Decreto Rilancio, dopo l'approvazione in Consiglio dei Ministri e prima della pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale l'INT fa il punto sulle criticità della manovra con il comunicato del 14 maggio 2020: i professionisti non possono accedere ai contributi a fondo perduto e la proroga delle scadenze avrebbe dovuto essere generalizzata.
Decreto Rilancio, con il comunicato stampa del 14 maggio 2020, l’INT mette in luce le criticità del nuovo provvedimento approvato dal Governo.
Il Presidente Riccardo Alemanno apprezza lo sforzo dell’esecutivo ma spiega che la semplificazione delle procedure doveva essere realizzata due mesi fa, al posto del decreto Cura Italia.
Alemanno pone poi l’accento sull’impossibilità per i professionisti di accedere ai contributi a fondo perduto della manovra.
Il rinvio delle scadenze a settembre avrebbe dovuto essere generalizzato e si sarebbe dovuta prevedere una proroga fino a novembre degli acconti di imposte e contributi collegati alle dichiarazione dei redditi.
Decreto Rilancio, l’INT riscontra criticità: i professionisti non possono accedere ai contributi a fondo perduto
All’indomani della conferenza stampa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dopo l’approvazione del decreto Rilancio, l’Istituto Nazionale Tributaristi mette in evidenza le criticità della manovra.
Il Presidente INT Riccardo Alemanno, nel comunicato stampa del 14 maggio 2020, dichiara di apprezzare lo sforzo dell’Esecutivo per realizzare la manovra ma allo stesso tempo fa luce sugli aspetti che necessitano di un miglioramento.
In apertura del comunicato Alemanno dichiara quanto segue:
“Al netto di alcuni aspetti discriminatori, come l’impossibilità per i professionisti, siano essi iscritti alla gestione separata Inps o a casse private, di accedere ai contributi a fondo perduto o le modifiche per la cassa integrazione in deroga che riguarderanno solo le nuove domande e non quelle presentate nonostante molti aventi diritto non abbiano ancora ricevuto nulla, il decreto rilancio, di cui apprezzo l’enorme portata e lo sforzo per tentare di semplificare le procedure, avrebbe dovuto essere emanato al posto del c.d. cura Italia perché taluni provvedimenti e snellimenti burocratici erano necessari già due mesi fa.”
La prima criticità evidenziata è dunque l’impossibilità per i professionisti di accedere ai contributi a fondo perduto della manovra.
La semplificazione burocratica è poi un altro aspetto più volte al centro delle richieste dell’INT.
Decreto Rilancio, l’INT: rinvio generalizzato delle scadenze fiscali
Tra gli aspetti del decreto Rilancio che vengono apprezzati c’è la proroga delle scadenze fiscali, molte delle quali sono rinviate a settembre.
La sospensione, tuttavia, avrebbe dovuto essere un rinvio generalizzato delle scadenze, come sottolinea il Presidente Alemanno:
“Apprezzabile il rinvio a settembre delle scadenze fiscali e contributive di alcuni adempimenti, ma avrebbe dovuto essere generalizzato come avevamo richiesto, così come molto apprezzabile è la cancellazione dei versamenti di saldo ed acconto dell’Irap, ma anche qui però si sarebbe dovuto prevedere non la cancellazione ma il rinvio a novembre delle altre tipologie di acconti di imposte e contributi collegati alle dichiarazione dei redditi.”
Anche la cancellazione di saldo ed acconto dell’Irap avrebbe dovuto essere affiancata da una sospensione fino a novembre delle imposte e dei contributi legati alla dichiarazione dei redditi.
Per porre rimedio alle carenze del provvedimento, il Presidente Alemanno aspetta la pubblicazione del testo ufficiale e il passaggio di conversione in Parlamento:
“Comunque ora si deve attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e poi, come peraltro sottolineato anche da esponenti del Governo, mi auguro che il Parlamento possa migliorarne i contenuti e renderli ancora più in linea con le necessità di un effettivo rilancio del Paese che non può prescindere dal rilancio delle attività imprenditoriali e professionali.”
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Decreto Rilancio, l’INT: professionisti senza contributi a fondo perduto