La formula da utilizzare per il calcolo Tasi 2019: i fattori determinanti e i coefficienti catastali da considerare. Si avvicina sempre più la scadenza del saldo, 16 dicembre, un esempio pratico per illustrare le istruzioni utili da seguire per verificare il valore delle imposte.
Quale formula utilizzare per il Calcolo Tasi 2019? La scadenza del 16 dicembre per il versamento del saldo di Imu e Tasi si avvicina sempre di più. Si tratta del secondo appuntamento dell’anno con le imposte sul possesso della casa.
Un esempio pratico con gli elementi da considerare per verificare il valore delle somme dovute e una panoramica delle istruzioni da seguire.
Tutti i cittadini sono tenuti a versare la Tasi per il possesso di fabbricati e di aree fabbricabili, con esclusione dell’abitazione principale diversa da quella classificata nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 e dei terreni agricoli. In caso d’affitto, la somma dovuta si divide tra inquilino e proprietario.
I Comuni gestiscono le entrate che derivano dalla Tasi per i servizi indivisibili, quelli di cui beneficia la collettività come la manutenzione del verde pubblico e delle strade comunali, l’arredo urbano, l’illuminazione pubblica e l’attività svolta dalla polizia locale.
Gli appuntamenti con la Tasi 2019 che i contribuenti devono rispettare per essere in regola, come ogni anno, sono due.
Dopo la prima scadenza estiva del 17 giugno, solitamente prevista per il 16 giugno che quest’anno cadeva di domenica, con l’acconto da calcolare sulla base dell’aliquota e delle detrazioni dei dodici mesi dell’anno precedente, si avvicina la scadenza del saldo del 16 dicembre.
Calcolo Tasi 2019: il sistema delle aliquote, diverse da comune a comune
La Tasi, introdotta dal 2014 dalla legge numero 147 del 2013, insieme all’Imu e alla Tari costituisce l’Imposta Unica Comunale.
Il fatto che sia comunale è rilevante anche e soprattutto per il calcolo: non esiste un’aliquota unica in tutta Italia. L’aliquota base Tasi è pari all’1‰ e ogni Comune ha la facoltà di poter variare l’aliquota fino ad azzerarla o innalzarla.
Ma devono comunque rispettare il tetto massimo imposto dalla legge per la somma delle aliquote delle di Imu e Tasi per ogni tipologia di immobile.
Per determinare le aliquote della Tasi i comuni devono tener conto dei seguenti limiti:
- 6‰ per l’abitazione principale classificata nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9;
- 10,6‰ per tutti gli altri immobili.
Ci sono, poi, due casi particolari:
- per i fabbricati rurali strumentali l’aliquota della Tasi non deve in nessun caso superare l’1‰;
- per i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati, l’aliquota non può eccedere il 2,5‰.
Calcolo Tasi 2019: i fattori da considerare e la formula per determinare la somma da versare
Oltre all’aliquota fissata dai Comuni di riferimento, i fattori da considerare per il calcolo della Tasi 2019 sono i seguenti:
- categoria catastale, da rintracciare nella visura catastale o nel rogito;
- coefficiente relativo alla specifica categoria catastale.
Per poter calcolare la Tasi 2019 e prendere visione delle aliquote e delle delibere per ciascun Comune, è necessario far riferimento alla piattaforma online messa a disposizione dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
L’aliquota fissata dal Comune va applicata sulla rendita catastale precedentemente rivalutata del 5% (ovvero moltiplicata per 1,05) e poi moltiplicata per coefficiente relativo alla specifica categoria catastale.
La formula per il calcolo della Tasi 2019 è la seguente:
rendita catastale x 1,05 (rivalutazione del 5%) x coefficiente catastale x aliquota /1.000
Calcolo Tasi 2019: la formula da utilizzare e un esempio pratico
Sulla base della formula, proviamo a fare un esempio pratico e calcoliamo un’ipotetica somma da versare per il pagamento del saldo Tasi 2019, previsto entro la scadenza di lunedì 16 dicembre.
Nella nostra ipotesi, il cittadino possiede una seconda casa con rendita catastale pari a 500 e il Comune ha fissato un’aliquota al 2‰. Partendo dal valore dei fattori determinanti per il valore dell’imposta, utilizziamo la formula come segue:
500 (rendita catastale) x 1,05 (rivalutazione del 5%) x 160 (categoria catastale) x 2 (aliquota ipotetica) / 1.000 = 168 euro
Nella tabella i coefficienti catastali per il calcolo Tasi.
Categoria catastale | Coefficiente | Tipologia di immobile |
---|---|---|
Da A/1 a A/11 (escluso A/10) | 160 | Abitazioni di tipo: signorile, civile, economico, popolari, ultrapopolari, rurali, villini, ville, castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici, alloggi tipici dei luoghi |
A10 | 80 | Uffici o studi privati |
Da B1 a B8 | 140 | Collegi e convitti, case di cura e ospedali non a scopo di lucro, prigioni e riformatori, uffici pubblici, scuole e laboratori, biblioteche, musei, gallerie, accademie, circoli |
C/1 | 55 | Negozi e botteghe |
C/2, C/6, C7 | 160 | Magazzini e locali di deposito, stalle, scuderie, tettoie |
C/3, C/4, C/5 | 140 | Laboratori per arti e mestieri, fabbricati e locali per esercizi sportivi non a scopo di lucro, stabilimenti balneari |
Da D/1 a D/10 (escluso D/5) | 65 | Opifici, alberghi e pensioni, teatri, cinematografi, sale per concerti e spettacoli e simili, case di cura ed ospedali, fabbricati e locali per esercizi sportivi... |
I fattori che determinano le somme dovute dai contribuenti per la Tasi, come per l’Imu, sono tanti e il valore cambia da Comune a Comune: i cittadini, infatti, per la stessa tipologia di immobili, da una città all’altra, possono pagare cifre più o meno alte.
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