Concorsi pubblici 2021, si riparte dal 3 maggio: come saranno? Le novità sono contenute nel decreto Covid approvato il 31 marzo 2021. Non è più previsto il tetto massimo di 30 candidati per sessione, ma c'è l'obbligo di indossare mascherine FFP2 e di presentare un tampone effettuato entro le 48 ore precedenti. Le prove verranno effettuate con strumenti informatici e non potranno durare più di un'ora.
Concorsi pubblici 2021, si riparte.
L’approvazione del Decreto Covid da parte del Consiglio dei ministri, avvenuta il 31 marzo, ha permesso lo sblocco delle grandi operazioni di reclutamento della pubblica amministrazione, congelate dall’emergenza sanitaria determinata dalla pandemia da Coronavirus.
Si tratta di circa 110.000 posti pubblici che ritorneranno in palio in presenza a partire dal prossimo 3 maggio, nel rispetto delle linee guida del Comitato tecnico-scientifico.
“Diamo finalmente speranza a centinaia di migliaia di persone” - ha dichiarato in proposito il ministro per la pubblica amministrazione Renato Brunetta - “e permettiamo alla pubblica amministrazione di rigenerarsi dopo anni di blocco del turnover e di depauperamento”.
Ma come saranno i concorsi pubblici del 2021? Analizziamo le regole e le novità previste dall’ultimo decreto.
Concorsi pubblici 2021, come saranno? Le novità nel decreto Covid
Lo sblocco dei grandi concorsi pubblici avverrà grazie a una serie di novità introdotte nelle regole per contenere il contagio da Covid-19, che hanno ricevuto il parere favorevole del Comitato tecnico scientifico il 29 marzo, rimuovendo il vincolo della partecipazione massima di 30 candidati previsto dal Protocollo del Dipartimento della funzione pubblica del 3 febbraio scorso.
Per superare il tetto dei partecipanti sono però state imposti nuovi obblighi:
- i candidati, anche se già vaccinati, al momento della prova in presenza dovranno avere la certificazione di un test antigenico rapido o molecolare negativo, effettuato nelle 48 ore precedenti;
- la prova non dovrà durare più di un’ora;
- i partecipanti dovranno indossare mascherine FFP2;
- lo svolgimento delle prove avverrà in sedi decentrate su base regionale per accorciare gli spostamenti;
- percorsi dedicati in entrata e in uscita dalla sede concorsuale;
- adeguate volumetrie di ricambio d’aria per ogni candidato.
Il decreto Covid approvato il 31 marzo 2021 consente peraltro l’utilizzo degli strumenti informatici e digitali per i concorsi pubblici già banditi, ma le cui prove non siano ancora iniziate.
Inoltre, per questa tipologia di selezioni è previsto che le amministrazioni organizzatrici possano introdurre la valutazione dei titoli e delle esperienze professionali per l’ammissione alle fase successive. Il punteggio ottenuto su questa base concorrerà comunque al punteggio finale.
In ogni caso, per i concorsi che verranno banditi nel perdurare dello stato di emergenza sono previste una sola prova scritta e una eventuale prova orale.
Rimangono tuttavia esclusi dalle procedure semplificate “i concorsi per il personale in regime di diritto pubblico, ex articolo 3 del Dlgs 165/2001”, tra i quali i posti di magistratura ordinaria, amministrativa e contabile, gli avvocati e i procuratori dello Stato, professori universitari, appartenenti al comparto sicurezza e difesa, personale della carriera diplomatica e prefettizia.
Novità anche per i concorsi pubblici post-emergenza Covid
Terminata, si spera al più presto, la fase emergenziale caratterizzata dal contenimento del contagio da Covid-19, sono previste delle novità strutturali per il mondo dei concorsi pubblici. Vediamo quali:
- non ci potranno essere più molteplici prove nei concorsi per il reclutamento di personale non dirigenziale, ma solo una scritta e una orale;
- sarà sempre previsto l’impiego di strumenti informatici e digitali per scritti ed orali;
- è prevista la valutazione dei titoli e, facoltativamente, dell’esperienza professionale per essere ammessi alle successive fasi concorsuali. Il punteggio ricavato dai titoli concorrerà alla formazione del punteggio finale,
- laddove necessario le pubbliche amministrazione organizzatrici di concorsi avranno la possibilità di utilizzare sedi decentrate a causa dell’elevato numero di partecipanti e la non contestualità delle prove, garantendo in ogni caso la trasparenza, l’omogeneità e il rispetto degli stessi criteri di selezione per tutti i concorrenti.
Infine, il Formez istituirà per un presidio informativo per supportare tutte le amministrazioni che devono organizzare concorsi secondo le nuove modalità. Sempre il Formez darà di nuovo vita al servizio “Linea Amica”, già attivo dal 2009 al 2015, per affiancare cittadini e imprese nei rapporti con le PA, integrando app, social, chat e dispositivi mobili.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Concorsi pubblici 2021, si riparte. Come saranno? Le novità nel decreto Covid