Assegno di ricollocazione per il Reddito di Cittadinanza: beneficiari, Centri per l'Impiego ed enti accreditati per la ricerca del lavoro in relazione con il portale MyANPAL. Come funziona lo strumento per ricollocarsi professionalmente e chi lo riceve: i dettagli nella delibera ANPAL numero 5 del 12 giugno 2019.
Assegno di ricollocazione per il reddito di cittadinanza, il punto di contatto tra gli attori coinvolti è MyANPAL: il portale mette in connessione beneficiari, Centri per l’Impiego ed enti accreditati per la ricerca del lavoro.
Dopo i primi mesi di rodaggio, il sistema che ruota attorno al reddito di cittadinanza sta scaldando i motori per portare a regime la seconda fase del processo finalizzata alla ricollocazione sul mercato del lavoro di chi ha avuto accesso al sostegno economico, e decisiva per fare la differenza rispetto ad altri sussidi economici.
Si procede a piccoli passi, i 2.980 navigator sono stati selezionati con il concorso di giugno ma sono ancora lontani dall’operatività e i Centri per l’Impiego stanno lavorando per adottare le regole da applicare, intanto l’ANPAL, con la delibera numero 5 del 12 giugno 2019, ha pubblicato le istruzioni operative sul debutto dell’assegno di ricollocazione nel sistema del reddito di cittadinanza, un altro tassello importante.
Fino al 31 dicembre 2021, infatti, i beneficiari che hanno il diritto e il dovere di stipulare il Patto per il lavoro ottengono l’assegno di ricollocazione da spendere per ottenere un servizio di assistenza intensiva nella ricerca del lavoro.
- Modalità operative e ammontare dell’Assegno di Ricollocazione nell’ambito del Reddito di Cittadinanza
- Allegato alla delibera ANPAL numero 5 del 12 giugno 2019.
L’assegno di ricollocazione per il Reddito di Cittadinanza con il portale MyANPAL: chi lo riceve
L’Assegno di ricollocazione non è uno strumento nuovo, ed è utilizzato per migliorare e potenziare la possibilità di ricollocarsi sul mercato del lavoro grazie ai servizi di assistenza intensiva personalizzata per la ricerca di occupazione, fornita da enti pubblici o privati. Con questo obiettivo si inserisce nel sistema del reddito di cittadinanza.
La parola “assegno” non deve trarre in inganno: l’importo non viene riconosciuto a chi cerca lavoro, ma all’ente che fornisce l’assistenza e solo se la persona trova lavoro. Il suo valore cresce in maniera proporzionale alla difficoltà di ricollocare la persona disoccupata.
L’assegno di ricollocazione collegato al reddito di cittadinanza viene erogato a chi ha le caratteristiche per essere convocato dal Centro per l’Impiego e stipulare il Patto per il Lavoro:
- essere senza occupazione da non più di due anni;
- essere beneficiario della NASpI o di altro ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria o che ne abbia terminato la fruizione da non più di un anno;
- aver sottoscritto negli ultimi due anni un Patto di servizio in corso di validità presso i Centri per l’Impiego.
Dopo l’incontro con i beneficiari e le verifiche dei requisiti, il Centro per l’impiego entro e non oltre i 60 giorni dal riconoscimento del beneficio, tramite MyANPAL, comunica all’Agenzia che può attribuire l’Assegno di ricollocazione.
Se entro 60 giorni non arriva nessuna comunicazione, ANPAL lo attribuisce d’ufficio.
L’assegno di ricollocazione per il Reddito di Cittadinanza con il portale MyANPAL: i beneficiari e la scelta dell’ente di supporto
Il punto di contatto per tutti i soggetti coinvolti è il portale MyANPAL: se da un lato i Centri per l’Impiego in questo spazio virtuale hanno la panoramica dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza, questi ultimi hanno a disposizione un ventaglio di enti che possono offrirgli assistenza intensiva.
Entro 30 giorni dalla data di invio della comunicazione di attribuzione dell’assegno di ricollocazione collegato al reddito di cittadinanza, è necessario scegliere l’ente a cui ci si vuole affidare e prendere un primo appuntamento. Due sono le modalità possibili:
- collegarsi alla scrivania del portale MyANPAL con le proprie credenziali o con SPID;
- rivolgersi a un Centro per l’Impiego o a un patronato.
Il rapporto tra l’ente e il beneficiario viene tracciato sulla piattaforma gestita da ANPAL a partire dal primo incontro: una procedura necessaria, dal momento che utilizzare l’assegno di ricollocazione collegato al reddito di cittadinanza non è solo un’opportunità per il beneficiario, ma anche un obbligo.
L’assegno di ricollocazione per il Reddito di Cittadinanza: programma di ricerca intensiva
Nel compiere i doveri stabiliti dal Decreto Legge numero 4 del 2019, non si è soli. L’assegno di ricollocazione prevede una “assistenza intensiva nella ricerca attiva di lavoro” per i beneficiari del reddito di cittadinanza. Come si legge nell’allegato alla delibera ANPAL, il programma si basa su due pilastri principali:
- Assistenza alla persona e tutoraggio, finalizzato ad assistere in modo continuativo il soggetto in tutte le attività necessarie alla sua ricollocazione, attraverso l’assegnazione di un tutor, la definizione e condivisione di un programma personalizzato per la ricerca attiva di lavoro;
- Ricerca intensiva di opportunità occupazionali, finalizzata alla promozione del profilo professionale del titolare dell’assegno verso i potenziali datori di lavoro, alla selezione dei posti vacanti, all’assistenza alla preselezione, fino alle prime fasi di inserimento in azienda.
Il programma di ricerca intensiva concordato con un agenzia per il lavoro, ente privato, sostituisce il Patto per il Lavoro eventualmente già stipulato.
Gli obblighi che ne derivano, in primis, svolgere le attività individuate dal tutor e accettare l’offerta di lavoro congrua che gli viene proposta restano gli stessi.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: L’assegno di ricollocazione per il Reddito di Cittadinanza passa da MyANPAL