Nuove linee guida MEF sulla Tari a seguito del debutto dei fabbisogni standard nella determinazione dei costi del servizio: ecco le novità pubblicate l'8 febbraio 2018.
Tari 2018: sono state pubblicate le linee guida del MEF necessarie per calcolare i costi relativi al servizio di smaltimento dei rifiuti alla luce delle regole sulla determinazione dei fabbisogni standard.
Le nuove istruzioni del MEF si sono rese necessarie a seguito dell’entrata in vigore della disposizione nella quale è previsto che, a partire dal 2018, concorreranno alla determinazione dei costi del servizio di smaltimento rifiuti anche le risultanze dei fabbisogni standard.
Le linee guida messe a disposizione sul sito del Dipartimento delle Finanze stabiliscono che, al fine del calcolo della Tari 2018, i fabbisogni standard del servizio rifiuti possono rappresentare per il comune soltanto un paradigma di confronto per permettere all’ente locale di valutare l’andamento della gestione del servizio.
Istruzioni flessibili con le quali il MEF scioglie i dubbi sull’applicazione delle nuove modalità di determinazione dei costi relativi al servizio di smaltimento dei rifiuti e che in ogni caso non prevedono alcuna necessità di modifica per i comuni che, con l’approvazione dei bilanci di previsione, avessero già deliberato le tariffe per il calcolo della Tari 2018.
Tari 2018: linee guida MEF sul calcolo del fabbisogno standard
La Legge di Bilancio 2018 non ha prorogato l’entrata in vigore della norma che prevede, per i comuni, l’obbligo di avvalersi delle risultanze dei fabbisogni standard per il calcolo dei costi del servizio di smaltimento rifiuti e della Tari.
Pertanto, con le linee guida del MEF pubblicate l’8 febbraio 2018 si cerca di far chiarezza su quella che in molti hanno definito come una dimenticanza del legislatore, introducendo in maniera soft e flessibile la determinazione dei fabbisogni standard per i comuni situati in regioni a statuto ordinario.
Le “Linee guida interpretative per l’applicazione del comma 653 dell’art. 1 della Legge n. 147 del 2013” pubblicate per supportare gli Enti che nel 2018 si misureranno con la prima applicazione della nuova disposizione prevedono infatti che:
“i fabbisogni standard del servizio rifiuti possono rappresentare solo un paradigma di confronto per permettere all’ente locale di valutare l’andamento della gestione del servizio rifiuti e che quelli attualmente disponibili sono stati elaborati avendo come riferimento finalità perequative e quindi pensati come strumento da utilizzare per la ripartizione delle risorse all’interno del Fondo di solidarietà comunale e come tali potrebbero non corrispondere integralmente alle finalità cui sottende la disposizione recata dal comma 653 in commento.”
Pertanto, continua il MEF, il 2018 verrà ritenuto come un anno di transizione e, tenendo conto anche della scadenza del termine per l’approvazione dei bilanci di previsione degli enti locali, i comuni che hanno già approvato i propri piani finanziari e conseguentemente deliberato le tariffe della Tari 2018, non saranno tenuti a rivedere detti provvedimenti.
- Linee guida MEF interpretative determinazione fabbisogno standard
- Si riportano le linee guida pubblicate dal MEF l’8 febbraio 2018 in merito alla determinazione del fabbisogno standard per le tariffe Tari
La determinazione del fabbisogno standard Tari 2018
Accanto alle linee guida interpretative, il Dipartimento delle Finanze del MEF ha pubblicato tre allegati in cui sono forniti gli elementi necessari per il calcolo della determinazione dei fabbisogni standard per i comuni delle regioni a statuto ordinario.
- Allegato 1 - Linee guida Tari 2018
- Tabella 2.6: Stime puntuali OLS dei coefficienti della funzione di costo - Smaltimento rifiuti della Revisione della metodologia dei fabbisogni standard dei comuni del 13 settembre 2016, adottata con il DPCM del 29 dicembre 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n. 44 del 22 febbraio 2017
Rimandando agli allegati sopra riportati per tutte le informazioni nel dettaglio, la nota del MEF riporta come stima del costo medio nazionale di riferimento per la gestione di una tonnellata di rifiuti l’importo di 294,64 euro, rispetto al quale il costo standard di riferimento di ciascun comune può discostarsi in base a specifiche caratteristiche, come ad esempio:
- la quota di raccolta differenziata rilevata in più o in meno rispetto alla media nazionale pari al 45,3% (l’1% in più di raccolta differenziata rispetto alla media nazionale produce un incremento del costo standard di 1,149 euro per tonnellata);
- la distanza fra il comune e gli impianti cui vengono conferite le differenti tipologie di rifiuto, rilevata in km rispetto alla media nazionale pari a 32,34 km (1 km di distanza in più rispetto alla media nazionale aumenta il costo standard di 0,41 euro per tonnellata).
Ed è in base al confronto tra fabbisogno standard e costi di gestione del servizio di smaltimento rifiuti che il MEF suggerisce ai comuni di valutare l’andamento della gestione del servizio e, sulla base dei risultati, intraprendere iniziative necessarie per la determinazione della Tari.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Tari 2018: linee guida MEF sul calcolo del fabbisogno standard