Superbonus, cosa cambia dal 1° gennaio 2023? Stop per le unifamiliari, possibili modifiche per i lavori sulla prima o sulla seconda casa e riduzione dell'aliquota per i lavori in condominio. Dalle novità già messe nero su bianco ai possibili nuovi interventi, facciamo il punto di cosa potrebbe accadere.
Il superbonus si appresta a cambiare forma, e dal 2023 si presenterà in versione ridotta.
In ballo non ci sono solo le modifiche che potrebbe apportare il nuovo Governo, ma anche quelle già messe nero su bianco dalla Legge di Bilancio 2022 e che interessano sia i lavori sulle abitazioni unifamiliari che gli interventi in condominio.
Se da un lato si parla quindi della possibilità che il superbonus venga ridisegnato prevedendo aliquote differenziate per prima e seconda casa, dall’altro è bene analizzare le novità già in programma.
Che il superbonus non sarà per sempre al 110 per cento non è infatti una novità, e già ad oggi è prevista una graduale riduzione della percentuale di detrazione spettante.
Superbonus, cosa cambia dal 2023? Dalla prima casa all’aliquota ridotta, le novità
Sarà la fine dell’anno in corso uno dei primi passaggi che segnerà il cambio di passo per il superbonus del 110 per cento, che dal 1° gennaio 2023 lascerà fuori gli interventi eseguiti sulle abitazioni unifamiliari.
Per i proprietari di villette la scadenza ultima per la fruizione dell’agevolazione maggiorata sugli interventi edilizi è fissata al 31 dicembre 2022.
Nel superbonus rientreranno tutte le spese sostenute entro tale data, ma solo se entro il 30 settembre scorso è stato perfezionato il requisito del SAL del 30 per cento dell’intervento eseguito.
Le porte del superbonus sono quindi già chiuse per chi non ha iniziato i lavori in tempo. Resta invece accessibile l’agevolazione per i lavori in condominio, ma con regole che saranno via via aggiornate dal 2023 in poi.
Se da un lato è alta l’attenzione sulle possibili modifiche all’agevolazione che potrebbero essere introdotte dal Governo Meloni e sull’ipotesi di differenziare le regole su prime e seconde case e snellire la misura dell’incentivo riconosciuto, è altrettanto importante tener presenti le modifiche che già sono messe nero su bianco e che ridisegneranno le regole del superbonus dal 2023.
Il periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre del prossimo anno sarà l’ultimo nel corso del quale sarà possibile beneficiare del superbonus al 110 per cento. Per i lavori in condominio è infatti già prevista una riduzione progressiva dell’aliquota di detrazione spettante.
Si passerà prima al 70 e poi al 65 per cento, in base alla data di sostenimento delle spese.
Superbonus al 70 e al 65 per cento dopo il 2023: così sarà ridotta la detrazione
È il comma 8-bis, articolo 119 del decreto legge n. 34/2020 a prevedere come sarà articolato negli anni il superbonus, che resterà al 110 per cento esclusivamente fino al 31 dicembre 2023.
In particolare, per i lavori in condominio e negli edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari, l’agevolazione verrà gradualmente ridotta e sarà così ridefinita:
- passerà dal 110 al 70 per cento per le spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024;
- verrà ulteriormente ridotta dal 70 al 65 per cento per le spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025.
Soltanto per i lavori effettuati nei comuni di territori colpiti da eventi sismici la detrazione spetterà nella misura del 110 per cento per tutti gli immobili, dai condomini alle abitazioni unifamiliari, fino al 31 dicembre 2025.
Questa l’unica ipotesi in cui, ad oggi, il superbonus resterà immutato così come previsto attualmente, e quindi senza il meccanismo di décalage sul valore dello sconto fiscale riconosciuto.
Come cambierà il superbonus con il nuovo Governo
Alle regole già messe nero su bianco si affiancano le ipotesi che potrebbero prender piede dopo la formazione del nuovo Governo capeggiato da Fratelli d’Italia.
Il superbonus è uno dei temi al centro dell’attenzione, ma quali sono le modifiche in cantiere?
Stando alle ultime novità, una delle possibilità è che il superbonus venga prorogato ma con un’aliquota ridotta, inferiore all’80 per cento, e si tornerebbe sostanzialmente all’ecobonus ordinario già attualmente previsto fino al 31 dicembre 2024.
Alla riduzione del beneficio riconosciuto si affianca la possibile differenziazione delle regole d’accesso per prime o seconde case: per i lavori sull’abitazione principale si valuta di prevedere un’aliquota più elevata di detrazione, che dovrebbe poi calare per quel che riguarda le abitazioni diverse.
Questi due degli interventi ipotizzati e sui quali si resta in attesa. Nella Legge di Bilancio 2023 potrebbero approdare le prime modifiche in materia di bonus edilizi, e sarà quindi l’inizio del nuovo anno il primo banco di prova.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Superbonus, cosa cambia dal 2023? Dalla prima casa all’aliquota ridotta, le novità