INPS e INAIL nel comunicato stampa del 26 luglio 2022 ricordano che le imprese possono richiedere il riconoscimento della cassa integrazione ordinaria anche per le temperature elevate, sopra i 35 gradi. I fenomeni climatici estremi sono in diretta correlazione con l'aumento del rischio di infortunio sul lavoro. Anche la temperatura percepita può dare titolo ai trattamenti.
Cassa integrazione, anche le alte temperature possono essere la motivazione che porta alla richiesta dei trattamenti ordinari.
A ribadirlo sono INPS e INAIL nel comunicato stampa congiunto del 26 luglio 2022.
Le imprese possono richiedere all’INPS il riconoscimento del trattamento di CIGO nel caso in cui le temperature raggiungano livelli elevati, sopra i 35 gradi centigradi.
Ne possono usufruire in particolare i settori maggiormente esposti al rischio del caldo, come l’edilizia, l’agricoltura e i cantieri stradali, ma anche i lavori svolti al chiuso, in ambienti senza ventilazione adeguata.
La causale “Eventi meteo” può essere utilizzata anche per le temperature percepite, se superiori al limite indicato.
L’azienda, nella domanda e nella relazione tecnica, deve indicare solamente le giornate di sospensione o riduzione dell’attività senza dover presentare dichiarazioni che attestino il livello della temperatura.
Cassa integrazione: si può richiedere anche per le temperature elevate, le istruzioni INPS
Le imprese possono fare richiesta per i trattamenti di cassa integrazione ordinaria (CIGO) anche in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa a causa delle alte temperature.
A ricordarlo sono INPS e INAIL, tramite il comunicato stampa del 26 luglio 2022.
L’INPS rimanda alla circolare n. 139/2016 e al messaggio n. 1856/2017 in cui viene precisato che la causale “Eventi meteo” può essere invocata dalle imprese in caso di fenomeni climatici estremi come ad esempio il caldo eccezionale:
“le temperature eccezionalmente elevate (superiori a 35°), che impediscono lo svolgimento di fasi di lavoro in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore, possono costituire evento che può dare titolo alla CIGO.”
A questo proposito l’Istituto precisa che a dare titolo alla prestazione di cassa integrazione può essere anche la temperatura percepita, nel caso questa sia superiore al quella reale, e superiore ai 35 gradi indicati.
Fenomeni atmosferici come il caldo estremo sono in diretta correlazione all’aumento del rischio di infortunio sul lavoro. Le alte temperature, infatti, possono essere causa di malori e possono ridurre la capacità di attenzione dei lavoratori.
Come precisa l’INAIL nella guida per la prevenzione contro i rischi da caldo, l’impatto delle alte temperature è particolarmente rischioso sul posto di lavoro, soprattutto negli ambienti dove non è possibile disporre delle condizioni ideali di comfort, come nei casi di limitazioni legate alle necessità produttive, oppure di attività all’aperto, ad esempio il lavoro agricolo, l’edilizia o i cantieri stradali.
Cassa integrazione per eventi meteo, come richiederla
L’INPS specifica poi le istruzioni che le aziende devono seguire per richiedere il trattamento di CIGO a causa del caldo.
Nella domanda e nella relazione tecnica le imprese devono solamente indicare le giornate di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa e specificare il tipo di lavorazione in atto in quel periodo.
Non sono tenute a presentare dichiarazioni che attestino il livello della temperatura, né a presentare bollettini meteo.
Questo perché l’Istituto provvederà autonomamente ad acquisire i dati in questione per poi fornire la valutazione, come stabilito dall’art. 15, comma 1, della legge n. 183/2011, per cui le amministrazioni pubbliche non possono chiedere al cittadino dati o elementi già in possesso di organismi pubblici.
Inoltre, è bene specificare che, indipendentemente dalle temperature rilevate, l’INPS riconosce il trattamento di cassa integrazione orinaria nel caso in cui il responsabile della sicurezza aziendale disponga la riduzione o sospensione dell’attività se ritiene che possano esserci rischi o pericoli per la salute dei lavoratori. Sono compresi, pertanto, anche i casi in cui tali rischi siano dovuti al caldo.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Cassa integrazione, INPS: si può presentare domanda anche per le temperature elevate