Tasi 2017, quando si paga? Ecco una guida con tutte le scadenze per l’anno in corso per quanto riguarda acconto e saldo della tassa.
Tasi 2017: con l’approssimarsi della scadenza del versamento diventa sempre più importante sapere con precisione quando si paga la Tassa sui Servizi Indivisibili. Cerchiamo di fare chiarezza sulle date del versamento di acconto e saldo della Tasi, indicando anche quali sono le maggiori esenzioni e agevolazioni per il 2017.
Una novità per quest’anno riguarda il Tax day, data entro la quale - fino allo scorso anno - occorreva provvedere al versamento di tutte le principali imposte sui redditi e sulla casa attualmente vigenti nel nostro ordinamento. Per effetto del processo di semplificazione dello scadenzario fiscale, il 16 giugno si dovrà pagare solamente Imu e Tasi: le altre imposte dovranno essere pagate entro il 30 giugno.
Quali sono quindi le scadenze Tasi per il 2017 e quando si paga la tassa? Saranno due i giorni importanti da ricordare. Ecco quindi le scadenze Tasi 2017 e le informazioni più importanti in materia di imposta sui servizi indivisibili.
Scadenza TASI 2017: quando pagare?
La Tasi, l’imposta sui servizi indivisibili, è uno dei tributi di maggior rilievo e il suo importo può variare da comune a comune. Come per tutti gli anni, sono due le date da tenere a mente per chi si chiede quando si paga la Tasi.
Il primo giorno da segnare in rosso sul calendario è all’inizio dell’estate. Si tratta del 16 giugno, questo anno un venerdì, data entro la quale dovrà essere versato l’acconto della Tasi. Il 16 giugno è anche l’ultimo giorno utile per il pagamento dell’acconto dell’Imu.
Altra scadenza, più in là nel tempo, è quella della seconda rata della Tasi e si situa quasi a fine anno. Il suo pagamento sarà richiesto solo a condizione che non si sia estinto l’intero importo per la Tasi già a partire dalla prima scadenza di giugno. Anche in questo caso la data coincide con quella dell’Imu.
Da tenere a mente è quindi sabato 16 dicembre, termine entro il quale dovrà essere stata compiuto il saldo della rata per Tasi e Imu.
Scadenza TASI 2017: quando si paga?
16 giugno 2017 | Acconto |
16 dicembre 2017 | Saldo |
Nella tabella è offerto un riepilogo delle scadenze per la Tasi 2017 per chi si chiede quando si paga il tributo per l’anno in corso. Ricordiamo che per chi non si attiene alle date riportate sono previste sanzioni amministrative che possono essere sanate mediante il ravvedimento operoso.
TASI 2017: come si calcola l’importo e chi deve pagarla
La Tasi è un’imposta comunale e il suo importo effettivo anche per lo stesso immobile può essere sensibilmente diverso a seconda della zona d’Italia in cui si situa.
Per sapere quanto si paga per la Tasi 2017 è necessario operare un calcolo specifico. A tal fine è indispensabile conoscere la rendita catastale dell’immobile, l’aliquota fissata dal comune e il moltiplicatore relativo al codice catastale della struttura in questione.
Bisogna ricordare che la Tasi non si paga per gli immobili adibiti ad abitazione principale, fatte salve le case di lusso (categorie A/1, A/8 e A/9). Questo vale anche per gli inquilini e coloro che dimorano in una casa concessa con comodato d’uso gratuito sempre che figurino come abitazioni principali. Per la Tasi 2017 sono attivate anche delle esenzioni e tariffe ridotte su alcuni tipologie di immobili.
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Tra le tariffe agevolate si può indicare lo sconto del 50% sulle abitazioni concesse in comodato d’uso gratuito ad un parente di primo grado in linea diretta. Il proprietario della casa deve però possedere un altro immobile all’interno dello stesso comune che deve risultare come la propria abitazione principale.
Inoltre l’importo che si paga per la Tasi 2017 si riduce al 75% in relazione ad alcune categorie di immobili oggetto di:
- contratti agevolati con una durata di 3 anni più 2 di rinnovo,
- contratti di affitto per studenti universitari con durata maggiore di 6 mesi,
- contratti transitori da 1 a 18 mesi ma solo se sono stati stipulati in comuni dove il tassa è fissata dagli Accordi territoriali, ovvero nelle aree metropolitane di Roma, Milano, Venezia, Bologna, Napoli, Genova, Firenze, Torino, Catania, Bari, Palermo, e nei comuni che vi confinano; alcuni capoluoghi di provincia.
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