Calcolo TASI 2017: come fare? Ecco una guida contenente tutte le informazioni principali e le scadenze per saldo e acconto della Tassa sui Servizi Indivisibili.
Calcolo Tasi 2017: la Tassa sui Servizi Indivisibili è stata introdotta nel 2014 e insieme a Imu e Tari concorre a formare la IUC, l’Imposta Unica Comunale. Cos’è, come si procede al suo calcolo e quali sono le scadenze per il 2017? Cerchiamo di fare il punto delle situazione con una breve guida sull’argomento.
Con la Legge di Stabilità 2016 è stata abolita la Tasi sulle prime case, comprese quelle che figurano come abitazione principale degli inquilini in affitto. Per il calcolo dell’importo è fondamentale prendere visione delle aliquote stabilite dai Comuni, che hanno facoltà di variarle all’interno di limiti precisi imposti dalla legislazione.
Ecco di seguito tutte le istruzioni e informazioni utili per il pagamento della Tasi 2017 per chi si domanda cos’è, come si effettua il suo calcolo, e quali sono le scadenze per l’anno in corso.
CalcoloTasi 2017: come fare ed esempio
La Tasi è una tassa di carattere comunale; il calcolo esatto dell’esborso quindi varia da città a città.
Ci sono però delle indicazioni generali a cui ci si deve attenere in tutta Italia. Su Internet esistono numerosi programmi che permettono di effettuare il calcolo della Tasi; ecco le istruzioni invece per chi vuole conoscere cos’è e come si svolge effettivamente il procedimento di calcolo.
L’aliquota base è fissata all’1 per mille ma questo coefficiente non è vincolante. Ogni Comune ha infatti la facoltà di poter variare l’aliquota fino ad azzerarla o innalzarla a piacere. Nel secondo caso però la somma delle aliquote di Imu e Tasi per ogni tipologia di immobile (abitazione principale, altri fabbricati, fabbricati rurali, ecc.) non può superare il 10,6 per mille a cui i Comuni possono sommare al calcolo una maggiorazione dello 0,8.
Per poter effettuare il calcolo della Tasi e prendere visione delle aliquote e delle delibere per ciascun comune si rimanda alla piattaforma online messa a disposizione dal Mef.
Prima di poter applicare le aliquote però ai fini del calcolo della Tasi deve essere considerata la la categoria catastale dell’immobile in questione. L’aliquota fissata dal Comune va infatti applicata sulla rendita catastale (presente nella visura catastale o nel rogito) precedentemente rivalutata del 5% (ovvero moltiplicata per 1,05) e poi moltiplicata per coefficiente relativo alla specifica categoria catastale.
Il procedimento da seguire per il calcolo della Tasi è quindi il seguente:
rendita catastale x 1,05 (rivalutazione del 5%) x coefficiente catastale x aliquota /1.000
Proponiamo un esempio di calcolo sulla base di una seconda casa con rendita catastale pari a 500 e con un’aliquota al 2 per mille. Ecco la procedura da compiere con la descrizione di ciascun passaggio:
500 (rendita catastale) x 1,05 (rivalutazione del 5%) x 160 (categoria catastale) x 2 (aliquota ipotetica) / 1.000 = 168 euro
I valori da calcolare per ogni categoria catastale sono i seguenti:
Da A/1 a A/11 con esclusione di A/10 | 160 |
A10 | 80 |
Da B1 a B8 | 140 |
C/1 | 55 |
C/2, C/6 e C/7 | 160 |
C/3, C/4 e C/5 | 140 |
Da D/1 a D/10 con esclusione di D/5 | 65 |
D/5 | 80 |
Calcolo Tasi 2017: codice tributo modello F24
La Tasi, la Tassa sui Servizi Indivisibili, è un’imposta comunale che deve essere corrisposta in due rate ognuna con scadenza precisa. Il tributo ha come oggetto gli immobili e può essere segnalata nel modello F24 con una serie di codici che specificano la tipologia di edificio:
- 3958: per l’abitazione principale;
- 3959: per fabbricati rurali ad uso strumentale;
- 3960: per aree fabbricabili;
- 3961: per altri fabbricati quali seconde case, negozi e uffici.
