Flat tax ridotta per i forfettari che opteranno per l'adesione al concordato preventivo biennale: le novità del decreto correttivo approvato in Consiglio dei Ministri del 26 luglio, in attesa del testo ufficiale
Flat tax ancora più conveniente per i forfettari che aderiranno al concordato preventivo biennale.
A sorpresa, emergono ulteriori novità in merito ai contenuti del decreto correttivo approvato in Consiglio dei Ministri di venerdì 26 luglio 2024, volte a rendere sempre più “appetibile” il patto con il Fisco soprattutto per le partite IVA minori.
Alla flat tax dal 10 al 15 per cento per i soggetti ISA, si affianca l’imposta sostitutiva super scontata per i forfettari, che stando alle anticipazioni dovrebbe essere pari al 10 per cento e al 3 per cento per le startup.
Flat tax super scontata per i forfettari che aderiscono al concordato preventivo
L’imposta dovuta dai forfettari sul maggior reddito determinato dall’Agenzia delle Entrate, in seguito all’adesione al concordato preventivo biennale, si calcolerà applicando una tassa piatta ancor più ridotta rispetto a quanto previsto ad oggi per chi applica il regime agevolato.
La flat tax per i forfettari con ricavi o compensi fino a 85.000 euro, pari al 15 per cento nella generalità dei casi e al 5 per cento per le startup, scende ancora e punta a rendere più vantaggiosa la firma del patto con il Fisco.
Pur specificando che al momento non vi sono ufficialità, considerando che il testo definitivo del decreto correttivo non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è bene fare il punto delle ultime anticipazioni fornite.
L’adesione al concordato per i forfettari si accompagnerà ad una flat tax di valore pari al 10 per cento, percentuale che scende al 3 per cento per le partite IVA nei primi cinque anni di attività, in possesso dei requisiti per la qualificazione dell’attività come startup.
L’imposta super agevolata si applicherà sul differenziale tra il reddito relativo al periodo d’imposta 2023 e il valore proposto dal Fisco per il periodo d’imposta 2024.
Una mossa che indubbiamente accresce l’appeal del concordato preventivo per i forfettari, già attualmente più favorevole rispetto a quanto previsto per la generalità delle partite IVA.
Spinta all’adesione al concordato per i forfettari: con la flat tax vantaggi ulteriori
Come più volte evidenziato sulle pagine di Informazione Fiscale, già in principio per i forfettari il concordato appariva maggiormente conveniente.
Per questi infatti, il patto con il Fisco parte in via sperimentale per una sola annualità: la proposta che verrà elaborata dall’Agenzia delle Entrate si limiterà al periodo d’imposta 2024.
Tenuto conto che l’adesione potrà avvenire entro la fine di ottobre, i forfettari avranno così modo di valutare in maniera più chiara l’impatto del maggior reddito proposto dal Fisco rispetto all’andamento dell’attività registrato per buona parte dell’anno.
Non bisognerà scommettere sul futuro, ma semplicemente valutare il contrappeso di pro e contro del concordato annuale. La previsione di una tassa piatta super scontata, del 10 o del 3 per cento, aumenta gli aspetti favorevoli per il contribuente.
Ad ogni modo, per una valutazione di dettaglio si rende fondamentale attendere l’approdo del testo definitivo del decreto correttivo in Gazzetta Ufficiale. Quel che è certo è che in ogni caso la partita del concordato si giocherà da settembre, dopo il termine del periodo feriale che coinvolge anche la maggior parte di addetti ai lavori e contribuenti.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Flat tax super scontata per i forfettari che aderiscono al concordato preventivo