Scuola 2017, soddisfazione dalla Ministra Fedeli per i dati che certificano per l'Italia un minor gap tra ricchi e poveri nell'ambito dell'istruzione. Renzi: «Ocse ci promuove».
Scuola 2017; i dati recentemente pubblicati dall’Ocse suscitano commenti ottimistici da Miur e dall’ex-premier Renzi. La scuola italiana esce infatti molto bene dal confronto con le altre nazioni sullo stress-test circa il gap nelle prestazioni di studenti ricchi e meno abbienti per quanto riguarda l’istruzione. Il sistema educativo tricolore riesce infatti a garantire una buona preparazione, soprattutto in riferimento agli alunni meno abbienti.
A stretto giro sono arrivate anche le reazioni politiche alla notizia. Dal Miur si esprime soddisfazione per i dati; la Ministra Fedeli ha infatti sottolineato orgoglio per una scuola che riesce riesce ad essere inclusiva nei confronti dei meno abbienti. Matteo Renzi affida invece ad un post su Facebook i propri commenti dai quali traspare anche un accenno di rimorso.
Scuola 2017, Fedeli dal Miur: quella italiana è inclusiva. Renzi: l’Ocse ci promuove
La scuola italiana può garantire pari opportunità sia a studenti più avvantaggiati economicamente, sia a quelli che lo sono di meno. È questo uno dei risultati del confronto effettuato dall’Ocse che ha promosso a pieni voti il nostro sistema educativo. Ad essere state prese in esame sono state le performance in matematica e lettura per le quali il gap tra più e meno abbienti risulta uno dei più bassi a livello globale.
Il Miur ha rilasciato in giornata un comunicato nel quale la Ministra Fedeli sottolinea come: “i dati pubblicati dall’Ocse ci dicono che la scuola italiana è una scuola inclusiva, capace di supportare le studentesse e gli studenti che partono da condizioni più svantaggiate. Una scuola di cui possiamo essere orgogliosi — prosegue dal Miur la Fedeli — e a cui dobbiamo ora continuare a garantire strumenti e risorse perché possa attuare sempre pienamente l’articolo 3 della nostra Costituzione, garantendo a tutte le ragazze e tutti i ragazzi pari opportunità e uguaglianza".
Ma le statistiche dell’Ocse non forniscono una visione esclusivamente positiva del nostro Paese. Le note dolenti sulle quali viene puntato il dito sono quella relative al periodo successivo all’impegno scolastico, momento nel quale si ripropone con forza il divario tra più e meno abbienti. A tal proposito la Ministra Fedeli mette in luce come sia: «molto importante investire anche sull’acquisizione di competenze lungo tutto l’arco della vita e aiutare le ragazze e i ragazzi, soprattutto chi è in condizione di svantaggio, ad affrontare al meglio la transizione dalla scuola agli studi successivi o nel mondo del lavoro».
Scuola 2017, Renzi: abbiamo fatto molto ma approccio sbagliato
Ai commenti sul recente report dell’Ocse per la scuola italiana si unisce anche l’ex-premier Matteo Renzi che su Facebook dichiara come «la notizia più bella riguarda la scuola visto che oggi l’Ocse ci promuove». Dal post affidato ai social Renzi non esprime solo soddisfazione ma anche una nota di rimorso: «continuo a pensare che sulla scuola abbiamo fatto molto ma abbiamo anche sbagliato approccio».
I dati dell’Ocse sono anche il punto di partenza per proporre nuovi interventi in materia di scuola da parte di Renzi. Tra i settori sui quali sarà necessario avviare una riflessione vengono menzionati: il merito, l’alternanza scuola lavoro, la fine del precariato, il potenziamento degli insegnanti, la formazione, l’edilizia scolastica, il diritto allo studio, lo zerosei sul modello di Reggio Emilia. «Con Maurizio Martina e coinvolgendo il ministro Fedeli — conclude Renzi — faremo nelle prossime settimane un’iniziativa su questi temi».
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Scuola, l’Ocse ci promuove. Fedeli e Renzi soddisfatti, ma restano le note dolenti. Ecco i dati