Il testo del decreto energia n. 21 del 21 marzo 2022 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Numerose le novità contro il caro bollette e per la riduzione delle accise su benzina e gasolio: sale il limite ISEE per il bonus sociale e per tutto il 2022 arriva l'esenzione IRPEF del bonus carburante riconosciuto dalle imprese ai dipendenti. Vengono inoltre rafforzati i crediti d'imposta sui consumi delle aziende.
Il decreto energia è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Il testo del decreto legge n. 21 del 21 marzo 2022 introduce numerose novità per famiglie e imprese, rafforza le misure previste contro il caro bollette e introduce specifiche misure per la riduzione delle accise su benzina e gasolio.
Il testo del nuovo decreto per contrastare gli effetti economici della crisi ucraina, al quale si affiancano misure umanitarie per l’accoglienza dei profughi, è stato approvato dal Governo nel corso del Consiglio dei Ministri del 18 marzo 2022.
Un provvedimento che punta a rispondere all’emergenza causata dall’aumento dei prezzi, sia in materia di energia che per quel che riguarda benzina e gasolio.
Il testo del decreto energia approvato 18 marzo 2022 conta su un totale di 4,4 miliardi di euro di risorse che, tra le altre cose, serviranno per finanziare l’esenzione IRPEF del bonus carburante riconosciuto dalle imprese ai dipendenti. Non concorrerà alla formazione del reddito l’importo dei buoni benzina ceduti ai dipendenti fino a 200 euro per lavoratore.
Sul fronte delle bollette di luce e gas, la possibilità di rateizzazione già concessa alle famiglie viene estesa alle imprese. Sale inoltre il limite ISEE per l’accesso al bonus bollette, che passa a 12.000 euro.
Intervento del Direttore Responsabile di Informazione Fiscale Francesco Oliva nel corso della trasmissione Good Morning Kiss Kiss andata in onda sul canale 727 di Sky, sul canale 158 del digitale terrestre e su Radio Kiss Kiss ed avente ad oggetto proprio le novità e le agevolazioni fiscali introdotte con il Decreto Energia 2022:
Il testo del provvedimento rafforza inoltre il Golden Power sugli asset strategici, e potenzia le risorse a disposizione di Regioni e enti locali per l’accoglienza dei profughi ucraini.
Decreto energia 2022, le novità nel testo ufficiale del decreto legge n. 21 del 21 marzo
- Decreto energia 2022, dalle bollette alle accise su benzina e gasolio: le novità nel testo ufficiale
- Decreto energia 2022, nuovi crediti d’imposta per le bollette delle imprese
- Decreto energia 2022, nel testo un credito d’imposta per il carburante di imprese agricole e della pesca
- Decreto energia 2022, novità nel testo anche per l’autotrasporto
- Nel decreto energia 2022 nuove settimane di cassa integrazione e esonero contributi per assunzione dipendenti
- Decreto energia 2022, rimborso seconda rata IMU per le imprese turistico-ricettive
Decreto energia 2022, dalle bollette alle accise su benzina e gasolio: le novità nel testo ufficiale
Ai 16 miliardi di euro già stanziati a fronte dell’aumento del costo dell’energia, il nuovo decreto approvato in Consiglio dei Ministri del 18 marzo 2022 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 21 marzo ne aggiunge altri 4,4 miliardi, risorse derivanti dall’aumento della tassazione di una parte dei profitti dei produttori dovuti all’aumento del costo delle materie prime.
I fondi a disposizione consentono di introdurre nuove misure per famiglie e imprese in difficoltà a causa dell’incremento dei prezzi dovuto alla guerra in Ucraina e che, tra le altre cose, finanzieranno la riduzione delle accise su benzina e gasolio e potenziano il bonus sociale sulle bollette di luce e gas.
Fino alle fine del mese di aprile, il prezzo dei carburanti sarà ridotto di circa 30 centesimi. Una novità che si applica dal 22 marzo 2022, giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge n. 21, avvenuta il 21 marzo.
