In Gazzetta ufficiale il decreto MEF del 18 marzo 2024, che aggiorna 88 indici sintetici di affidabilità fiscale. Gli ISA revisionati, in vigore a partire dal periodo d'imposta 2023, devono essere utilizzati già dalla prossima dichiarazione dei redditi
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del 18 marzo 2024 del Ministero dell’Economia e delle Finanze, relativo all’aggiornamento degli ISA.
Gli 88 indici revisionati, in vigore dal periodo d’imposta 2023, interessano attività economiche di vari comparti, dalle manifatture ai servizi, dal commercio alle attività professionali.
I soggetti che esercitano attività d’impresa e di lavoro autonomo dovranno utilizzarli già dalla prossima dichiarazione dei redditi.
ISA 2024: i nuovi indici aggiornati dal decreto MEF
Il decreto 18 marzo 2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 15 aprile, aggiorna 88 ISA, Indici Sintetici di Affidabilità fiscale, in vigore a partire dal periodo d’imposta 2023.
In particolare, si tratta di:
- 2 indici per le attività dell’agricoltura;
- 31 relativi alle attività del commercio;
- 18 alle attività professionali;
- 24 per l’area dei servizi;
- 15 relativi al comparto delle manifatture.
L’aggiornamento degli ISA interessa circa 1,7 milioni di soggetti che esercitano attività d’impresa e di lavoro autonomo, corrispondenti a circa 400 codici ATECO, in settori come:
- la preparazione e somministrazione di alimenti e bevande;
- la lavorazione delle materie prime;
- i servizi offerti da professionisti come avvocati e consulenti del lavoro;
- i servizi per la cura della persona;
- la locazione e la ristrutturazione di immobili;
- il commercio dei prodotti.
Gli indici aggiornati non si applicano alle categorie individuate al comma 6 dell’art. 9 bis del decreto legge n. 50/2017, a cui si aggiungono, con il nuovo decreto:
- i contribuenti che hanno dichiarato ricavi superiori a 5.164.569 euro;
- i contribuenti che si avvalgono di regimi forfettari;
- i contribuenti che esercitano due o più attività d’impresa, qualora l’importo dei ricavi dichiarati relativi alle attività prevalenti superi il 30 per cento dell’ammontare totale dei ricavi dichiarati;
- le società cooperative, le società consortili e consorzi che operano esclusivamente a favore delle imprese socie o associate e le società cooperative costituite da utenti non imprenditori che operano esclusivamente a favore degli utenti stessi;
- i soggetti che svolgono attività d’impresa, arte o professione partecipanti a un gruppo IVA di cui al titolo V-bis del decreto IVA.
Il decreto aggiorna, oltre agli ISA, anche le territorialità.
Attraverso specifici indicatori per comune, provincia, regione e area territoriale, esse consentono di tenere conto del luogo in cui viene svolta l’attività economica.
Si tratta, in particolare, di:
- territorialità generale;
- territorialità del commercio;
- territorialità del livello del reddito medio imponibile ai fini dell’addizionale IRPEF;
- territorialità del livello delle quotazioni immobiliari;
- territorialità del livello dei canoni di locazione degli immobili.
L’elenco completo degli ISA revisionati è disponibile all’articolo 1, comma 1 dello stesso decreto.
ISA 2024: i vantaggi per i contribuenti “affidabili”
Gli ISA rappresentano uno strumento attraverso il quale l’Agenzia delle Entrate, sulla base dei dati forniti dai professionisti e dalle imprese, dà un riscontro sul loro livello di affidabilità fiscale.
A tal proposito, all’interno della guida sugli indici sintetici di affidabilità fiscale fornita dall’Agenzia delle Entrate, si legge:
“Per l’attribuzione del punteggio ISA, il contribuente deve comunicare all’Agenzia delle entrate, attraverso gli appositi modelli, i propri dati economici, contabili e strutturali rilevanti.”
In particolare, gli ISA attribuiscono ai soggetti una valutazione su una scala di valori da 1 a 10, in base alla quale la normativa riconosce una serie di vantaggi ai soggetti considerati più “affidabili”.
Tra i benefici rientrano, ad esempio:
- l’esclusione da alcuni tipi di controlli;
- la riduzione dei termini per gli accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate;
- l’esonero dall’apposizione del visto di conformità per la compensazione dei crediti d’imposta.
I contribuenti interessati dall’applicazione dei nuovi valori devono dunque compilare il modello ISA insieme alla dichiarazione dei redditi, per poter accedere ai benefici fiscali spettanti.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: ISA 2024: aggiornati 88 indici per la dichiarazione dei redditi