Anche per le spese sostenute quest'anno per l'acquisto di sistemi di filtraggio mineralizzazione, raffreddamento, addizione di anidride carbonica alimentare, si ha diritto al bonus acqua potabile, ma la richiesta del credito d'imposta va effettuata nel 2024
Anche le spese sostenute nel corso di quest’anno per l’acquisto e l’installazione di sistema di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare danno diritto al bonus acqua potabile.
Il credito d’imposta pari a un massimo del 50 per cento dei costi deve essere richiesto, però, all’inizio del 2024.
Sulla proroga dell’agevolazione anche al prossimo anno non ci sono ancora conferme.
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Bonus acqua potabile ancora accessibile: credito d’imposta anche per le spese di quest’anno
Come previsto dalla Manovra 2022, il bonus acqua potabile regolato dall’articolo 1, comma 1087, della Legge numero 178 del 2020 spetta per le spese effettuate fino al 31 dicembre di quest’anno sia dalle persone fisiche che dai soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni e agli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti.
Il beneficio consiste in un credito d’imposta fino al 50 per cento dei costi sostenuti per l’acquisto o l’installazione di sistemi utilizzati per i seguenti scopi:
- filtraggio
- mineralizzazione
- raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare.
La normativa, oltre a fissare la misura dell’agevolazione, ha previsto anche precisi limiti da rispettare.
| Limiti bonus acqua potabile | Tipologia di beneficiari |
|---|---|
| 1.000 euro per ciascun immobile | Persone fisiche |
| 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale | Esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali |
Bonus acqua potabile: richiesta dal 2024 per le spese di quest’anno
Fino a fine anno, quindi, è possibile procedere con le spese che danno diritto al bonus acqua potabile per poi richiedere all’inizio del 2024, nel mese di febbraio, il credito d’imposta spettante.
Per beneficiare dell’agevolazione bisogna conservare la fattura elettronica o il documento commerciale in cui va riportato il codice fiscale di chi richiede il credito.
Necessario, inoltre, per i soggetti privati effettuare il pagamento con modalità tracciabile.
Sul valore del beneficio effettivamente riconosciuto è necessaria una precisazione: l’importo può arrivare fino a un massimo del 50 per cento delle spese sostenute, ma negli anni scorsi il valore è stato sempre più basso.
Il calcolo del credito d’imposta che effettivamente spetta ai soggetti beneficiari viene effettuato considerando le risorse a disposizione per il singolo anno e le richieste inviate all’Agenzia delle Entrate entro il 28 febbraio dell’anno successivo al sostenimento della spesa.
Per i costi sostenuti nel 2021 è stato possibile garantire solo il 30,7 per cento del bonus acqua potabile richiesto pari alla metà dell’importo speso, mentre per quelli sostenute nel 2022 soltanto il 17,9 per cento dell’importo richiesto.
Per l’agevolazione relativa a quest’anno sarà ancora più difficile riconoscere il contributo pari al 50 per cento dal momento che le risorse disponibili passano dai 5 milioni degli anni precedenti a 1,5 milioni per quest’anno.
Per gli acquisti di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare effettuati nel 2024, invece, al momento non è prevista la possibilità di accedere al bonus acqua potabile.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Bonus acqua potabile ancora accessibile: credito d’imposta anche per le spese sostenute quest’anno
