La prossima non sarà una Manovra lacrime e sangue per il Ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti. Ma sulla Legge di Bilancio 2025 le certezze sono ancora poche, tanti gli interrogativi. Restano confermate alcune priorità: bonus e aiuti a dipendenti e famiglie
Quella in arrivo non sarà una Manovra lacrime e sangue, ha dichiarato il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ieri, 9 luglio, all’assemblea dell’Associazione Bancaria Italiana. Ma sulla prossima Legge di Bilancio ci sono ancora poche certezze e la difficoltà, certa, di far quadrare i conti.
Di sicuro, però, non si mettono in discussione i bonus e gli aiuti alle famiglie. E per garantirli il numero uno di via XX Settembre chiede aiuto anche alle banche.
In questo anno di passaggio tra vecchie e nuove regole della governance europea che dettano i tempi per la programmazione delle prossime politiche economiche e fiscali la costruzione delle misure per il futuro è più lenta e più complessa.
Verso la prossima Legge di Bilancio con poche certezze
Mentre il Consiglio Europeo conferma la procedura sul deficit eccessivo per l’Italia, che dovrebbe portare a una spesa di 10-12 miliardi per l’aggiustamento di bilancio, il Ministro dell’Economie e delle Finanze Giancarlo Giorgetti dall’Assemblea dell’Associazione bancaria italiana rassicura: servirà “semplicemente una seria politica di controllo della dinamica della spesa pubblica e di miglioramento dell’efficienza del prelievo fiscale, senza un inasprimento delle aliquote d’imposta (che abbiamo semmai già ridotto con la legge di bilancio per il 2024)”.
In questo contesto ci saranno ancora interventi verticali, strategici per lo “sviluppo della competitività della nostra economia” ma non sarà possibile adottare “una politica di incentivi a pioggia, come fanno e hanno fatto grandi Paesi emergenti o anche avanzati che hanno molte risorse più di noi”, sottolinea.
Secondo le stime dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio fornite a fine giugno, la conferma nel 2025 di alcune misure previste solo per quest’anno, dal bonus dipendenti alla detassazione del welfare e dei premi di produttività, ha un peso di 18 miliardi di euro.
A questa cifra devono aggiungersi anche altre spese solitamente inserite nelle politiche invariate, come gli oneri per il prossimo triennio contrattuale dei dipendenti pubblici: i conti dell’UPB superano le stime del Documento di Economia e Finanza che è stato presentato ad aprile senza la parte programmatica, a causa della nuova governance europea in elaborazione.
Verso la prossima Legge di Bilancio: priorità al bonus dipendenti
Se non sarà lacrime e sangue, come ha sottolineato Giorgetti, la prossima Manovra sarà sicuramente complicata.
Una delle poche certezza arrivate in primavera è la volontà di proseguire sulla conferma del taglio del cuneo fiscale, continuando a garantire ai lavoratori e alle lavoratrici dipendenti quei bonus che fanno aumentare la busta paga di circa 100 euro.
D’altronde ad oggi la conferma dell’esonero contributivo del 7 e del 6 per cento per chi ha retribuzioni fino a 25.000 e 35.000 euro non è una scelta, ma una necessità, una strada da cui non si può più tornare indietro, anche considerando i dati negativi sugli stipendi italiani, segnalata più volte anche dall’OCSE.
Nelle Prospettive dell’occupazione 2024, pubblicate il 9 luglio, si evidenzia per l’Italia una crescita dell’occupazione che resta comunque ben al di sotto della media OCSE, e allo stesso tempo il maggior calo dei salari reali tra le maggiori economie, nel primo trimestre 2024 ancora inferiori del 6,9 per cento rispetto a prima della pandemia.
Il tema non è trascurabile e richiederebbe un intervento di lungo periodo. “Nel DEF, si afferma che verrà data priorità al rifinanziamento del taglio del cuneo fiscale sul lavoro. A riguardo, dovrà essere chiarito se si intende rendere la misura strutturale individuando corrispondenti risorse di copertura”, sottolineava l’Ufficio Parlamentare di Bilancio a fine giugno. La spesa solo per il 2024 è di circa 11 miliardi e per il 2025 le regole e i costi del bonus dipendenti sono tutte da scrivere.
Verso la prossima Legge di Bilancio: restano al centro anche i bonus per le fammiglie
Un altro percorso su cui è difficile tornare indietro, soprattutto se si considera che le intenzioni del Governo sarebbero quelle di andare avanti, è la strada di appiattimento dell’IRPEF. Le tre aliquote in vigore per il 2024 hanno la data di scadenza del 31 dicembre e in questo caso ci sono (almeno) circa 4 miliardi di da investire: la speranza, senza alcuna certezza, è che arrivino dal concordato preventivo biennale. Ma il successo del patto tra Fisco e partite IVA sembra essere, giorno dopo giorno, sempre più in bilico.
A questi punti fermi, che comunque attualmente restano privi di certezze economiche, si affiancano altre priorità persistenti.
“Il governo continuerà e intensificherà le politiche a favore delle famiglie con figli a carico”.
Intensificare anche per favorire la natalità e invertire quella preoccupante tendenza demografica che porta l’Italia all’invecchiamento e rende sempre più complesso da sciogliere un altro nodo di ogni Manovra: le pensioni.
Il tema è centrale e prioritario e richiede un supporto anche esterno. Sul sostegno alle famiglie con figli a carico Giorgetti chiede: “Anche le banche facciano una riflessione su come contribuire a questa sfida”.
Servirà, quindi, una unione di intenti ad ampio raggio per rispondere alle esigenze prioritarie del momento e a prescindere dalla forma che prenderà la prossima Manovra, da sola, non basterà per farlo.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Verso la Manovra con poche certezze, ma i bonus a dipendenti e famiglie restano prioritari