Sempre sul fronte dell’aumento del prezzo dei carburanti, e a sostegno dei lavoratori, il decreto introduce l’esenzione IRPEF del bonus benzina e gasolio erogato dalle aziende ai propri dipendenti.
Non concorrerà alla formazione del reddito imponibile l’importo dei buoni erogati dalle aziende, fino ad un massimo di 200 euro per lavoratore.
La nuova agevolazione si affianca all’esenzione già prevista per i buoni carburante, rientranti nel novero delle forme di welfare aziendale che non concorrono alla formazione del reddito del lavoratore fino all’importo di 258,23 euro, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 51, comma 3 del TUIR, e che sono interamente deducibili per l’azienda.
Passando alle novità in materia di bollette, aumentano da 4 a 5,2 milioni le famiglie che potranno beneficiare del bonus sociale. Il limite ISEE per accedervi passa da 8.000 a 12.000 euro e, in parallelo, arrivano anche misure a tutela delle imprese colpite dall’aumento dei prezzi delle materie prime.
Anche le imprese potranno infatti accedere alla rateizzazione delle bollette, fino a due anni, relativamente ai consumi dei mesi di maggio e giugno 2022.
- Decreto energia n. 21 del 21 marzo 2022
- Scarica il testo del decreto legge contenente misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 21 marzo 2022
Decreto energia 2022, nuovi crediti d’imposta per le bollette delle imprese
Numerose sono le agevolazioni introdotte a favore delle imprese.
Per compensare l’aumento del costo delle bollette, vengono introdotti i seguenti crediti d’imposta:
- alle imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, diverse dalle imprese a forte consumo di energia elettrica, è riconosciuto un credito pari al 12 per cento della spesa sostenuta per l’acquisto della componente energetica effettivamente utilizzata nel secondo trimestre del 2022. L’accesso all’agevolazione sarà riconosciuto in caso di aumento del costo per Kwh superiore al 30 per cento nel primo trimestre 2022 rispetto allo stesso trimestre 2019;
- alle imprese diverse da quelle a forte consumo di gas naturale è riconosciuto un credito pari al 20 per cento della spesa sostenuta per l’acquisto del gas, consumato nel secondo trimestre solare dell’anno 2022, per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici, qualora il prezzo di riferimento del gas naturale calcolato come media per il primo trimestre abbia subito un incremento superiore al 30 per cento rispetto allo stesso trimestre 2019, secondo i valori pubblicati dal GME.
Il credito d’imposta sulle bollette riconosciuto alle imprese potrà essere ceduto ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari.
Così come per i bonus fiscali in materia edilizia, saranno consentite ulteriori due cessioni in favore di banche e intermediari finanziari, società appartenenti a un gruppo bancario ovvero imprese di assicurazione autorizzate ad operare in Italia.
La cessione del credito è riconosciuta anche alle imprese energivore a forte consumo di gas naturale secondo quanto previsto dal decreto Sostegni ter e dal decreto energia n. 17/2022.
Il credito d’imposta introdotto da quest’ultimo decreto legge aumenta di valore, passano:
- dal 20 al 25 per cento per le imprese energivore;
- dal 15 al 20 per cento per le imprese a forte consumo di gas naturale.
Vengono inoltre potenziate le attività di sorveglianza sui prezzi, incrementando gli strumenti a disposizione di Mister prezzi, il Garante istituito presso il MISE, che tra le altre cose potrà richiedere alle imprese dati, notizie ed elementi specifici sulle motivazioni che hanno determinato le variazioni di prezzo.
I titolari dei contratti di approvvigionamento di gas per il mercato italiano saranno inoltre tenuti a trasmettere al Ministero della transizione ecologica e all’ARERA i contratti già sottoscritti o da sottoscrivere.
Decreto energia 2022, nel testo un credito d’imposta per il carburante di imprese agricole e della pesca
Sempre a tutela delle imprese, e in particolare di quelle del settore agricolo e della pesca, il testo del decreto energia introduce un credito d’imposta per l’acquisto di carburante, pari al 20 per cento della spesa sostenuta per benzina e gasolio acquistati nel primo trimestre dell’anno e effettivamente utilizzati.
