Contributi a fondo perduto, altri chiarimenti tardivi: rimborso spese trasferta nel limite d’accesso

Anna Maria D’Andrea - Dichiarazioni e adempimenti

Contributi a fondo perduto, una serie di nuovi chiarimenti tardivi arrivano dall'Agenzia delle Entrate, con gli interpelli pubblicati il 24 settembre 2020. Tra questi, la risposta n. 401 specifica che nel calcolo del limite per l'accesso alla misura rientra anche il rimborso delle spese di trasferta.

Contributi a fondo perduto, altri chiarimenti tardivi: rimborso spese trasferta nel limite d'accesso

Contributi a fondo perduto, dall’Agenzia delle Entrate arrivano ormai fuori tempo massimo nuovi chiarimenti.

Sono le risposte agli interpelli pubblicate negli scorsi giorni a fornire indicazioni operative sui limiti e sui requisiti pratici per l’accesso alla misura.

Il 24 settembre 2020 sono state pubblicate tre nuove risposte ad interpello. Tra queste, la n. 401 si sofferma sul calcolo del limite di ricavi, pari a 5 milioni di euro nel 2019, per poter accedere al contributo a fondo perduto.

Nella determinazione della soglia massima rientrano anche i rimborsi riconosciuti per le spese di trasferta di dipendenti e collaboratori della società presso le aziende committenti.

Contributi a fondo perduto, altri chiarimenti tardivi: rimborso spese trasferta nel limite d’accesso

I corrispettivi percepiti dalla società nel 2019, che rappresentano il riaddebito da parte dei committenti delle spese di trasferta di dipendenti e collaboratori, rientrano nel calcolo del limite massimo di 5 milioni di euro per l’accesso ai contributi a fondo perduto.

Questo è quanto chiarito dall’Agenzia delle Entrate, con la risposta all’interpello n. 401 del 24 settembre 2020.

L’istanza è stata presentata evidentemente nel periodo in cui era ancora possibile fare domanda per i contributi a fondo perduto. La risposta dell’Agenzia è arrivata ben oltre il termine di scadenza che, ricordiamo, era fissato al 13 agosto 2020 ed al 24 agosto per gli eredi.

La richiesta di chiarimenti concerne le modalità di calcolo del limite di ricavi di 5 milioni, relativo al 2019, per poter accedere ai contributi a fondo perduto.

La società istante svolge attività di revisione e certificazione contabile, mediante l’impiego di dipendenti e collaboratori, che sono soliti effettuare trasferte per lo svolgimento delle attività pattuite con la clientela. Il costo della trasferta relativo a viaggio, vitto ed alloggio viene riaddebitato al cliente.

Per l’Agenzia delle Entrate, tali somme rappresentano una parte integrante del valore della prestazione fornita, diventando una quota inscindibile dei propri ricavi, e pertanto i rimborsi per le spese di trasferta rientrano tra le somme da considerare per la determinazione del limite per la fruizione dei contributi a fondo perduto.

Agenzia delle Entrate - risposta n. 401 del 24 settembre 2020
Articolo 25 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 (Decreto rilancio). Determinazione soglia di accesso al contributo a fondo perduto COVID-19.

Contributi a fondo perduto, nel limite di 5 milioni anche i rimborsi per le spese di trasferta

L’Agenzia delle Entrate richiama a quanto precisato con la risoluzione n. 2/E del 22 gennaio 2010:

“I contributi in conto esercizio sono, generalmente, destinati ad integrare i ricavi o a ridurre i costi e gli oneri di gestione [...] Si deve tenere presente che il criterio distintivo tra ciascun tipo di contributo consiste nella finalità per la quale viene assegnato [...] i contributi in «conto esercizio» sono destinati a fronteggiare esigenze di gestione.”

Sulla base di quanto descritto dalla società istante, il riaddebito dei costi di trasferta e/o comunque dei costi vivi sostenuti e la loro attribuzione non persegue le ordinarie finalità di un contributo in conto esercizio, incluso tra i ricavi di alla lettera g) dell’articolo 85 del Tuir ma una parte integrante del valore economico della prestazione fornita, come si evince dai contratti sottoscritti.

I rimborsi percepiti per le spese di trasferta rientrano quindi nei ricavi da considerare per la determinazione della soglia dei 5 milioni di euro, limite per l’accesso ai contributi a fondo perduto.

Contributi a fondo perduto, i tempi di risposta sviliscono la natura dell’interpello

Se da un lato non è contestabile la risposta fornita dall’Agenzia delle Entrate, tutt’altro discorso bisogna fare in merito alle tempistiche di pubblicazione dei chiarimenti relativi ai contributi a fondo perduto.

La scadenza per fare domanda di accesso alla misura era fissata al 13 agosto (24 agosto per gli eredi). Nel mese di settembre, fino ad oggi sono, state pubblicate sette risposte ad interpelli in merito ai contributi a fondo perduto.

I tempi di risposta del Fisco sono il tallone d’Achille dello strumento dell’interpello, che - si legge sul sito dell’Agenzia delle Entrate:

“è previsto dall’articolo 11, comma 1, lettera a) della legge n. 212/2000 (Statuto del contribuente), in base al quale le istanze di interpello ordinario sono finalizzate a ottenere il parere dell’Agenzia delle Entrate prima di porre in essere il relativo comportamento fiscale, rispetto a un caso concreto e personale in merito all’interpretazione di una norma tributaria o in merito alla corretta qualificazione di fattispecie nei casi in cui le disposizioni siano obiettivamente incerte.”

L’Agenzia delle Entrate ha 90 giorni di tempo per rispondere al contribuente che presenta istanza di interpello; tempi troppo lunghi se si considerano misure spot e a breve termine come i contributi a fondo perduto.

Uno degli strumenti di principale stimolo al dialogo tra Fisco e contribuenti, utile a limitare il rischio sanzioni e per favorire la compliance, rischia di perdere la propria efficacia ed il proprio significato originario.

Un altro esempio lampante della distanza delle norme dalla realtà, e a pagarne le conseguenze (in tutti i sensi) sono sempre i contribuenti.

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