Il Governo martedì sera ha inviato nuovamente all'Unione Europea il testo della Manovra, nell'attesa della risposta però il Ministro del Lavoro ha chiarito che Quota 100 partirà a Febbraio 2019.
Il Governo per riformare il sistema previdenziale tra le varie misure ha deciso di adottare Quota 100 che consentirebbe a chi ha compiuto 62 anni di età e a chi ha versato almeno 38 anni di contributi di andare in pensione anticipatamente.
Martedì sera il Governo ha nuovamente inviato il testo della Manovra all’Unione Europea, all’interno della quale però ricordiamo non sono state inserite né Quota 100 né il Reddito di Cittadinanza poiché l’Esecutivo ha chiarito che per tali misure saranno creati due decreti legge ad hoc che dovrebbero essere pronti entro Natale.
Nell’attesa del responso dell’Unione Europea il Governo però ha chiarito che non verrà apportata nessuna ulteriore modifica al testo e che Quota 100 inizierà a produrre i suoi effetti a partire da Febbraio 2019.
Riforma pensioni: Quota 100 a partire da Febbraio 2019
Come noto il Governo martedì sera ha inviato nuovamente il testo della Manovra all’Unione Europea per ricevere un feedback.
Nel frattempo il Ministro del Lavoro, Luigi di Maio, in occasione del Question Time alla Camera ha chiarito che il Governo andrà avanti per la sua strada a prescindere dalla risposta dell’Unione Europea e che Quota 100 inizierà a produrre i suoi effetti a partire da Febbraio 2019.
Inoltre Di Maio ha aggiunto che non appena il Fondo da 16 mliardi diventerà operativo, con il voto del Parlamento sulla Manovra, egli chiederà al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di convocare il Consiglio dei Ministri in modo tale da preparare i Decreti legge che conterranno le disposizioni relative a Quota 100 e al Reddito di Cittadinanza.
Per ciò che concerne il Reddito di Cittadinanza però il Ministro del Lavoro ha chiarito che tale misura entrerà in vigore entro i primi tre mesi del 2019.
Riforma pensioni: le preoccupazioni dell’Unione Europea
L’Unione Europea ha ribadito più volte di non fidarsi delle misure che il Governo ha deciso di adottare e di inserire in manovra.
A ribadire questo concetto oggi sono state proprio l’Austria e l’Olanda che non credono nello sviluppo del nostro Paese con le misure che sono state proposte dall’Esecutivo.
Queste infatti hanno chiesto alla Commissione Europea di prendere provvedimenti contro l’Italia. In particolare il Ministro delle Finanze Austriaco, Hartwig Leoger, ha espresso la sua disapprovazione ed ha chiarito che egli auspica il raggiungimento di un compromesso tra l’Europa e l’Italia.
Anche il Fondo monetario internazionale ha espresso il suo disappunto sulle misure proposte dal Governo sostenendo che queste ultime non porterebbero effetti positivi al nostro Paese.
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