Nel 2019 i contribuenti potranno scegliere tra varie opzioni per andare in pensione anticipatamente ed uscire così dal mondo di lavoro. Vediamo quali sono.
In attesa che il Decreto legge contenente le informazioni relative alla riforma previdenziale venga esaminato e approvato dal Consiglio dei ministri, vediamo insieme quali sono tutte le opzioni che i contribuenti potranno decidere di utilizzare per andare in pensione anticipatamente.
Si parte con Quota 100 che a partire da Aprile 2019 consentirà a tutti coloro che hanno compiuto 62 anni di età e che hanno versato 38 anni di contributi di lasciare in anticipo il loro posto di lavoro.
Oltre a Quota 100 i contribuenti potranno decidere di beneficiare dell’Opzione donna e dell’Ape sociale che consentiranno ad alcune categorie di lavoratori di andare in pensione in anticipo.
Ma non è finita qui, sono previste infatti anche altre opzioni che i lavoratori potranno decidere di adottare per lasciare prima di raggiungere i requisiti della pensione di vecchiaia.
Novità pensioni 2019: Quota 100 per i dipendenti pubblici e privati
A partire dal 1° Aprile 2019 i dipendenti privati che hanno maturato i requisiti per Quota 100, ovvero che hanno compiuto 62 anni di età e che hanno versato almeno 38 anni di contributi, potranno andare in pensione anticipatamente.
Con Quota 100 circa 190.000 dipendenti privati potrebbero decidere di lasciare in anticipo il loro posto di lavoro.
Per i dipendenti statali invece le cose cambiamo questi potranno andare in pensione anticipata a partire dal 1° Luglio 2019 grazie al meccanismo delle finestre d’uscita che il Governo ha deciso di adottare per contenere i costi della manovra.
Si stima che potrebbero essere circa 156.000 i dipendenti pubblici che potrebbero decidere di aderire a Quota 100, lasciando così anticipatamente il proprio posto di lavoro.
Pensione di vecchiaia a 67 anni: un’altra opzione per anticipare l’uscita dal mondo del lavoro
Oltre a Quota 100 i contribuenti potranno decidere di beneficiare della pensione di vecchiaia. Quindi tutti coloro che hanno compiuto 67 anni di età e che hanno versato almeno 20 anni di contributi potranno decidere di lasciare il loro posto di lavoro anticipatamente.
Per richiedere la pensione di vecchiaia i lavoratori dipendenti ed autonomi, quelli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria (Ago) e quelli iscritti alla Gestione separata dovranno presentare domanda.
La pensione di vecchiaia scatterà a partire dal primo mese del giorno successivo a quello del raggiungimento dei requisiti.
Il dipendente che vorrà ricevere la pensione di vecchiaia dovrà dimostrare di aver cessato il rapporto di lavoro dipendente. Al contrario non viene richiesta la cessazione dell’attività svolta ai lavoratori autonomi.
Per la categoria dei lavoratori del trasporto aereo, invece, l’età per la pensione di vecchiaia si dovrebbe abbassare dai 5 ai 7 anni rispetto alle altre categorie di lavoratori.
La pensione anticipata
Un altro strumento a disposizione dei contribuenti per lasciare in anticipo il loro posto di lavoro è quello della pensione anticipata di anzianità.
Tale opzione prevede la possibilità per coloro che hanno maturato 43 anni e 3 mesi di contributi nel caso degli uomini, e 42 anni e 3 mesi nel caso delle donne di andare in pensione anticipata a prescindere dall’età anagrafica.
Il Governo nella bozza del Decreto legge ha deciso di inserire il blocco dell’adeguamento dell’età pensionabile per la pensione anticipata, ma con una finestra di 3 mesi che posticipa l’avvio del pensionamento.
Il requisito anagrafico da rispettare sarà quello dei 67 anni di età e sarà valido fino al prossimo 31 dicembre 2020.
Opzione donna e Ape sociale
Con l’Opzione donna le dipendenti che hanno compiuto 58 anni di età e le lavoratrici autonome che hanno compiuto 59 anni di età e che hanno versato 35 anni di contributi potranno decidere di andare in pensione anticipatamente.
Il Governo ha deciso di prorogare l’Opzione donna fino al 2021 in modo tale da consentire alle donne che hanno raggiunto i suddetti requisiti di lasciare in anticipo il loro posto di lavoro.
Le lavoratrici che decideranno di aderire a Opzione donna dovranno accettare il ricalcolo della pensione il sistema contributivo.
Insieme a Opzione donna i lavoratori potranno decidere di beneficiare dell’Ape sociale che consente ad alcune categorie di lavoratori, tra cui gli invalidi e i disoccupati, di andare in pensione anticipatamente.
I contribuenti che decideranno di aderire all’Ape sociale dovranno aver compiuto i 63 anni di età e dovranno avere versato tra i 30 e i 36 anni di contributi. Anche questa misura è stata inserita nella bozza del Decreto legge che il Consiglio dei ministri deve approvare.
Quota 41 per i lavoratori precoci
Per i lavoratori precoci è prevista la possibilità di andare in pensione con Quota 41. Ciò vuol dire che queste categorie di contribuenti possono decidere di lasciare il posto di lavoro anticipatamente una volta raggiunti i 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica.
Anche questa misura è stata prorogata dal Governo, che ha deciso di inserirla nella bozza del Decreto legge, che oggi 8 gennaio 2018, è arrivata sul tavolo del Consiglio dei ministri.
Vedremo ora con l’esame della bozza se le misure proposte dal Governo per superare la Legge Fornero verranno approvate in modo tale da capire quando poter iniziare a beneficiarne.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Pensioni 2019: tutte le opzioni per l’uscita anticipata