“Tengo sempre sulla mia scrivania le istruzioni alla prima dichiarazione dei redditi del 1954: 16 pagine di istruzioni di un italiano chiarissimo ed invidiabile, purtroppo non più utilizzato. Nel 2021 abbiamo scritto più di 400 pagine di istruzioni perché obbligati in tal senso dalla numerosità delle norme”.
Oggi è in fase di svolgimento Telefisco 2022, storico evento formativo ed informativo del Sole24Ore, che la redazione di Informazione Fiscale sta seguendo in diretta come di consueto.
Si invitano quindi tutti i lettori interessati a seguire l’evento in diretta sulle pagine del Sole24Ore; in questa sede tuttavia vogliamo approfondire insieme a voi l’intervento di questa mattina del Direttore dell’Agenzia delle Entrate Maria Ernesto Ruffini, che, intervistato dal Fabio Tamburini, si è soffermato su diversi importanti temi.
Dalla fattura elettronica obbligatoria in futuro per i forfettari alle lettere di compliance, passando per la “necessità urgente di sfoltire il panorama normativo tributario”.
Fattura elettronica obbligatoria per i forfettari: da quando e con quali vantaggi?
Il primo tema affrontato dal Direttore Ruffini riguarda l’obbligo di fattura elettronica per i contribuenti titolari di partita IVA in regime forfettario.
Ruffini ha evidenziato come il sistema di fatturazione elettronica sia ormai rodato e consenta un incrocio dei dati, migliorando l’efficienza dei processi amministrativi.
La fattura elettronica ha quindi di ottenere diversi vantaggi, come quello di combattere con successo l’evasione fiscale.
Il Direttore Ruffini non si è però sbilanciato sulla data di decorrenza del futuro obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari, evidenziando solo che circa la metà del milione e settecentomila circa di operatori già opera (facoltativamente) con il nuovo sistema.
Trasformare le lettere di compliance in accertamento esecutivo: è possibile?
Il Direttore del Sole24Ore Tamburini ha poi chiesto a Ruffini se sia possibile o si possa prevedere la futura trasformazione delle lettere di compliance in accertamento esecutivo.
In effetti, quanto pesa il fenomeno dell’inerzia inerzia da parte dei cittadini sull’amministrazione finanziaria?
La risposta di Ruffini è interessante:
“Premessa: se tutti pagassimo le tasse avremmo tutti l’opportunità di pagarle di meno, dovremmo ricordarlo tutti come cittadini.
In ordine alle lettere di compliance, esse sono un valido strumento per avvicinare il fisco al contribuente perché consentono all’AF di segnalare degli errori e a chi riceve di regolarizzare gli errori stessi, senza vedersi arrivare direttamente gli atti di accertamento e liquidazione, pagando sanzioni in misura ridotta.
È chiaro che se il contribuente non usufruisce di questa possibilità dovrà essere soggetto alle procedure ordinarie.
La possibilità di trasformare le lettere di compliance in accertamento esecutivo spetta comunque al legislatore e laddove fosse accolta si comprimerebbero i tempi per i cittadini
Quanto pesano le lettere di compliance? La gran parte dei contribuenti aderisce, è difficile dare dei numeri. Tendenzialmente le lettere di compliance invitano alla regolarizzazione di errori formali”
Furbetti agevolazioni Covid indebitamente incassate: che target è stato fissato per il recupero?
Il Direttore Ruffini si è poi soffermato sul fenomeno dei furbetti delle agevolazioni Covid, dichiarando:
“Non utilizzerei il termine target, non abbiamo un obiettivo economico rispetto al recupero dei contributi a fondo perduto concessi ai soggetti in difficoltà.
Abbiamo però un dovere di dare un segnale ai cittadini: non possono essere sottratte risorse destinate ai contribuenti in grave difficoltà a causa della pandemia.
Collaboreremo gomito a gomito con la GdF per recuperare tutto, specialmente per dare un segnale ai cittadini onesti”
1000 interpelli circa nel 2021: non c’è il rischio di un Fisco sempre più “casistico” rispetto ad un Fisco più “sistemico”?
Interessante poi l’approfondimento del tema dei documenti di prassi, emessi in misura sempre maggiore negli ultimi anni.
Sollecitato sul tema da Tamburini, il Direttore Ruffini ha evidenziato che:
“Noi ne abbiamo fatte circa un migliaio, rispondendo però a circa un migliaio di domande...
In altre parole, perché riceviamo così tante domande?
Le riceviamo perché c’è la necessità urgente di sfoltire il panorama tributario: circa 800 norme vigenti che creano un labirinto, una giungla in cui è difficile trovare una bussola.
Detto questo tutte le volte che il contribuente ha una difficoltà interpretativa l’Agenzia delle Entrate cerca di rispondere nei termini e con chiarezza.
Dal 2018 ho scelto di rendere pubblici tutti questi interpelli per semplificare e rendere note a tutti le risposte ai quesiti, prima non si faceva.
Tuttavia, considererei l’ultimo anno un’eccezione, a causa dei numerosi interventi normativi resi necessari dalla pandemia.
Tengo sempre sulla mia scrivania le istruzioni alla prima dichiarazione dei redditi del 1954: 16 pagine di istruzioni di un italiano chiarissimo ed invidiabile, purtroppo non più utilizzato.
Nel 2021 abbiamo scritto più di 400 pagine di istruzioni perché obbligati in tal senso dalla numerosità delle norme”.
Il rapporto tra Agenzia delle Entrate e contribuenti e le difficoltà di accesso agli uffici
L’intervista del Direttore Ruffini si è chiusa con l’analisi del rapporto tra Agenzia delle Entrate e contribuenti e le difficoltà di accesso agli uffici.
I contribuenti hanno difficoltà a rapportarsi con gli uffici dell’amministrazione finanziaria, come si potrebbe risolvere?
Secondo Ruffini in due modi:
- da un lato implementando l’uso del digitale, sempre più efficiente ed utilizzato nella PA;
- dall’altro attraverso il potenziamento del personale dell’Agenzia delle Entrate, che stiamo incrementano grazie ai recenti concorsi svolti in collaborazione con Formez.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Ruffini: “l’urgenza del Fisco è sfoltire le norme tributarie”