Cos'è il contributo IVS Inps? Ecco cosa significa e quali sono i lavoratori dipendenti tenuti a pagarlo mediante trattenuta in busta paga e gli autonomi obbligati a versarlo direttamente.
Cos’è il contributo IVS Inps?
A chiedersi cosa significa sono molti lavoratori sia autonomi che dipendenti che pagano l’importo all’Inps direttamente ovvero indirettamente mediante una trattenuta in busta paga.
Per capire cos’è il contributo è bene partire spiegando che che IVS è l’acronimo di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti.
Il contributo IVS infatti ha lo scopo di assicurare sia il lavoratore contro un’interruzione della propria attività causata, appunto, da inabilità o anzianità, sia i superstiti in caso di decesso del titolare.
La quota relativa all’IVS può essere versata in tutto o in parte dal datore di lavoro sottraendola alla busta paga. Se si è lavoratori autonomi si dovrà provvedere alla corretta compilazione del modulo F24.
Cos’è quindi e a cosa serve il contributo IVS Inps?
Contributo IVS Inps: cos’è?
IVS è un acronimo che sta per Invalidità, Vecchiaia e Superstiti e già da sé illustra bene cos’è e per quale fine è stato istituito.
Il contributo IVS Inps infatti viene a finanziare le spese che potrebbero essere sostenute dall’Istituto di previdenza in caso di inabilità del lavoratore, anzianità o morte per sostenere i superstiti.
Per chiarire meglio cos’è il contributo IVS si può fare riferimento ad un carattere generale delle contribuzioni previdenziali.
Il loro fine infatti è quello di assicurare il lavoratore contro eventi o accidenti che potrebbero renderlo non più idoneo allo svolgimento della prestazione lavorativa. Tra le cause che possono provocare la cessazione dell’attività vi sono anche quelle a cui si rivolge il contributo IVS Inps.
L’IVS non è l’unico versamento che concorre a determinare l’importo dei contributi previdenziali da corrispondere all’Inps. A determinare l’aliquota complessiva concorrono infatti, tra gli altri, anche DS, CIG e versamenti per malattia.
Contributo IVS Inps: chi è tenuto al pagamento?
Nello specifico la quota all’Inps deve essere versata dai dipendenti del privato, dagli apprendisti, dagli artigiani e dai commercianti, dai collaboratori autonomi della Gestione separata. A loro si aggiungono ulteriormente i coltivatori (mezzadri, coloni e coltivatori diretti) oltre che i giornalisti iscritti all’Inpgi e agli artisti dello spettacolo.
In parole povere e volendo sintetizzare, sono tenuto al pagamento dell’IVS tutti i lavoratori, con l’esclusione rilevante dei dipendenti pubblici, tra le poche categorie dispensate dal conoscere che cos’è il contributo IVS.
Il versamento del contributo IVS all’Inps è effettuato per i lavoratori dipendenti direttamente dal datore di lavoro che provvederà a trattenere dalla busta paga la quota relativa al contributo.
Cos’è il contributo IVS? Come funzionano le aliquote per il calcolo della quota Inps
L’aliquota richiesta per il contributo IVS Inps non è fissa ma varia a seconda di alcuni fattori e può oscillare grosso modo tra il 24% e il 34%. Le casistiche sono molte perché molte sono le tipologie di lavoratori che sono tenuti al versamento del contributo IVS all’Inps.
Il calcolo relativo all’aliquota viene effettuato sul reddito imponibile e serve per determinare la quota per il contributo relativo all’IVS. Il mancato versamento di questo come degli altri contributi dovuti all’Inps determina un’inadempienza che si dovrà provvedere a sanare.
Che cos’è che influisce sull’aliquota? I fattori che possono incidere sull’importo del contributo IVS possono essere vari, tra i quali:
- tipologia di lavoro,
- dimensioni e reddito aziendale,
- reddito del lavoratore,
- età,
- posizione geografica.
Nel caso di benefici contributivi a cui si ha diritto in virtù di incentivi per le assunzioni, gli sgravi sono concessi di solito riducendo direttamente l’aliquota contributiva.
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