Caro bollette, si va già verso un nuovo decreto per sostenere le imprese: il punto di partenza è il quadro di Aiuti di Stato Energia appena approvato a Bruxelles. Ma il Governo non cambia direzione sulla modalità di utilizzo dei sostegni riconosciuti sotto forma di credito d'imposta. Lo ha annunciato il ministro dell'Economia e delle Finanze Daniele Franco durante il question time al Senato il 24 marzo 2022.
Caro bollette, non è così lontana l’ipotesi di un nuovo decreto per sostenere le imprese. D’altronde a Bruxelles sono già state poste le fondamenta con l’approvazione del quadro UE degli Aiuti di Stato Energia.
Sarebbe questo il punto di partenza per la definizione di un nuovo pacchetto di sostegni per contrastare l’aumento dei costi di elettricità e gas: ad annunciarlo è Daniele Franco, Ministro dell’Economia e delle Finanze, durante il question time che si è tenuto il 24 marzo 2022 al Senato.
Alla luce dell’attualità servono nuovi interventi.
Portando lo sguardo dal particolare dell’esigenze dei singoli cittadini al panorama generale, questo vuol dire che i fattori di rischio legati alla guerra in Ucraina troveranno posto anche nel Documento di Economia e Finanza 2022, che deve essere definito entro la scadenza del 10 aprile e che rappresenta la base per pianificare strategie economiche e finanziarie da realizzare nei tre anni successivi.
Nel frattempo in Europa si valuta la possibilità di prorogare l’applicazione della clausola di salvaguardia in scadenza alla fine del 2022.
Nel botta e risposta al Senato, poi, il Ministro dell’Economia e delle Finanze ha confermato che non si cambia direzione sulle modalità di utilizzo dei sostegni riconosciuti sotto forma di credito d’imposta: sulla cessione si prosegue lungo la strada intrapresa.
Caro bollette, verso un nuovo decreto: si parte dal quadro UE degli Aiuti di Stato Energia
In campo per fronteggiare il caro bollette sono stati messi già 19 miliardi di euro: 14 sono destinati ad affrontare la prima parte del 2022, da gennaio a giugno. Ma sicuramente non basteranno.
“il Governo è consapevole dell’impatto inflazionistico riconducibile al repentino aumento dei prezzi di talune materie prime, ivi incluse quelle energetiche, anche in seguito allo scoppio del conflitto in Ucraina”.
Il problema c’è e va affrontato, ha sottolineato Daniele Franco. Il piano energetico del Governo finalizzato a ridurre la dipendenza italiana prevede una diversificazione delle fonti di approvvigionamento e risulta in linea con quello lanciato dalla Commissione europea per ridurre la dipendenza dell’Unione europea dalle forniture di gas russo prima del 2030.
Ma sono necessarie anche, e soprattutto, risposte immediate. Per questo motivo l’ultimo provvedimento per intervenire sul caro bollette è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 marzo e si pensa già alla definizione del prossimo Decreto.
C’è già uno scheletro, in un certo senso una traccia di partenza. Il 23 marzo la Commissione Europea ha approvato il “Quadro temporaneo di crisi per sostenere l’economia nel contesto dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia”.
In tabella una sintesi delle tre tipologie di aiuti previsti.
Aiuti di Stato Energia | Descrizione |
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Aiuti di importo limitato | Gli Stati membri potranno introdurre regimi per concedere fino a 35 000 euro per le imprese colpite dalla crisi che operano nel settore agricolo, della pesca e dell’acquacoltura e fino a 400 000 euro per le imprese colpite dalla crisi che operano negli altri settori. |
Sostegno alla liquidità sotto forma di garanzie statali e prestiti agevolati | Gli Stati membri potranno fornire:
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Aiuti destinati a compensare i prezzi elevati dell’energia | Gli Stati membri potranno compensare parzialmente le imprese per i costi aggiuntivi dovuti ad aumenti eccezionali dei prezzi del gas e dell’elettricità. L’aiuto complessivo per beneficiario non può superare il 30 per cento dei costi ammissibili, fino a un massimo di 2 milioni di euro. In particolari condizioni si prevede anche un superamento dei massimali. |
Come sottolinea Daniele Franco in Senato, la valutazione sulla definizione di un nuovo pacchetto di aiuti contro il caro bollette parte proprio dal quadro UE appena approvato.
“A favore delle imprese, in particolare di quelle di piccole e medie dimensioni, permangono peraltro condizioni particolarmente favorevoli per il rilascio di garanzie pubbliche sui finanziamenti. Per esigenze di liquidità determinate dall’aumento dei costi dell’energia, le garanzie sono gratuite fino al 30 giugno 2022”.
Sottolinea il Ministro, evidenziando che le valutazioni su nuovi possibili interventi saranno calate nel panorama macroeconomico che prenderà forma nel DEF 2022.
Caro bollette, verso un nuovo decreto: ma il Governo resta fermo sulla cessione dei crediti
Un nuovo e ulteriore Decreto Energia, quindi, è possibile e forse anche vicino. Impossibile, invece, è una inversione di tendenza da parte del Governo rispetto alle modalità di utilizzo degli aiuti che vengono riconosciuti sotto forma di credito di imposta.
Daniele Franco ha chiuso la porta a qualsiasi modifica sulle regole approvate per arginare le frodi del Superbonus e dei bonus casa e che riguardano in generale la cessione dei benefici maturati.
Anche le imprese che hanno diritto agli aiuti per far fronte al caro energia possono utilizzare i crediti d’imposta per il pagamento in compensazione di tributi e contributi o cedendoli ad altri: oltre alla prima cessione è possibile procedere con altri due passaggi, ma solo in favore di istituti di credito e altri intermediari finanziari.
“Questa disciplina della cedibilità dei crediti risponde a due obiettivi: da un lato, a garantire il pieno esercizio delle facoltà riconosciute ai contribuenti beneficiari delle agevolazioni fiscali; dall’altro, ad attuare un efficace presidio antifrode, impedendo cessioni di credito effettuate da soggetti che non abbiano diritto al credito stesso.
Si ricorda infatti che, nell’ambito delle cessioni dei bonus edilizi, sono stati riscontrati significativi fenomeni di frode. Si è quindi intervenuti a salvaguardia degli interessi erariali che non sarebbero adeguatamente tutelati ammettendo la facoltà di cedere i crediti senza limitazioni”.
Non si cambia rotta. Queste sono le regole che si applicano anche alle novità introdotte dall’ultimo Decreto Energia.
Si tratta, ad esempio, del credito d’imposta riconosciuto alle imprese per l’acquisto di energia elettrica pari al 12 per cento della spesa sostenuta nel secondo trimestre del 2022 o di quello previsto per le imprese energivore e a forte consumo di gas naturale che sono stati portati al 25 e al 20 per cento, o ancora dell’agevolazione per l’acquisto di carburanti per l’esercizio dell’attività agricola e della pesca per la spesa sostenuta nel primo trimestre del 2022.
Stando alle parole di Franco, le stesse regole si applicheranno anche ad eventuali nuovi aiuti per le imprese contro il caro bollette: sulla cessione dei crediti, infatti, il Governo non ha intenzione di fare nessuna marcia indietro per concedere margini di movimento più ampi.
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