Successioni e donazioni, le novità della riforma spiegate dal Fisco

Anna Maria D’Andrea - Imposta sulle successioni e sulle donazioni

Imposta sulle successioni e sulle donazioni, l'esame delle novità introdotte dal 2025 nella circolare dell'Agenzia delle Entrate n. 3/E del 16 aprile

Successioni e donazioni, le novità della riforma spiegate dal Fisco

Successioni e donazioni, restyling all’imposta per effetto delle novità della riforma fiscale.

Dall’autoliquidazione dell’importo dovuto fino alla revisione delle sanzioni in caso di omesso versamento, l’Agenzia delle Entrate fa il punto con la circolare n. 3/E del 16 aprile 2025.

Il decreto legislativo n. 139/2024 ha apportato diverse modifiche al TUS, il Testo unico delle disposizioni in materia di imposta sulle successioni e sulle donazioni, approvato con il decreto legislativo n. 346/1990.

Modifiche alle quali si aggiungono le novità previste, sempre nell’ambito della riforma fiscale, dal decreto legislativo n. 87/2024 in materia di sanzioni tributarie.

La circolare dell’Agenzia contiene una disamina delle modifiche che dal 1° gennaio 2025 hanno interessato le regole in materia di successioni e donazioni.

Imposta su successioni e donazioni, debutta il principio di autoliquidazione

Con la riforma del TUS ha preso avvio il principio di autoliquidazione dell’imposta sulle successioni, in sostituzione del principio di liquidazione da parte degli uffici dell’Agenzia delle Entrate.

L’imposta è quindi liquidata da chi presenta la dichiarazione di successione, con ulteriore versamento anche in caso di successiva presentazione di una dichiarazione sostitutiva e integrativa.

L’Agenzia delle Entrate, nella circolare n. 3/E del 16 aprile, distingue quindi tra:

  • “imposta principale”, oltre a quella autoliquidata dai soggetti obbligati al pagamento, anche quella liquidata dall’ufficio a seguito del controllo della regolarità dell’autoliquidazione in base alle dichiarazioni presentate;
  • “imposta complementare” l’imposta, o la maggiore imposta, liquidata dall’ufficio in base ad accertamenti d’ufficio o di rettifica.

Cancellata la definizione di “imposta suppletiva”, considerando che nel nuovo sistema l’imposta versata per errori o omissioni avrà la medesima natura dell’imposta oggetto di correzione.

Imposta sulle successioni fino a 12 rate

Sul fronte dei tempi da rispettare, l’imposta autoliquidata dovrà essere versata entro 90 giorni dal termine di presentazione della dichiarazione di successione.

Ad esempio, in caso di apertura della successione in data 22 ottobre 2025 e di presentazione della relativa dichiarazione in data 15 aprile 2026, il versamento dell’imposta può essere effettuato entro il termine del 20 gennaio 2027 (90 giorni decorrenti dal termine finale del 22 ottobre 2026 per la presentazione della dichiarazione di successione).

Ammessa la rateizzazione in caso di imposta superiore a 1.000 euro. Il primo versamento dovrà esser pari almeno al 20 per cento della somma complessiva dovuta e successivamente sarà ammessa la dilazione in 8 rate trimestrali, che diventano 12 in caso di importi superiori a 20.000 euro.

La circolare fornisce il riepilogo dei codici tributo da usare per il versamento dell’imposta dovuta, specificando tra gli altri aspetti che qualora successivamente ai controlli degli uffici emerga la debenza di un’imposta maggiore, l’avviso di liquidazione sarà notificato entro il termine di due anni dalla presentazione della dichiarazione di successione.

Il contribuente avrà 60 giorni di tempo per pagare l’imposta integrata e la sanzione dovuta

Aliquote, franchigie e novità della dichiarazione di successione dal 2025

Sul fronte dell’importo dell’imposta sulle successioni, la circolare fornisce il riepilogo di aliquote e franchigie:

  • 4 per cento per il coniuge e i parenti in linea retta sul valore complessivo netto eccedente 1.000.000 di euro per ciascun beneficiario; 
  • 6 per cento per fratelli e sorelle sul valore complessivo netto eccedente 100.000 euro per ciascun beneficiario;
  • 6 per cento per altri parenti fino al quarto grado e affini in linea retta, nonché affini in linea collaterale fino al terzo grado; 
  • 8 per cento per altri soggetti.

Stesse regole sono previste in materia di imposta sulle donazioni.

Se il beneficiario è una persona con disabilità riconosciuta ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, l’imposta si applica solo sulla parte del valore della quota o del legato che supera 1.500.000 euro. 

Per quel che riguarda la presentazione della dichiarazione di successione è confermato l’invio telematico.

I soggetti non residenti possono spedire la dichiarazione mediante raccomandata o altro mezzo equivalente.

Successioni e donazioni, la riforma fiscale cambia anche le sanzioni

Alle novità introdotte dal decreto delegato di riforma del TUS si affiancano quelle introdotte con il decreto legislativo n. 87/2024, che ha rivisto anche le sanzioni relative a violazioni nelle imposte di successione e donazione.

A partire dal 1° settembre 2024, la mancata presentazione della dichiarazione di successione è punita con una sanzione del 120 per cento dell’imposta dovuta (prima era tra il 120 e il 240 per cento).
 
Se la dichiarazione viene presentata in ritardo di massimo 30 giorni, la sanzione è del 45 per cento dell’imposta (prima era tra il 60 e il 120 per cento). 

In caso di dichiarazione infedele invece, qualora l’irregolarità consiste nell’omissione o nell’indicazione errata di dati rilevanti ai fini del calcolo dell’imposta, la sanzione passa all’80 per cento della differenza tra imposta dovuta e quella dichiarata.

Se l’omissione o l’errore riguarda dati che non influenzano il calcolo dell’imposta, la sanzione è compresa tra 250 e 1000 euro.

Per tutti i dettagli si rimanda alla circolare n. 3/E/2025 di seguito allegata.

Agenzia delle Entrate - circolare n. 3/E del 16 aprile 2025
Imposta sulle successioni e sulle donazioni, le novità della riforma fiscale spiegate dall’Agenzia

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