L'INPS ha comunicato che entro la fine 2018 saranno inviate circa 1 milione di buste arancioni che conterranno l'estratto contributivo dei lavoratori.
Entro la fine del 2018 l’INPS invierà a circa un milione di buste arancioni ai lavoratori contenente l’estratto contributivo di ciascuno di loro.
Nelle buste arancioni saranno inserite le informazioni riguardanti la simulazione dell’importo della pensione futura sulla base di quanto fino ad oggi versato, la retribuzione attesa e la data di uscita dal lavoro.
Il Presidente dell’INPS, Tito Boeri, ha chiarito che la simulazione sarà valida solo per la legislazione vigente e non terrà conto delle misure che saranno introdotte dal Governo (come ad esempio Quota 100) per riformare il sistema previdenziale.
Novità pensioni: in arrivo 1 milione di buste arancioni per i lavoratori contenenti l’estratto contributivo
Il Presidente dell’INPS, Tito Boeri, ha comunicato che entro la fine del 2018 saranno inviate a circa 1 milione di lavoratori delle buste arancioni contenenti il loro estratto contributivo.
In particolare nelle buste che si vedranno recapitare, i lavoratori troveranno la simulazione dell’importo della pensione futura sulla base di quanto fino ad oggi versato, della retribuzione attesa e della data di uscita dal lavoro.
Si ricorda che in Italia da Marzo 2016, attraverso il servizio la mia pensione futura, circa 5,4 milioni di lavoratori hanno effettuato 16,4 simulazioni per calcolare la propria pensione.
Boeri ha poi spiegato che nei prossimi due anni il servizio verrà esteso anche ai dipendenti pubblici. Infatti circa 500mila impiegati pubblici potranno effettuare una simulazione per calcolare la loro pensione.
Novità pensioni 2019: ancora critiche da parte dell’INPS su Quota 100
In merito a Quota 100 il Presidente dell’INPS, Tito Boeri, ha spiegato che per tale misura non sarà possibile effettuare la simulazione per calcolare la propria pensione in quanto tale possibilità è valida solo per il sistema vigente.
Inoltre Boeri sempre parlando di Quota 100 ha spiegato che tale misura potrebbe portare ad un aggravio sui costi del sistema previdenziale.
Il Presidente dell’INPS ha infatti spiegato che i conti che il Governo ha fatto in merito a Quota 100 sarebbero errati, infatti egli ha dichiarato che:
“Per qualsiasi ipotesi riguardo la concessione di nuove possibilità di uscita anticipata sappiamo che la spesa del primo anno è nettamente inferiore a quella del secondo anno e questo avviene sia perché vengono contemplate delle finestre e poi perché nel secondo anno si aggiungono nuovi beneficiari. Certo non è quella differenza di 300 milioni che troviamo oggi nella dotazione del fondo”
Proprio in merito a Quota 100 il Governo ha ribadito ieri che nessuna modifica verrà apportata alla misura. Non resta ora che aspettare quindi la risposta dell’Unione Europea alla quale ieri è stato rinviato il testo della manovra.
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