Anche in questo caso sarà riconosciuta la possibilità di optare per la cessione del credito, entro il limite di tre operazioni e secondo le regole sopra evidenziate.
Spazio inoltre alla rinegoziazione dei mutui agrari, per un periodo di rimborso fino a 25 anni, che potranno essere assistite dalla garanzia ISMEA.
La dotazione del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, ai fini dell’erogazione dei contributi alle imprese, è incrementata di 35 milioni di euro per il 2022.
Al fine di ridurre l’uso di fertilizzanti chimici e di limitare i costi di produzione, è inoltre ammessa la sostituzione dei fertilizzanti chimici di sintesi con il digestato equiparato.
Decreto energia 2022, novità nel testo anche per l’autotrasporto
Interventi specifici anche per il settore autotrasporto, colpito dall’aumento eccezionale dei prezzi dei carburanti.
Le novità introdotte dal decreto n. 21 del 21 marzo 2022 sono le seguenti:
- istituzione del Fondo per il sostegno del settore dell’autotrasporto, per mitigare gli effetti economici derivanti dagli aumenti eccezionali dei prezzi dei carburanti con una dotazione di circa 500 milioni di euro per l’anno 2022;
- rifinanziamento dei contributi per i cosiddetti marebonus e ferrobonus, per incentivare il trasporto delle merci via mare e attraverso le ferrovie togliendolo dalla strada e per favorire lo sviluppo dell’intermodalità;
- inserimento nei contratti di trasporto della clausola di adeguamento del corrispettivo per tenere conto dell’aumento dei prezzi del carburante. In particolare, nei contratti stipulati in forma scritta, deve essere prevista la clausola di adeguamento del corrispettivo qualora il prezzo del carburante registri una variazione di almeno il 2 per cento del valore preso a riferimento al momento della stipula del contratto o dell’ultimo adeguamento effettuato. Per i contratti di trasporto merci conclusisi in forma non scritta si prevede che il corrispettivo venga determinato in base ai valori indicativi dei costi di esercizio dell’impresa di autotrasporto pubblicati e aggiornati periodicamente dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.
Vengono inoltre stanziati 15 milioni di euro aggiuntivi per la riduzione dei pedaggi autostradali, e ulteriori 5 milioni per la deduzione forfetaria.
In favore di circa 3.114 imprese di autotrasporto merci viene inoltre azzerato l’importo del contributo dovuto all’Autorità di regolazione dei traporti.
Nel decreto energia 2022 nuove settimane di cassa integrazione e esonero contributi per assunzione dipendenti
Nel testo del decreto arrivano inoltre nuovi interventi di integrazione salariale. La cassa integrazione si estende per ulteriori 26 settimane, che saranno riconosciute ai datori di lavoro (compresi quelli del comparto turistico) che non possono più ricorrere ai trattamenti ordinari, nel limite di spesa di 150 milioni di euro e fino al 31 dicembre 2022.
In parallelo, viene previsto l’esonero contributivo totale per le imprese che acquisiscono personale dipendente da aziende in crisi.
L’esonero contributivo già in vigore per l’assunzione a tempo indeterminato viene esteso ai lavoratori licenziati per riduzione del personale nei sei mesi precedenti e a quelli impiegati in rami d’azienda oggetto di trasferimento.
Decreto energia 2022, rimborso seconda rata IMU per le imprese turistico-ricettive
Un’agevolazione specifica viene inoltre introdotta per il comparto turistico, che nel 2022 potrà beneficiare di un credito d’imposta pari al 50 per cento del saldo IMU 2021.
Il rimborso IMU spetterà alle imprese turistico ricettive, comprese quelle che esercitano attività agrituristica, alle imprese che gestiscono strutture ricettive all’aria aperta, nonché alle imprese del comparto fieristico e congressuale, ai complessi termali e ai parchi tematici, inclusi i parchi acquatici e faunistici.
Il credito d’imposta potrà essere fruito per gli immobili rientranti nella categoria catastale D/2, a condizione che i proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate e che abbiano subìto una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi nel periodo indicato di almeno il 50 per cento rispetto al corrispondente periodo dell’anno 2019.
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