Bonus Tari, l'ARERA fissa le regole per l'applicazione dello sconto sulla tassa rifiuti dovuta dalle partite IVA, per il periodo di sospensione dell'attività, e per le famiglie con ISEE basso. Le novità nella delibera del 5 maggio 2020.
Bonus Tari per famiglie e partite IVA: dall’ARERA arrivano le indicazioni sui requisiti per il riconoscimento da parte dei Comuni dello sconto sulla tassa rifiuti.
Le novità sono contenute nella delibera del 5 maggio 2020, con la quale vengono fornite le istruzioni per applicare lo sconto sulla tassa rifiuti per le utenze non domestiche, nel periodo di sospensione dell’attività, e del bonus Tari per le famiglie, misura introdotta dalla scorsa Legge di Bilancio ma non ancora operativa.
L’obiettivo è duplice: per quel che riguarda la Tari per le utenze non domestiche (per le partite IVA e, in genere, per le attività commerciali), lo sconto sulla tassa rifiuti si rende necessario ai fini del rispetto del principio che “chi inquina paga”, considerando la mancata produzione di rifiuti nel periodo di sospensione delle attività produttive per l’emergenza coronavirus.
Per le famiglie, invece, è necessario prevedere specifiche misure agevolative, in considerazione dell’emergenza economica causata dall’epidemia da Covid-19. Un bonus Tari, riconosciuto a chi già beneficia degli sconti sulle bollette di luce e gas, che anticiperebbe l’avvio della nuova agevolazione prevista dalla Legge di Bilancio 2020.
I contorni del bonus Tari sono disciplinati dalla delibera ARERA del 5 maggio 2020. Lo sconto è obbligatorio per le imprese che hanno sospeso l’attività, facoltativo per quelle che hanno proseguito l’attività in smart working.
Facoltativa è anche la possibilità per i Comuni di introdurre un bonus Tari per le famiglie con ISEE basso.
Bonus Tari, dall’ARERA i requisiti per lo sconto a partite IVA e famiglie
La parte variabile della tariffa dovrà essere calcolata considerando i giorni di sospensione delle attività produttive. Per le partite IVA, o meglio dire i titolari di utenze non domestiche, l’ARERA fornisce una nuova metodologia di calcolo della Tari.
I Comuni dovranno tener conto dei giorni di chiusura delle attività in sede di determinazione della somma dovuta dalle imprese.
La delibera del 5 maggio 2020 suddivide le imprese, ai fini dell’applicazione del bonus Tari, in due diverse categorie:
- per le attività obbligate alla chiusura dai provvedimenti del Governo, il bonus sulla Tari sarà applicato sulla parte variabile della tassa rifiuti. Sarà il Comune a dover individuare i giorni di sospensione per applicare la riduzione dell’importo dovuto;
- per le attività che hanno chiuso spontaneamente, invece, lo sconto sulla Tari non sarà obbligatorio ma facoltativo; l’Ente Locale potrà ridurre l’importo dovuto sempre tenendo conto dei giorni di chiusura.
Per le imprese che hanno chiuso spontaneamente, la delibera prevede però che la riduzione della produzione dei rifiuti debba essere documentabile; emerge quindi un obbligo da parte delle partite IVA di dimostrare di aver chiuso per l’emergenza coronavirus.
La delibera prevede testualmente che:
“i fattori di correzione a favore delle utenze di cui al comma 2.1 possono essere applicati dal gestore in seguito a presentazione di apposita istanza da parte dell’utente non domestico che attesti, ai sensi del d.P.R. 445/00, e documenti l’effettiva riduzione dei quantitativi di rifiuti prodotti a seguito di sospensione temporanea dell’attività per l’emergenza legata al diffondersi del virus COVID-19.”
Servirà quindi un’autodichiarazione per l’accesso al bonus Tari introdotto, facoltativamente, dal Comune.
Facoltativa è anche la scelta di introdurre un bonus Tari anche per le famiglie. In questo caso, anticipando lo sconto previsto dalla Legge di Bilancio 2020, l’ARERA fissa come requisito da considerare per la riduzione della tariffa l’ISEE del nucleo familiare, secondo gli stessi parametri già previsti per il bonus luce e gas.
Sono quindi considerate disagiate le famiglie con valore del modello ISEE non superiore a 8.265 euro, i percettori di reddito e pensione di cittadinanza ed i titolari di carta acquisti, per i quali è prevista per legge anche l’attribuzione del bonus sociale sulle bollette.
- ARERA - delibera 5 maggio 2020
- Adozione di misure urgenti a tutela delle utenze del servizio di gestione integrata dei rifiuti, anche differenziati, urbani ed assimilati, alla luce dell’emergenza da COVID-19
Bonus Tari, sconto anche per l’emergenza economica
C’è il principio del chi inquina paga alla base della delibera dell’ARERA del 5 maggio 2020. L’importo della Tari, la tassa rifiuti, si calcola anche in considerazione dell’inquinamento prodotto dalla persona fisica o giuridica.
A questo si affianca il compito nelle mani dell’ARERA di garantire la sostenibilità sociale del servizio di raccolta a smaltimento di rifiuti, con particolare riguardo ai contribuenti in condizioni di disagio economico.
Due linee direttrici che portano a definire i requisiti per il bonus Tari.
Le indicazioni fornite dall’ARERA sono dettagliate ed articolate. Un aspetto evidenziato a più riprese e che l’emergenza epidemiologica da Covid-19 sta causando gravi criticità occupazionali ed economiche, con conseguenti difficoltà per famiglie ed imprese nell’adempiere ai propri obblighi contrattuali.
La crisi economica si riflette anche sulla possibilità per imprese e famiglie di adempiere ai propri obblighi fiscali, e la Tari è uno degli appuntamenti in scadenza per i quali si attendono specifiche agevolazioni; la palla è nelle mani degli Enti Locali.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Bonus Tari, dall’ARERA i requisiti per lo sconto a partite IVA e famiglie