Scuola, allarme Ocse: aumenta la percentuale di donne tra gli insegnati nel mondo mentre i docenti ricevono in media stipendi più bassi. L'Italia non fa eccezione.
Scuola, allarme Ocse: sono sempre di più le donne che ricoprono il ruolo di insegnate nel mondo e che ricevono, in media stipendi più bassi. È questa la conclusione a cui è giunto lo studio dell’Ocse di questo mese intitolato Gender imbalances in the teaching profession che ha lanciato l’allarme su un sistema educativo che a livello mondiale fa sempre più affidamento sulle donne causando un evidente squilibrio tra gli insegnati.
Il report dell’Ocse rivela quindi una crescita nella presenza femminile nell’educazione che nei dieci anni che vanno dal 2005 al 2014 è salita di 6 punti percentuali dal 62 al 68%. Nei paesi sviluppati si registrano inoltre stipendi più bassi della media per gli insegnati e l’Italia non si smarca da questa tendenza.
Scuola, allarme Ocse: sempre più donne tra gli insegnati e stipendi più bassi
Il Gender imbalances in the teaching profession rilasciato pochi giorni fa dall’Ocse fotografa il rapporto tra uomini e donne nel settore dell’insegnamento e lancia un segnale d’allarme. Le quote rosa all’interno della professione, già largamente dominanti, sono salite in dieci anni del 6% fino ad arrivare al 68% nel 2014, anno a cui si riferiscono le statistiche dello studio.
La presenza delle donne tra gli insegnati si assottiglia sempre di più con il salire del ciclo di istruzione. Se per i Paesi rientranti nell’Ocse le donne sono l’82% nella scuola primaria, il gap si riduce di 40 punti percentuali nella terziaria (nella quale figurano le Università) fino ad invertirsi.
La situazione descritta dal rapporto Ocse per l’Italia in questo senso è emblematica. Nella scuola primaria infatti per trovare un insegnate di sesso maschile bisogna guardare al 4% del corpo docenti: meno di 1 su 25. Il rapporto si inverte invece per l’istruzione post-diploma, dove le insegnati sono solamente il 37%.
Se quindi è registrabile nella maggior parte dei Paesi dell’Ocse uno sbilanciamento al femminile delle professioni legate all’educazione, la situazione varia da territorio a territorio. Qui di seguito vi proponiamo una tabella riassuntiva dei risultati dell’Ocse. I valori riportano la percentuale delle insegnati donne in relazione al complesso della popolazione docente.
Paese | Primaria | Secondaria | Terziaria | Totale |
---|---|---|---|---|
Ocse | 82% | 58% | 43% | 69% |
Italia | 96% | 67% | 37% | 78% |
Germania | 87% | 53% | 38% | 66% |
Francia | 83% | 55% | 40% | 66% |
Regno Unito | 84% | 61% | 44% | 67% |
Usa | 87% | 57% | 49% | 70% |
Giappone | 65% | 30% | 27% | 48% |
Scuola, allarme Ocse: perché ci sono più donne tra gli insegnanti?
Lo studio dell’Ocse sulla disparità di genere illustra anche le possibili cause che concorrono a fornire una spiegazione dell’incremento delle donne tra gli insegnato; non tutte lanciano segnali di allarme. In alcuni casi l’aumento viene imputato dall’Ocse all’aumento dell’occupazione femminile che però si è riverberato in misura maggiore nell’insegnamento.
La componente però che più di tutte e più diffusamente può aver provocato l’aumento delle donne tra gli insegnati è da ricondursi alla ‘concezione stereotipata’ relativa agli ambiti in cui eccellono uomini e donne, oltre che al tipo di carriera a cui possono puntare. In particolare viene fatta menzione delle discipline scientifiche per le quali si registra una forte presenza della componente maschile.
Tra le spiegazioni fornite dall’Ocse per lo squilibrio tra gli insegnati a favore delle donne ci sono anche le motivazioni economiche. Su questo terreno lo studio registra come gli insegnati godano mediamente di stipendi più bassi rispetto alla media.
Scuola, allarme Ocse: agli insegnati stipendi più bassi
Lo studio dell’Ocse fa il punto anche per quanto riguarda gli stipendi degli insegnanti. La media delle retribuzioni per i docenti risulta nettamente più bassa se paragonata ai lavoratori con un titolo di studio equivalente. L’Ocse rivela infatti anche in questo campo si registri una forte disparità.
Per quanto riguarda l’Italia, un insegnate di scuola primaria percepisce il 65% del salario di un lavoratore con un livello di istruzione paragonabile. La percentuale si alza leggermente al salire dei gradi di istruzione, arrivando al 72% per il secondo livello della scuola secondaria e terziaria.
Per le insegnati donna il quadro ha caratteristiche leggermente differenti. Le donne nei Paesi Ocse infatti ricevono solamente il 90% del salario delle altre lavoratrici ma questo non significa che guadagnino effettivamente di più. A fare la differenza in questo caso è lo stipendio medio che nel caso delle donne risulta inferiore a quello degli uomini. Di particolare importanza a questo riguardo è anche il fatto che i dati Ocse registrano la percentuale più alta di donne nei cicli scolastici inferiori: proprio quelli dove lo stipendio medio è più basso.
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