Controlli del Fisco sui social, i rischi dell’Intelligenza Artificiale

Controlli del Fisco sui social, uso dell'Intelligenza Artificiale da valutare con cura. A lanciare il monito è il Garante per la Privacy, nella relazione sulle attività svolte presentata il 3 luglio 2024. Rischio distorsivo sulla capacità contributiva del contribuente

Controlli del Fisco sui social, i rischi dell'Intelligenza Artificiale

Controlli del Fisco sui social? Servono “requisiti stringenti di affidabili ed esattezza” dei dati utilizzati.

A lanciare il monito sui rischi del ricorso a strumenti di Intelligenza Artificiale nell’ambito dei controlli fiscali è il Garante per la Privacy, Pasquale Stanzione, nel discorso tenuto il 3 luglio sulla relazione delle attività svolte lo scorso anno.

Il webscraping, ossia l’estrazione di dati online da utilizzare ai fini di controllo, presenta numerose criticità e in particolare il rischio è di non fotografare l’esatta capacità fiscale del contribuente.

Controlli del Fisco sui social, i rischi dell’Intelligenza Artificiale

Non è la prima volta che dal Garante per la Privacy arrivano osservazioni critiche sul fronte dei controlli fiscali, anche alla luce delle procedure previste da numerosi interventi normativi in materia che impongono la necessità di apposite valutazioni in materia di protezione dei dati personali.

Anche nell’ambito della riforma fiscale, il Garante per la Privacy è stato più volte chiamato a valutare le misure adottate a tutela dei diritti dei contribuenti, ad ultimo sul fronte del concordato preventivo biennale.

Nel corso della presentazione tenutasi il 3 luglio 2024 alla Camera, relativamente alla Relazione annuale 2023, il Presidente Stanzione è tornato su un tema controverso e che aveva fatto molto discutere ad inizio anno, ossia sui controlli fiscali mediante il data scraping.

Una via che per il Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, consentirebbe di ragionare non solo sui dati relativi all’attività professionale svolta dal contribuente, ma anche sul tenore di vita risultante ad esempio da foto o video pubblicati sui social network.

Il provvedimento emanato dal Garante per la Privacy il 20 maggio è tornato sul tema del webscraping, al fine di fornire indicazioni in merito alla raccolta di dati personali e al loro utilizzo avvalendosi dell’Intelligenza Artificiale.

Servono infatti criteri certi, per evitare distorsioni e, usando le parole dell’Autorità Garante, per “impedire che le nostre vite si traducano in alimento per gli algoritmi.”

Se da un lato quindi non arriva un no secco all’uso dell’Intelligenza Artificiale anche sul fronte dei controlli del Fisco, è necessario fissare “requisiti stringenti di affidabilità ed esattezza dei dati utilizzati per la profilazione del contribuente”.

Questo perché in caso di utilizzo di dati inesatti anche solo in parte, l’errore si ripercuoterebbe su tutto il flusso e quindi con esiti a rischio anche sul fronte dei controlli successivamente avviati.

Controlli fiscali con l’Intelligenza Artificiale, dai dati sui social a quelli sul web: effetti distorsivi in caso di informazioni inesatte

I rischi evidenziati dal Garante per la Privacy sono chiari:

“Basare le procedure accertative su informazioni “rastrellate” dal web - come tali in larga misura inesatte - è, infatti, estremamente rischioso, potendo avere effetti fortemente distorsivi sulla corretta rappresentazione della capacità fiscale dei contribuenti. Le garanzie di protezione dei dati rappresentano quindi, anche in quest’ambito, presupposti di efficacia dell’azione di contrasto dell’evasione fiscale.”

Nello strutturare strategie di controllo fiscale che vadano quindi oltre, rispetto ai soli dati presenti in Anagrafe Tributaria o nelle altre banche dati pubbliche, richiede un approccio di assoluta prudenza.

Anche qualora si scelga di utilizzare a pieno le informazioni rinvenibili online è necessario prevedere apposite misure di tutela dei dati dei contribuenti, al fine di evitare che informazioni inesatte in partenza vengano immesse nel flusso algoritmico provocando un effetto negativo a cascata nell’ambito dei successivi controlli contro l’evasione fiscale.

Come già detto, le valutazioni dell’Autorità Garante non rappresentano certo un “blocco” all’analisi ai fini di controllo dei dati rinvenibili dal data scraping, ma l’Intelligenza Artificiale necessità di essere ben governata. Sembra al momento lontano un utilizzo massiccio di tali informazioni.

Garante Privacy, il discorso del 3 luglio 2024
Scarica il testo del discorso del Presidente Pasquale Stanzione sulla Relazione annuale 2023

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