Un’utile risposta per chi si chiede cos’è la Tasi può derivare dalla sua funzione: la tassa infatti serve per finanziare i cosiddetti servizi indivisibili, cioè quelle prestazioni caratterizzata da un’utilità generale. Fanno parte di questa categoria, per esempio, la manutenzione delle strade e l’illuminazione pubblica. Sono infatti dei servizi di cui si giova tutta la popolazione e di cui non si può imporre una tassazione «divisa» o frazionata a seconda dell’utilizzo da parte del singolo cittadino.
Il pagamento della Tasi può essere effettuato o tramite il modello F24 o con apposito bollettino di conto corrente postale. L’importo dovrà essere liquidato in due rate, una relativa all’acconto e l’altra relativa al saldo, ognuna delle quali prevede specifiche scadenze per il 2017.
Calcolo Tasi 2017: esenzioni
È confermata l’esenzione dalla Tasi per l’abitazione principale per chi la possiede di sua proprietà. Al contrario, è obbligatorio il pagamento della Tassa per i servizi indivisibili entro determinate scadenze sulle abitazioni, anche se principali, che corrispondono ai codici:
A1 | Abitazioni di tipo signorile |
A8 | Ville |
A9 | Castelli o palazzi di eminente valore artistico o storico |
Per quanto riguarda gli affitti, potranno essere esentati dal pagamento dal calcolo della Tasi solo quegli inquilini (ma non i proprietari) che hanno come residenza anagrafica e dimora abituale l’immobile in questione.
Sono esentati dal pagamento della Tasi inoltre anche gli immobili che:
- sono di proprietà indivisa di cooperative edilizie e che sono abitazione principale dei soci;
- sono stati individuati come alloggi sociali;
- figurano come dimora coniugale assegnata dalla sentenza del giudice in caso di divorzio o separazione;
- sono proprietà delle forze armate e che non siano locati;
- sono di proprietà di anziani o disabili residenti in istituti di ricovero, non essendo locati.
La Tasi inoltre non si applica, a differenza dell’Imu, ai terreni agricoli i cui proprietari quindi non si dovranno preoccupare né delle scadenze, né del calcolo di questa imposta.
Calcolo Tasi 2017: sgravi per alcune categorie speciali di immobile
Per gli immobili in comodato d’uso a titolo gratuito ad un parente di primo grado in linea retta non è più valida l’assimilazione tra comodato e abitazione principale. L’immobile in questi casi potrà però essere oggetto di una agevolazione con una aliquota al 50% della base imponibile vincolati al rispetto dei parametri sanciti dal nuovo comodato
Nel caso invece di contratti di locazione è data la possibilità di uno sgravio al 75% solo in tre casi:
- locazione a studenti universitari all’interno di una durata da 6 mesi a 3 anni;
- contratti agevolati con durata di 3 anni più 2 di rinnovo;
- contratti transitori da 1 a 18 mesi ma solo se vengono stipulati in comuni dove il tassa è fissata dagli Accordi territoriali, ovvero nelle aree metropolitane di Roma, Milano, Venezia, Bologna, Napoli, Genova, Firenze, Torino, Catania, Bari, Palermo, e nei comuni che vi confinano; alcuni capoluoghi di provincia.
Per quanto riguarda i fabbricati destinati alla vendita da un’impresa costruttrice, questi godranno di un’aliquota all’1 per mille nel caso non siano ancora locati. È però lasciata la possibilità ad ogni comune azzerare l’aliquota o di elevarla fino al 2,5 per mille.
Calcolo TASI 2017: la scadenza prevista per acconto e saldo seconda rata
Data scadenza | Oggetto |
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16 giugno | Pagamento acconto per Imu e Tasi |
16 dicembre | Pagamento saldo Imu e Tasi |
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: TASI 2017: calcolo, istruzioni e scadenza