Con un recente comunicato stampa, il MIMIT ha reso noto la cancellazione di 4.250 società cooperative inattive dal Registro delle Imprese. L'operazione comporta un risparmio di spesa per l'autorità di vigilanza
Con un comunicato stampa di questa settimana il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha reso noto di aver disposto con decreto lo scioglimento, senza nomina del commissario liquidatore, di 4.250 società cooperative che continuavano ad essere iscritte nel Registro delle Imprese nonostante non fossero più attive.
Si tratta del primo provvedimento massivo di questo tipo a cui seguiranno altri, tutti con la finalità di preservare la chiarezza e l’ordine del pubblico registro e dell’Albo nazionale delle società cooperative affinché rappresentino fedelmente la realtà imprenditoriale operante sul territorio nazionale.
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La cancellazione di società cooperative inattive iscritte nel Registro delle Imprese: il provvedimento del MIMIT
La cancellazione dal Registro delle Imprese comporterà, tra l’altro, un risparmio di spesa per l’autorità di vigilanza, non dovendosi procedere alle revisioni obbligatorie per legge nei confronti delle cooperative ancora iscritte ma non più operanti.
La cancellazione d’ufficio è regolato dall’art. 223-septiesdecies delle Disposizioni per l’attuazione del codice civile e disposizioni transitorie, e viene inflitto agli enti cooperativi che non hanno depositato i bilanci di esercizio da oltre cinque anni, qualora non risulti l’esistenza di valori patrimoniali immobiliari, sono sciolti senza nomina del liquidatore con provvedimento dell’autorità di vigilanza da iscriversi nel registro delle imprese.
L’art. 40 D.L. 16.07.2020, n. 76 ha integrato la citata normativa, prevedendo che il Registro delle Imprese, per il tramite di UNIONCAMERE, alla chiusura di ogni semestre solare, trasmetta al MIMIT l’elenco delle cooperative che non hanno depositato i bilanci di esercizio da oltre 5 anni, affinché l’autorità di vigilanza, verificata l’assenza nei pubblici registri di valori patrimoniali immobiliari, proceda anche ai fini dell’Albo nazionale degli enti cooperativi.
A seguito degli accertamenti effettuati dal Ministero competente è risultato che 4.250 società cooperative, riportate puntualmente nell’elenco allegato decreto MIMIT 22 settembre 2023, non depositano il bilancio da più di cinque anni e, pertanto, si trovano nelle condizioni previste dal citato art. 223-septiesdecies.
Tutte le cooperative inserite nell’elenco allegato al decreto non hanno asset patrimoniali a bilancio, come attestato dall’apposita verifica effettuata da parte dell’Agenzia delle Entrate con una indagine massiva.
Dopo l’adozione del provvedimento, sono circa 100 mila le cooperative iscritte al Registro, ma solo 75/80mila sono quelle verosimilmente davvero operanti: l’opera di controllo continuerà con l’obiettivo di giungere ad una reale rappresentazione del movimento cooperativo.
Come specificato nel decreto direttoriale, i creditori degli enti cancellati o gli altri interessati possono presentare motivata domanda all’autorità governativa per richiedere la nomina di un commissario liquidatore entro il termine perentorio di trenta giorni dalla data di pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, avvenuta giovedì 5 ottobre 2023.
Trattandosi di un provvedimento amministrativo, avverso il decreto è esperibile ricorso giurisdizionale al Tribunale amministrativo regionale - Lazio di Roma, nel termine di sessanta giorni o, in alternativa, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica nel termine di centoventi giorni entrambi decorrenti dalla data di pubblicazione dello stesso nella Gazzetta Ufficiale.
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Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: MIMIT: cancellazione di 4.250 società cooperative inattive dal Registro delle Imprese