Concorsi pubblici, ripartono le prove dal 15 febbraio 2021. Un nuovo rigoroso regolamento per prevenire il contagio è stato adottato dalla Funzione pubblica attraverso l'adozione di uno specifico protocollo. Tra le regole, l'obbligo di tampone negativo per i partecipanti, eseguito non prima di 48 ore dalla selezione.
Dal 15 febbraio ripartono i concorsi pubblici anche in presenza fisica.
A consentirlo è il Protocollo per la prevenzione e la protezione dal rischio di contagio da COVID-19 nell’organizzazione e nella gestione delle prove selettive dei concorsi pubblici adottato dal Dipartimento della Funzione Pubblica e validato dal Comitato tecnico scientifico, nel quadro del Dpcm del 14 gennaio scorso.
Non si tratta però di un’apertura generalizzata ai concorsi pubblici di massa come accadeva prima della pandemia, tutt’altro. Si prevedono infatti una serie di misure piuttosto dettagliate e rigorose a partire dalla previsione di un tetto massimo di partecipanti, per ogni sessione o sede di prova, di trenta persone.
Le prescrizioni riguardano le prove preselettive e le prove scritte dei concorsi, le prove orali e pratiche possono invece svolgersi in via telematica.
Restano ovviamente prive di limitazione legate al numero dei partecipanti tutte le prove effettuate in modalità telematica o per titoli, così come i concorsi concorsi per il personale del Servizio sanitario nazionale e della Protezione civile.
Ma seguiamo nel dettaglio le prescrizioni del protocollo anti-contagio per i concorsi pubblici.
Concorsi pubblici, dal 15 febbraio 2021 ripartono le prove: le regole anti-Covid
Il documento adottato dalla Funzione Pubblica ai sensi del Dpcm del 14 gennaio che ha consentito la ripresa dei concorsi prevede un’articolata serie di misure organizzative e igienico sanitarie che riguardano sia le amministrazioni organizzatrici, sia i candidati.
Per quanto riguarda le prime è previsto che:
- il numero massimo dei partecipanti sia limitato a trenta unità per ogni sessione o sede di prova. Il numero massimo di sessioni è di due al giorno, non consecutive per dar modo di igienizzare i locali e consentire il deflusso dei candidati;
- presenza di dispenser di gel igienizzante;
- i flussi nell’area devono essere regolamentati anche mediante una cartellonistica orizzontale e verticale;
- postazioni per gli operatori addetti all’identificazione dei candidati con appositi divisori in plexiglass;
- a ogni candidato va garantita una distanza di due metri l’uno dall’altro in tutte le direzioni;
- i candidati dovranno essere informati delle misure prescritte dal protocollo tramite invio di una PEC o attraverso una comunicazione riportata sul sito dell’amministrazione che ha organizzato il concorso.
Per i candidati invece si prescrive tra le altre disposizioni:
- l’obbligo di indossare la mascherina chirurgica messa a disposizione dagli organizzatori;
- una temperatura non superiore a 37,5 gradi verificata tramite termoscanner al momento dell’accesso nell’area concorsuale;
- l’obbligo di un tampone rapido o molecolare effettuato in data non antecedente a 48 ore dalla data di svolgimento delle prove che peraltro costituisce una novità rilevante rispetto anche alle misure prese durante la pandemia lo scorso anno nel Decreto Rilancio.
- Dipartimento Funzione Pubblica - Protocollo anti Covid concorsi pubblici
- Protocollo di svolgimento dei concorsi pubblici di cui all’articolo 1, comma 10, lettera z), del Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 gennaio 2021.
Protocollo anti COVID: i requisiti delle aree concorsuali
Anche le aree adibite ai concorsi devono avere caratteristiche particolari, oltre la disponibilità di una adeguata viabilità e presenza di trasporto pubblico locale, tra le quali:
- dotazione di ingressi riservati ai candidati, distinti e separati tra loro per consentire il deflusso, in entrata e in uscita dall’area;
- disponibilità di aree riservate al parcheggio dei candidati con particolari esigenze (portatori di handicap, immunodepressi, etc.);
- una sufficiente area interna con adeguata areazione naturale;
- disponibilità di un locale autonomo e isolato, ubicato prima dell’accesso alle aule concorso dei candidati, dove ubicare il servizio sanitario di pre‐triage oppure in alternativa dove accogliere i soggetti sintomatici, raggiungibile attraverso un percorso separato.
Tutte le misure previste dal protocollo e adottate dalle amministrazioni pubbliche organizzatrici devono infine essere riportate in un piano pubblicato dalle stesse sulla pagina web dedicata allo specifico concorso entro cinque giorni dalla prova.
Il documento in questione potrà essere poi sottoposto a verifiche dal Dipartimento della funzione pubblica.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Concorsi pubblici, dal 15 febbraio 2021 ripartono le prove: le regole anti-Covid