Concordato preventivo biennale, verifica della situazione debitoria al 31 dicembre 2023

Concordato preventivo biennale e verifica della situazione debitoria: nella circolare 18/E/2024 dell'Agenzia delle Entrate un focus sul requisito dell'assenza di debiti tributari o contributivi di importo superiore a 5.000 euro

Concordato preventivo biennale, verifica della situazione debitoria al 31 dicembre 2023

Concordato preventivo biennale, adesione alla prova della verifica della situazione debitoria.

Tra le condizioni previste, la firma del patto tra Fisco e partite IVA presuppone l’assenza di debiti tributari e contributivi di valore pari o superiore a 5.000 euro.

Con la circolare del 17 settembre 2024 l’Agenzia delle Entrate pubblica le istruzioni opeerative, specificando che la verifica della situazione debitoria va svolta con riferimento al 31 dicembre 2023.

Concordato preventivo biennale, verifica della situazione debitoria al 31 dicembre 2023

Il concordato preventivo biennale è una procedura introdotta con l’intento di migliorare il rapporto tra contribuenti e Fisco e fa parte delle misure incluse nella legge delega sulla riforma fiscale.

La circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 18/E del 17 settembre fornisce un quadro utile dei requisiti da rispettare per l’adesione al concordato da parte dei titolari di partita IVA.

Per avere accesso al CPB, è necessario che questi ultimi abbiano debiti, accertati o non più impugnabili, di valore inferiore a 5.000 euro.

Quindi, affinché i titolari di partita IVA possano beneficiare della prestazione, questi devono effettuare una verifica della propria situazione debitoria con riferimento alla data del 31 dicembre 2023.

Così come evidenziato nella circolare del Fisco, i controlli relativi agli importi dovuti devono essere svolti con riferimento all’anno precedente ai periodi d’imposta a cui si riferisce la proposta di concordato, in questo caso il 2024 e il 2025.

Concordato preventivo biennale: come si verifica la situazione debitoria

Al fine di un corretto controllo degli importi dovuti, in relazione ai tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate e necessario tener presenti i debiti derivanti:

  • dalla notifica di atti impositivi, conseguenti ad attività di controllo degli uffici e ad attività di liquidazione degli uffici;
  • dalla notifica di cartelle di pagamento concernenti pretese tributarie, oggetto di comunicazioni di irregolarità emesse a seguito di controllo automatizzato o formale della dichiarazione, ai sensi degli articoli 36-bis e 36-ter del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n.600 e dell’articolo 54-bis del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n.633.

Si ricorda che devono essere presi in considerazione tutti gli importi dovuti che al 31 dicembre 2023 sono diventati definitivi in base a sentenza passata in giudicato o perché non più soggetti ad impugnazione.

Diversamente, non devono essere calcolati tutti i debiti per i quali, alla data indicata:

  • non sono ancora scaduti i termini di pagamento, di impugnazione e per cui sussiste contenzioso ancora pendente;
  • il contribuente ha ottenuto un provvedimento di sospensione giudiziale o amministrativa o un provvedimento di rateazione.

A titolo di esempio, ai fini della verifica non andrà verificato il debito derivante da una cartella di pagamento, notificata entro il 31 dicembre 2023, di valore pari o superiore a 5.000 euro per cui il richiedente ha presentato ricorso entro la data sopraindicata e per cui non è stato ancora emesso un giudizio o non sono scaduti i termini di pagamento.

Concordato preventivo biennale: cosa fare quando il debito è superiore a 5.000 euro

Come spiegato precedentemente affinché i contribuenti possano aderire al concordato preventivo biennale, è necessario che i loro debiti tributari o contributivi siano inferiori a 5.000 euro.

Nel caso in cui l’importo dovuto superi la cifra stabilita e sia comunque intenzione del titolare di partita IVA accedere al CPB, quest’ultimo può estinguere quella parte di debito che eccede il limite fissato.

Affinché la procedura di adesione vada a buon fine, è necessario che il pagamento avvenga in un momento precedente a quello dell’accettazione della proposta.

Ricordiamo che la scadenza per i titolari di partita IVA è fissata al 31 ottobre 2024.

Circolare CPB Agenzia delle Entrate
Clicca per leggere nel dettaglio la circolare con tutte le istruzioni per aderire al concordato preventivo biennale

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