L'IMU 2023 si paga sull'abitazione principale, se considerata casa di lusso. Quali sono i criteri per la classificazione degli immobili nelle categorie catastali per i quali sussiste l'obbligo di versamento? Dal Codacons arrivano i chiarimenti e le indicazioni pratiche in caso di errori da parte del Comune
L’IMU non è dovuta sull’abitazione principale, a patto che non si tratti di una casa di lusso.
In vista della scadenza del 18 dicembre 2023 per il versamento del saldo IMU è bene soffermarsi quindi sulle categorie catastali degli immobili per le quali è previsto l’obbligo di pagamento anche se adibite ad abitazione principale.
Rientrano tra le case di lusso gli immobili in categoria catastale A\1, A\8 e A\9, ossia gli immobili signorili, le ville e i castelli e palazzi di eminente pregio storico-artistico.
Vi sono tuttavia alcuni casi in cui l’IMU viene addebitata su immobili considerati case di lusso, anche se mancano i criteri previsti per la classificazione catastale nelle categorie di cui sopra. Ad accendere un faro sugli errori dei comuni è il Codacons, che ha lanciato un’iniziativa a tutela dei proprietari.
IMU 2023, quando si paga sull’abitazione principale. Dal Codacons un focus sulle case di lusso
Nel comunicato stampa del 4 dicembre 2023, con l’avvicinarsi della scadenza del saldo IMU fissata per il 18 dicembre, Codacons lancia un’iniziativa volta a tutelare i proprietari di immobili censiti come abitazioni di lusso, pur in mancanza delle condizioni previste.
In prima battuta è bene soffermarsi sulle regole generali di versamento dell’IMU. L’imposta sulla casa non è dovuta sull’abitazione principale ma, così come evidenziato dal Ministero dell’Economia, dall’esonero sono escluse le abitazione classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.
Si tratta in sostanza delle case di lusso, per le quali la normativa in materia di IMU prevede l’obbligo di versamento, sulla base delle aliquote deliberate dal Comune di riferimento, ma anche una detrazione pari all’importo fisso di 200 euro.
Questi i casi in cui l’IMU è quindi dovuta anche sull’abitazione principale. Ma quali sono i criteri per considerare una casa di lusso?
A fare chiarezza è Codacons, che nel comunicato diramato il 4 dicembre ricorda che le caratteristiche di questa categoria di immobili e, in particolare, delle abitazioni accatastate in A/1, sono delineate nel D.M. 2 agosto 1969:
- abitazioni realizzate su aree destinate a ville o parchi privati;
- costruzione su lotti non inferiori a 300 mq; immobili con una cubatura superiore a 2000 mc.;
- dotazione di piscina di almeno 80 mq;
- superfice complessiva calpestabile superiore a 200 mq.
In presenza di una delle seguenti caratteristiche si rientra quindi nell’alveo dei proprietari di immobili di lusso, esclusi dalle agevolazioni fiscali sia in materia di IMU che sul fronte, a titolo di esempio, del bonus prima casa.
Attenzione però agli errori dei Comuni.
IMU 2023 sulle case di lusso: dal Codacons un’iniziativa a tutela dei proprietari
Sono diverse le segnalazioni dei proprietari di immobili che denunciano errori in materia di accatastamento delle proprie abitazioni, classificate come case di lusso pur in mancanza dei requisiti previsti.
La situazione interessa diversi comuni e in particolare il Comune di Torino, territorio in cui molti cittadini si trovano a dover di conseguenza versare l’IMU anche se proprietari di un unico immobile, a causa di errori di accatastamento.
Il motivo è legato al fatto che, così come denunciato da Codacons, diverse abitazioni vengono classificate come signorili solo perché situate in zone di prestigio e pur in mancanza delle condizioni previste dal decreto ministeriale 2 agosto 1969.
Cosa fare in tal caso?
L’associazione a tutela dei consumatori invita i cittadini a chiedere la riconversione della classe catastale dei propri appartamenti, per evitare di dover versare l’IMU. Per avere un quadro chiaro su come muoversi è possibile iscriversi al webinar gratuito in programma l’11 dicembre 2023 alle ore 17, al quale parteciperanno gli avvocati Vincenzo Rienzi, Giuseppe Cammaroto, Tiziana Sorriento e Graziella Castrenze.
IMU 2023, case erroneamente accatastate in A/1: declassamento tramite procedura DOCFA
In attesa dei chiarimenti che verranno forniti nel corso del webinar dell’11 dicembre, Codacons ricorda che la richiesta di declassamento può essere presentata tramite la Procedura DOCFA disponibile sul portale dell’Agenzia delle Entrate.
Una via percorribile in caso di perizia di un architetto, ingegnere, dottore agronomo e forestale, geometra, perito edile, perito agrario limitatamente ai fabbricati rurali o agrotecnico, necessaria proprio al fine di individuare la corretta categoria catastale dell’abitazione.
Questo quindi il passaggio tecnico necessario per poter “sfuggire” al versamento dell’IMU sull’abitazione principale non di lusso. L’Agenzia delle Entrate dovrà dar riscontro all’istanza trasmessa entro un anno.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: IMU 2023, quando si paga sull’abitazione principale. Dal Codacons un focus sulle case di lusso