Congedo di paternità, dai 10 giorni attuali si arriverà a tre mesi per favorire la parità di genere e riequilibrare i carichi di cura nelle famiglie. La novità arriverà con la riforma prevista dal Family Act, per cui si attende l'ultimo voto alla Camera e poi il passaggio al Senato. Lo ha annunciato la Ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti.
Dai 10 giorni attualmente previsti per il congedo di paternità si arriverà a tre mesi: il periodo di astensione dal lavoro per chi diventa papà, adotta oppure ottiene in affidamento un bambino o una bambina diventerà molto più lungo.
Lo ha anticipato la Ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti in occasione della firma del patto Zero gender gap da parte di 30 amministratori delegati di grandi aziende italiane e internazionali in occasione del Women’s Forum G20 Italy che si è tenuto il 18 ottobre 2021.
E non è un caso che la novità sia emersa in questa occasione. Il tema è strettamente connesso alla parità di genere: la distribuzione non equa dei carichi di cura all’interno delle famiglie ha un impatto forte sulla presenza delle donne nel mercato del lavoro.
E per raggiungere l’obiettivo, indicato nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, di una crescita dell’occupazione femminile del 4 per cento entro il 2026 bisogna cominciare a preparare il terreno, agendo su più fronti.
Congedo di paternità da 10 giorni a tre mesi: novità in arrivo col Family Act
Un intervento sul congedo di paternità non è una novità assoluta, ma nuova è la sua portata.
Negli ultimi anni l’astensione dal lavoro per i neo papà è stato confermata e gradualmente estesa, ma solo in piccola parte, dalle Leggi di Bilancio che sono state approvate.
Nel 2021 l’Italia si è mossa in anticipo rispetto alle indicazioni che sono arrivate dall’Europa con la direttiva 2019/1158: l’ultima Manovra ha portato da 7 a 10 i giorni in cui poter mettere in pausa l’attività lavorativa, uniformandosi prima del 2022 alle indicazioni UE.
Nel 2017 i giorni erano solo due: i progressi in questi anni sono stati fatti, ma sempre a piccoli passi. Con le dichiarazioni che arrivano dal Women’s Forum G20 Italy sembra esserci all’orizzonte un cambio radicale in questo senso, l’unico utile per avere un impatto reale sulla parità di genere:
“Si prevede fino a tre mesi di congedo di paternità con un aumento graduale, ma l’importante è parificare la responsabilità anche maschile”.
Ha affermato la Ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti.
Congedo di paternità: nel Family Act novità a sostegno della parità di genere
La novità arriverà con il Family Act in cui è prevista una riforma complessiva dei congedi parentali.
Le nuove regole andranno, inoltre, verso un aumento della condivisione e della flessibilità di utilizzo. E maggiore attenzione sarà riservata anche alle libere professioniste e alle imprenditrici.
Un congedo di paternità più lungo “rimuove un gap in entrata nel mondo del lavoro. Oggi per un’azienda costa di più assumere una donna e questo costo va rimosso”, ha sottolineato Elena Bonetti.
Ma non solo: un’astensione dal lavoro per i padri, che arriva a coprire mesi e non semplicemente qualche giorno, crea i presupposti per una nuova distribuzione dei carichi di cura all’interno delle famiglie, strada maestra per favorire la parità di genere e la presenza delle donne nel mercato del lavoro.
In Italia il tasso di inattività delle donne per necessità assistenziali è del 35,7 per cento, superiore a una media europea già molto alta, pari al 31,8 per cento.
Il potenziamento del congedo di paternità è sicuramente una buona strategia per incidere su cifre di questo tipo. Ma il percorso è ancora lungo e siamo solo all’inizio: la novità dovrebbe prendere forma nell’ambito del Family Act, su cui ancora si attende l’ultimo voto della Camera per poi passare al Senato.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Congedo di paternità da 10 giorni a tre mesi: novità in arrivo col Family Act