Debiti fiscali per 1.100 miliardi di euro: 22 anni di tasse non pagate nel magazzino AdER

Debiti fiscali per 1.100 miliardi di euro, cresce il conto delle tasse non pagate che affollano magazzino crediti dell'Agenzia delle Entrate Riscossione. A fare il punto è il Direttore Ruffini, nel corso dell'audizione del 7 aprile in Commissione parlamentare sul Federalismo Fiscale. L'accumularsi di 22 anni di debiti non riscossi richiede un intervento del Parlamento.

Debiti fiscali per 1.100 miliardi di euro: 22 anni di tasse non pagate nel magazzino AdER

Debiti fiscali per 1.100 miliardi di euro: continua a crescere il magazzino crediti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, complice la sospensione Covid.

A fornire i dati aggiornati sul conto delle tasse non pagate difficili da recuperare è il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, nel corso dell’audizione presso la Commissione per l’attuazione del federalismo fiscale del 7 aprile 2022.

Nel magazzino AdER si sono accumulati e stratificati quasi 22 anni di debiti da recuperare, numeri monstre sui quali il Direttore Ruffini sollecita un intervento legislativo.

Non sono bastati gli interventi di rottamazione o saldo e stralcio a migliorare il conto delle tasse recuperate. Il magazzino dell’arretrato è difficile da gestire, anche considerando i crediti che annualmente arricchiscono il conto.

Debiti fiscali per 1.100 miliardi di euro: 22 anni di tasse non pagate nel magazzino AdER

La sospensione delle attività di riscossione nel corso del periodo di emergenza Covid, unita all’accorpamento di Riscossione Sicilia nell’AdER dallo scorso mese di ottobre, ha contribuito all’incremento del conto dei debiti fiscali da riscuotere.

Da circa 950 miliardi di euro si è arrivati a 1.100 miliardi, importo che corrisponde ad un totale di 21 anni e 4 mesi di debiti iscritti a ruolo non recuperati. Un patrimonio che continua a crescere, e che è diventato ormai ingestibile.

Ad evidenziarlo è stato il Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini.

L’audizione del 7 aprile 2022 relativa all’assetto della finanza territoriale e alle linee di sviluppo in materia di federalismo fiscale è stata l’occasione per aggiornare i dati a disposizione di Governo e Parlamento.

Il tema dei debiti fiscali non riscossi e del magazzino AdER in continua crescita è stato posto all’attenzione del Parlamento dal 2015, afferma Ruffini. Gli interventi introdotti per agevolare il recupero delle tasse non pagate, dalla rottamazione al saldo e stralcio, non hanno contribuito a migliorare la situazione.

L’attuale magazzino crediti, che ha sfondato la soglia del miliardo di debiti accumulati, “non può essere gestito”. L’AdER, per come è strutturata, è in grado di occuparsi di un magazzino di tre anni, periodo oltre il quale non si può immaginare una gestione seria in ogni Paese occidentale, evidenzia Ruffini.

In Italia si sono invece accumulati e stratificati debiti fiscali per 21 anni e 4 mesi, per un totale di 130/140.000 cartelle e 16 milioni di cittadini iscritti a ruolo. Numeri che gli 8.000 dipendenti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione non sono in grado di gestire, per ovvie ragioni.

Il problema dei debiti fiscali non riscossi torna quindi al centro della discussione in materia fiscale, ed è necessario uno specifico intervento, aumentando o potenziando i poteri di riscossione o intervenendo sul magazzino. Due vie opposte ipotizzate dal Direttore Ruffini per ridurre il conto delle tasse non pagate da riscuotere.

Agenzia delle Entrate - audizione Ernesto Maria Ruffini sul federalismo fiscale
Scarica l’intervento del Direttore Ruffini nel corso dell’audizione del 7 aprile 2022 presso la Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale

Debiti fiscali, controlli dei comuni limitati

Nel corso dell’intervento alla Camera il Direttore Ruffini ha poi parlato del ruolo dei comuni nei controlli fiscali e in materia di accertamento dei tributi.

La partecipazione degli enti locali alle attività di contrasto all’evasione si sostanzia nella trasmissione di segnalazioni qualificate agli Uffici dell’Amministrazione, sulla base delle situazioni di anomalia riscontrate.

Nel periodo da febbraio 2009 a dicembre 2021 sono state inviate da 1.153 comuni circa 120.000 segnalazioni, che hanno dato origine ad un totale di 20.130 atti impositivi, per una maggiore imposta accertata pari a oltre 386.000.000 euro e un totale di importo riscosso pari a 139.000.000 euro circa.

Per ogni segnalazione è stato possibile accertare in media circa 19.000 euro, riscuotendo un importo medio pari a 7.000 euro.

Numeri importanti ma ancora troppo bassi, soprattutto se si tiene conto che solo una piccola quota di comuni ha partecipato attivamente alle attività di contrasto all’evasione.

Un problema che secondo il direttore Ruffini è legato alla difficoltà di tanti piccoli enti locali di dotarsi di strutture idonee ad effettuare segnalazioni qualificate, e c’è il rischio che per il futuro i numeri non migliorino.

Il motivo è legato alla riduzione della quota di compartecipazione alle maggiori imposte e sanzioni riscosse riconosciute ai Comuni, pari al 100 per cento fino al 31 dicembre 2021 ma dimezzata dal 1° gennaio 2022.

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