afferma l’INT, non può essere richiesto dagli studi professionali.
Lo mette in evidenzia il comunicato stampa, nel quale si legge quanto segue:
“si segnala che gli studi professionali, ricompresi in associazioni di cui alla L, 4/2013 o in ordini e collegi, non potranno richiedere il contributo delle spese sostenute per le misure di contenimento del contagio da Covid-19 nei luoghi di lavoro, al momento riservato alle imprese, tale esclusione è discriminante per chi ha dovuto, come tutte le attivare produttive, adeguare gli spazi lavorativi ed acquistare dispositivi e presidi medici per la tutela dei dipendenti, collaboratori e utenti; si chiede pertanto di estendere il bando anche ai professionisti introducendo apposita norma nel Decreto Maggio di prossima emanazione.”
L’Istituto Nazionale Tributaristi chiede dunque di porre rimedio a tale esclusione, dal momento che anche gli studi professionali hanno dovuto sostenere le spese per l’adeguamento dei luoghi di lavoro alle misure di prevenzione del contagio, al pari delle altre attività.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Controlli coronavirus, l’INT sui contributi alle imprese del bando Invitalia