La pensione di cittadinanza potrà essere erogata ai contribuenti interamente in contanti, secondo quanto stabilito dalla conversione in legge del DL 4/2019. Ecco tutto quello che c'è da sapere.
La pensione di cittadinanza sta diventando sempre più simile ad un’integrazione della pensione grazie alle novità introdotte dalla conversione in legge del DL 4/2019: nell’iter di approvazione definitiva del testo è stato abolito il limite legato al prelievo in contanti della stessa.
D’ora in poi i contribuenti, infatti, potranno tranquillamente ritirare tutta la pensione di cittadinanza in contanti senza dover preoccuparsi di sforare il budget a disposizione.
La pensione di cittadinanza grazie a questa importante novità si allontana sempre di più dal Reddito di Cittadinanza che, invece, non consente a coloro che ne beneficiano di prelevare più di un determinato importo in contanti.
Pensione di cittadinanza: prelevarla interamente in contanti è possibile
Secondo quanto stabilito dal DL 4/2019 convertito in legge, che ricordiamo ha introdotto quota 100 e il Reddito di Cittadinanza, la pensione di cittadinanza potrà essere prelevate interamente in contanti.
I contribuenti potranno, infatti, ritirarla comodamente presso gli uffici postali o presso la banca, senza dover rispettare alcun limite per il prelievo.
Non vi è quindi nessun obbligo di spendere la pensione di cittadinanza tramite la carta acquisti rilasciata da Poste Italiane e di conseguenza l’INPS non potrà effettuare controlli su come queste somme vengono spese.
La pensione di cittadinanza inizia a prendere le distanze dal Reddito di Cittadinanza che come noto non consente a chi ne beneficia di ritirare più di 220 euro in contanti al mese; ed inoltre questa inizia a somigliare sempre più ad un’integrazione della pensione come promesso inizialmente da Di Maio.
Bisogna sottolineare, però, che ad oggi non è ancora possibile richiedere l’assegno in contanti. Come sottolinea la circolare INPS numero 100, si attende “l’adozione di un apposito decreto del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle finanze, da emanarsi entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione”.
Pensione di cittadinanza: a chi spetta?
La pensione di cittadinanza è uno strumento di contrasto alla povertà rivolto ai nuclei familiari, composti esclusivamente da uno o più componenti di età pari a 67 anni, che versano in una condizione di difficoltà economica.
Oltre al requisito anagrafico ci sono altre condizioni da soddisfare per potere accedere alla pensione di cittadinanza, tra cui:
- essere cittadini italiani, o in alternativa di uno Stato membro UE. La pensione di cittadinanza spetta anche agli stranieri, purché in possesso del regolare permesso di soggiorno;
- aver risieduto in Italia per almeno 10 anni di cui gli ultimi 2 anni in maniera continuativa;
- ISEE inferiore a 9.360€;
- patrimonio immobiliare (nel quale non è compresa la casa d’abitazione) inferiore a 30.000€;
- patrimonio mobiliare inferiore a 6.000€. Questo limite è innalzato di 2.000€ per ogni componente successivo al primo, fino ad un massimo di 10.000€. Inoltre, questo limite aumenta di altri 5.000€ in caso di presenza di una persona con disabilità nel nucleo familiare;
- reddito familiare non superiore a 7.560€. Questa soglia è aumentata a 9.360€ qualora il nucleo familiare sia in affitto.
Si ricorda che le modifiche al DL 4/2019 hanno esteso la platea dei beneficiari consentendo anche ai nuclei familiari composti esclusivamente da almeno una persona con più di 67 anni e da disabili gravi (indipendentemente dall’età) di fare richiesta per questa misura assistenziale.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Pensione di cittadinanza: la prestazione può essere erogata interamente in contanti