Dal 2024 il reddito di cittadinanza sarà sostituito dal nuovo assegno di inclusione. Il decreto lavoro 2023 prevede un esonero contributivo per chi impiega i beneficiari della nuova misura. I datori di lavoro potranno usufruire di un bonus assunzione fino a 8.000 euro per un anno
Il nuovo assegno di inclusione sarà attivo dal 1° gennaio del prossimo anno e sostituirà il reddito di cittadinanza.
La disciplina della misura, inclusa nel decreto lavoro 2023, conferma i bonus assunzione per i datori di lavoro che assumono i beneficiari del sussidio.
Sono previsti diversi esoneri contributivi a seconda della tipologia del contratto di assunzione utilizzato.
Per le assunzioni con contratto a tempo indeterminato, apprendistato o trasformazione da tempo determinato, i datori di lavoro potranno beneficiare di un esonero contributivo totale per un anno, nel limite di 8.000 euro.
I datori di lavoro che assumono con contratto a termine, invece, saranno esonerati dal versamento del 50 per cento della contribuzione previdenziale nel limite di 4.000 euro per un anno.
Assegno di inclusione: nel decreto lavoro c’è il bonus per l’assunzione dei beneficiari
Il decreto lavoro 2023, n. 48/2023, individua la disciplina della prestazione che dal prossimo anno andrà a sostituire il reddito cittadinanza, abolito dall’ultima Legge di Bilancio.
Si tratta dell’assegno di inclusione, e non più della GIL, garanzia di inclusione come inizialmente ipotizzato. Il nuovo sussidio sarà concesso ai nuclei familiari con almeno un componente minorenne, disabile o con più di 60 anni.
Come si legge all’articolo 10, sono previsti in favore dei datori di lavoro dei bonus per l’assunzione dei beneficiari della prestazione.
Si tratta di un esonero dal versamento della contribuzione previdenziale, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, concesso per la sottoscrizione di un contratto di lavoro:
- subordinato a tempo indeterminato, pieno o parziale, di apprendistato o di trasformazione da tempo determinato;
- subordinato a tempo determinato o stagionale, pieno o parziale.
Sono esclusi dallo sgravio i premi e i contributi da versare all’INAIL. L’esonero dal 100 per cento dei contributi spetta ai datori di lavoro per un periodo massimo di 1 anno e nel limite di 8.000 euro, riparametrato e applicato su base mensile.
Assegno di inclusione: bonus assunzione in base alla tipologia di contratto
Come specificato nel nuovo decreto, l’esonero spetterà ai datori di lavoro in misura diversa a seconda della tipologia contrattuale con la quale assumeranno i beneficiari dell’assegno di inclusione.
Per quanto riguarda le assunzioni con contratto a tempo indeterminato, i datori di lavoro sono esonerati dal versamento del 100 per cento dei contributi previdenziali a loro carico nel limite massimo di 8.000 euro annui.
Se il beneficiario dell’assegno viene licenziato nei 2 anni successivi all’assunzione, il datore di lavoro sarà tenuto a restituire dell’incentivo fruito più la maggiorazione delle sanzioni civili. Sono esclusi i licenziamenti per giusta causa o per giustificato motivo.
Nel caso di assunzioni con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato o stagionale, invece, i datori di lavoro saranno esonerati dal versare il 50 per cento dei contributi, sempre per un anno (comunque non oltre la durata del rapporto), nel limite di 4.000 euro.
Ad ogni modo, il bonus assunzione è riconosciuto solamente ai datori di lavoro che hanno inserito l’offerta di lavoro nel SIISL, cioè il nuovo Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa, che sarà realizzato per consentire l’attivazione dei percorsi personalizzati per i beneficiari dell’assegno di inclusione.
Sono previsti anche contributi, pari al 30 per cento dell’incentivo massimo annuo, in favore delle agenzie per il lavoro, per ogni persona assunta in seguito all’attività di mediazione effettuata tramite la piattaforma digitale per la presa in carico e la ricerca attiva.
Inoltre, potranno ricevere un contributo anche i beneficiari dell’assegno di inclusione che avviano un’attività lavorativa autonoma, di impresa individuale o una società cooperativa entro il primo anno di fruizione del beneficio.
A loro verrà riconosciuto, in un’unica soluzione, un beneficio aggiuntivo pari a sei mensilità dell’assegno, nei limiti di 500 euro mensili.
Il bonus assunzione per i datori di lavoro è compatibile e cumulabile con quelli previsti dalla Legge di Bilancio 2023 per favorire l’occupazione di giovani under 36 e donne.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Assegno di inclusione: nel decreto lavoro c’è il bonus per l’assunzione dei beneficiari