Si avvicina la scadenza della seconda rata dell’IMU 2023, ovvero il saldo. Quali sono le agevolazioni stabilite per anziani e disabili ricoverati in una casa di riposo o in un istituto di cura? Il punto sulle esenzioni
Tra le esenzioni previste per il pagamento dell’IMU 2023 ci sono, anche per quest’anno, quelle previste per anziani ricoverati in case di riposo e per persone con disabilità, in ricovero presso istituti di cura.
Tenere conto delle agevolazioni è particolarmente importante per l’approssimarsi della scadenza del 18 dicembre 2023.
Entro tale termine deve essere pagata la seconda rata dell’imposta, e i contribuenti interessati devono provvedere al versamento del saldo IMU. Rispetto alla data ordinaria è previsto un posticipo di due giorni, dal momento che il 16 dicembre cade di sabato.
Così come per gli scorsi anni, l’esenzione in questione non è applicata in automatico. È infatti necessaria la decisione del Comune territorialmente competente. Per sapere chi avrà diritto all’agevolazione si dovrà quindi verificare il regolamento comunale.
A livello generale, l’approvazione dei regolamento e la pubblicazione devono avvenire entro il 28 ottobre di ciascun anno. I documenti saranno consultabili nell’apposita sezione del portale del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Se la deliberazione non è ancora approvata al momento del pagamento dell’acconto, ma viene approvata dal Comune in un periodo successivo, il contribuente recupererà le somme a conguaglio, così come per il versamento del saldo.
Versamento saldo IMU 2023: le esenzioni per anziani, ricoverati in casa di riposo
Sono esclusi dal pagamento del tributo locale alcune categorie di anziani. Per ottenere l’esenzione devono essere rispettati determinati requisiti.
I soggetti in questione non dovranno provvedere al pagamento dell’acconto IMU 2023, in scadenza il prossimo 18 dicembre, a patto che vengano rispettate le seguenti condizioni:
- gli anziani proprietari dell’immobile per il quale si richiede l’esenzione IMU siano soggetti a ricovero permanente o di lunga degenza in casa di riposo;
- l’immobile non sia affittato a terzi.
L’agevolazione per tale categoria di contribuenti, relativa all’unità immobiliare, è concessa a discrezione al proprio Comune. Per sapere se si ha diritto a tale agevolazione è necessario controllare le regole deliberate per il calcolo dell’eventuale imposta dovuta.
Dovrà quindi essere effettuata una verifica per sapere se il regolamento comunale equipara l’unità immobiliare di proprietà dell’anziano alla condizione di abitazione principale.
In caso affermativo, l’accesso all’agevolazione sarà comunque consentito per una sola unità immobiliare.
Per verificare le regole relative al pagamento dell’IMU, approvate con la delibera del proprio comune, è possibile:
- accedere al sito istituzionale dell’ente locale;
- accedere alla alla banca dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, aggiornata con gli atti approvati dalle amministrazioni locali.
Tramite il portale del MEF è possibile ricercare il proprio comune, inserendo il nominativo nell’apposita barra di ricerca. In alternativa si può cercare l’ente locale indicando prima la regione e poi la provincia.
Dal portale potranno essere scaricati i documenti, seguendo le regole stabilite.
Nel caso in cui il Comune non abbia ancora provveduto alla deliberazione al momento del pagamento, il contribuente dovrà corrispondere l’imposta dovuta.
Se la deliberazione viene adottata in un periodo successivo, il soggetto potrà recuperare le somme a conguaglio.
Così come per lo scorso anno, anche per il 2023 è prevista l’agevolazione per i pensionati esteri.
Rispetto allo scorso anno, i pensionati residenti all’estero e proprietari di uno o più immobili in Italia, pagheranno l’imposta sul 50 per cento della base imponibile. L’agevolazione era stata potenziata per lo scorso anno e lo sconto arrivava al 62,5 per cento.
Anche in questo caso il requisito stabilito è che l’immobile non sia né locato né concesso in comodato.
Versamento saldo IMU 2023: le esenzioni per persone con disabilità ricoverate
Possono richiedere l’esenzione dal pagamento dell’IMU anche le persone con disabilità che alloggiano in maniera permanente in un centro di cura.
Oltre alla condizione del lungo periodo di degenza, deve essere soddisfatto il requisito per cui l’istituto di cura sia anche il luogo nel quale il soggetto abbia la propria residenza.
Le condizioni da rispettare sono le seguenti:
- le persone con disabilità, proprietarie di un immobile, devono dimostrare che la loro residenza non è all’interno dello stabile per la quale si richiede l’esenzione dall’IMU;
- l’immobile di proprietà non deve risultare oggetto di locazione a terzi. In altre parole, se la casa è in affitto non si può richiedere l’agevolazione.
In conclusione si dovranno rispettare i seguenti requisiti:
- il trasferimento della residenza deve avvenire esclusivamente in una casa di riposo o in un istituto di ricovero;
- l’immobile deve essere a disposizione, non può essere quindi locato.
Anche nel caso in cui l’immobile sia un alloggio sociale il soggetto può avere diritto all’esenzione dal pagamento dell’IMU. L’immobile deve però essere utilizzato come prima casa.
Se non si può beneficiare dell’esenzione si deve provvedere al pagamento del saldo in scadenza il 18 dicembre 2023, il termine per il versamento del saldo IMU 2023, da pagare con modello F24.
In linea generale, se la deliberazione del Comune non è approvata al momento del pagamento, il contribuente deve provvedere al versamento. Se il regolamento viene approvato successivamente le somme vengono recuperate a conguaglio.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: IMU 2023, le esenzioni per anziani e disabili: si avvicina la scadenza del pagamento del saldo