L'intesa tra sindacati e parti datoriali trovata il 18 maggio riguarda 100.000 addetti del settore e unifica le aziende private e quelle gestite dalla pubblica amministrazione. Il rinnovo include un aumento medio di 121 euro per un livello come quello dell'operaio comune di livello 3A e novità normative come l'impegno a introdurre la Stop Work Authority per la sicurezza sul lavoro.
L’ok al rinnovo del contratto di lavoro dei servizi ambientali 2022-24 è arrivato nella mattina del 18 maggio dopo una maratona notturna di trattative tra i sindacati Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel e parti datoriali rappresentate da Utilitalia, Confindustria Cisambiente, Assoambiente, Agci, Confcooperative e Legacoop.
Si tratta di una novità di rilievo nel panorama sconsolante dei mancati rinnovi di Ccnl perché non solo riguarda 100.000 addetti del settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, ma anche perché l’accordo unifica le aziende private e quelle pubbliche operanti nel settore.
Previsto un aumento medio complessivo di 121 euro per un profilo come quello dell’operaio comune livello 3A, il nuovo contratto include anche novità sulla parte normativa e specificatamente sulla sicurezza sul lavoro come nel caso dell’impegno all’attribuzione della “Stop Work Authority” ai singoli lavoratori, ovvero la possibilità di interrompere l’attività ove si ritenga che non ci sia il rispetto delle condizioni di sicurezza.
Un giudizio positivo sull’accordo è stato espresso sia dai sindacati, sia dai datori di lavoro:
“In una fase così delicata per il paese con questo rinnovo teniamo i salari agganciati all’inflazione evitando quindi perdita di potere d’acquisto per le lavoratrici e i lavoratori del settore, e otteniamo il contratto unico di settore”.
Un parere positivo condiviso anche dalle controparti datoriali che da parte loro hanno commentato:
“L’accordo che, nonostante il difficile contesto caratterizzato dall’aumento dei costi delle materie prime e dei carburanti per autotrazione, ha mantenuto costi sostenibili a carico delle aziende, potrà contribuire a promuovere la crescita industriale e la sostenibilità del settore”.
Rinnovo contratto servizi ambientali 2022-24, la parte economica
Il rinnovo del contratto dei servizi ambientali 2022-24 dovrà ora essere sottoposta al giudizio delle assemblee dei lavoratori per entrare definitivamente in vigore sia per la parte privata, sia per quel che riguarda i servizi gestiti dalla pubblica amministrazione. Dal punto di vista generale è comunque una notizia rilevante dato il gran numero di Ccnl scaduti da tempo.
Per quel che riguarda la parte economica, l’intesa di rinnovo prevede incrementi sia delle retribuzioni di base, sia della parte variabile, con copertura del periodo 1° gennaio-30 giugno 2022 pari a 130 euro per lavoratore che verrà corrisposta in linea di massima con l’erogazione di buoni carburante per i dipendenti.
In particolare, l’aumento del salario di base sarà di 80 euro nei tre anni di durata, con un aumento di 30 euro nel mese di luglio 2022, di 25 euro a luglio 2023 e ulteriori 25 nello stesso mese del 2024.
Per una figura come l’operaio comune di livello 3A l’aumento complessivo sarà di 121 euro, infatti all’incremento della paga base, andranno aggiunti 6 euro per il sistema di classificazione del personale, 3 euro per le indennità dell’area impiantistica, 15 di elemento retributivo aggiuntivo collegato alla produttività e 17 per il Welfare.
Rinnovo contratto servizi ambientali 2022-24, la parte normativa
Sul versante normativo il nuovo contratto dei servizi ambientali 2022-24 presenta diverse novità tra le quali il pagamento delle festività aggiuntive (cosiddette soppresse), l’estensione del fondo di assistenza sanitaria integrativa Fasda ai lavoratori a tempo determinato di almeno 12 mesi continuativi e in materia di provvedimenti disciplinari, tre fasi di gradualità per le sospensioni.
Per quel che riguarda la sicurezza sul lavoro, nell’intesa c’è infine l’impegno a introdurre la cosiddetta Stop Work Authority che consente a tutti i dipendenti a prescindere da anzianità e ruolo di sospendere il lavoro nel caso che si ritenga che non si sia in condizioni di sicurezza. In questi casi le aziende dovranno porre in essere degli interventi per ripristinare i livelli di tutela dei lavoratori, in garanzia della continuità dei diritti dei lavoratori previsti dal contratto.
La Stop Work Authority è in sostanza l’applicazione dell’articolo 44 del Decreto legislativo 81 del 2008 sulla tutela tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro che prevede appunto che il lavoratore che, in caso di pericolo grave e immediato, si allontana dal posto di lavoro o prende delle misure per evitare conseguenze, non possa subire per questo alcun pregiudizio.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Servizi ambientali, rinnovato il contratto per il 2022-24 che unifica aziende private e pubbliche