Certificazione Unica 2025: le novità sui dati dell’assegno unico

Tommaso Gavi - Certificazione Unica

Il punto sulle novità della Certificazione Unica 2025 in relazione agli importi dell'assegno unico e sulle regole ai fini IRPEF

Certificazione Unica 2025: le novità sui dati dell'assegno unico

Cosa cambia per nella Certificazione Unica 2025 in relazione ai dati dell’assegno unico?

La nuova versione della CU prevede uno spazio apposito, che deve essere compilato dall’INPS secondo le istruzioni fornite dall’Agenzia delle Entrate.

I dati dell’assegno unico certificano gli importi erogati nell’anno di imposta 2024.

Le somme devono essere inserite all’interno della dichiara dei redditi? Il punto sulle novità e sulle regole ai fini IRPEF.

Certificazione Unica 2025: le istruzioni per la compilazione della sezione dell’assegno unico

Nel modello della Certificazione Unica 2025, che dovrà essere utilizzato con riferimento al periodo d’imposta 2024, trova spazio una specifica sezine dedicata ai dati relativi all’assegno unico universale.

Nello specifico, le informazioni devono essere inserite all’interno delle caselle corrispondenti ai punti da 791 a 805.

La sezione è riservata all’INPS, che la compila con i dati relativi all’assegno unico universale con riferimento alla situazione che risulta dai rispettivi archivi al 31 dicembre di ciascun anno.

La compilazione da parte dell’Istituto ha la finalità di permettere la corretta messa a disposizione dei dati nell’ottica della predisposizione della dichiarazione dei redditi precompilata da parte dell’Agenzia delle Entrate.

I dati che devono essere inseriti sono i seguenti:

  • codice fiscale del figlio, maggiorenne o minorenne;
  • codice fiscale del genitore o dell’affidatario beneficiario;
  • codice fiscale dell’altro genitore.

Per ogni figlio è compilato uno specifico rigo. Per ciascun percettore dell’assegno unico al quale è stata corrisposta almeno una mensilità della prestazione nel corso dell’anno solare devono essere compilati i seguenti campi, come spiegato nelle istruzioni dell’Agenzia delle Entrate:

  • codice fiscale figlio, per il quale è stato erogato l’assegno. Nel caso di figli in affido preadottivo il campo non deve essere compilato. Devono invece essere inserite le informazioni, invece, nel caso del figlio maggiorenne che ha percepito direttamente l’assegno;
  • codice fiscale genitore/affidatario beneficiario, in tale campo deve essere inserito il codice fiscale del genitore (se presente in ANPR, Anagrafe nazionale della popolazione residente) o dell’affidatario del figlio. Non devono essere inseriti dati nel caso di figli maggiorenni che hanno percepito direttamente l’assegno;
  • codice fiscale altro genitore, se disponibile. Il campo non deve essere compilato nel caso di figli maggiorenni che hanno percepito direttamente l’assegno.

Nella specifica sezione della Certificazione Unica 2025, dedicata ai dati dell’assegno unico, devono essere anche compilati dall’INPS i seguenti campi:

  • N. mesi 100 per cento, con il numero delle mensilità per le quali è stato erogato l’assegno al beneficiario in misura piena, sia nel caso in cui sia il genitore che l’affidatario o il figlio maggiorenne;
  • N. mesi 50 per cento, con il numero delle mensilità per le quali l’assegno è corrisposto per metà dell’importo.

Certificazione Unica 2025: i dati dell’assegno unico devono essere inseriti nel modello 730/2025

Rispetto alle novità del nuovo modello della Certificazione Unica, lo scorso anno gli importi percepiti nel 2023 dovevano essere inseriti nella sezione “Altri dati” della Certificazione Unica 2024.

Nello specifico dovevano essere inseriti:

  • al punto 464, “Codice” (indicando il codice 25 per “erogazione di somme esenti o che non hanno concorso a formare il reddito imponibile da parte dell’INPS”);
  • al punto 465, “Ammontare” della sottosezione “Redditi Esenti”.

I redditi corrisposti a titolo di assegno unico, indicati nella CU, devono essere inseriti nel modello 730?

Ad istituire l’assegno unico e universale è l’articolo 1 del decreto legislativo 29 dicembre 2021, n.230, ovvero la Legge di Bilancio 2022, a partire dal 1° marzo 2022.

L’importo viene riconosciuto ai nuclei familiari sulla base della condizione economica del nucleo, in base all’ISEE.

L’importo rientra tra i redditi esenti. Le somme non concorrono quindi alla formazione del reddito imponibile ai fini IRPEF. In altre parole, l’assegno unico non è “tassato”.

Di conseguenza è un dato che non è rilevante ai fini della dichiarazione dei redditi. La CU predisposta dall’INPS, con i dati dell’assegno unico, è quindi un documento informativo per certificare le somme corrisposte.

Non deve però essere indicata all’interno del modello 730/2025, del quale si aspetta la versione definitiva e le relative istruzioni per la compilazione.

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