Certificati bianchi: i titoli di efficienza energetica attestano progetti di risparmio energetico. Cosa sono e come funzionano?
I certificati bianchi o titoli di efficienza energetica sono attestazioni di risparmio energetico. Un certificato equivale ad una tonnellata equivalente di petrolio (TEP) e la loro emissione è subordinata all’approvazione di progetti di riammodernamento energetico.
Cosa sono i certificati bianchi nel dettaglio? I TEE sono erogabili mediante interventi come acquisto di una nuova caldaia o installazione di un impianto fotovoltaico. I certificati bianchi inoltre sono dei titoli scambiabili all’interno di un mercato protetto.
Ecco cosa sono i certificati bianchi, come si ottengono e quanto vale un titolo di efficienza energetica.
Certificati bianchi: cosa sono?
Il certificato biancho o titolo di efficienza energetica (TEE) è definito dal decreto interministeriale del 20 marzo 2017 (art. 1) come:
“documento attestante il risparmio energetico riconosciuto. La dimensione commerciale di ogni Certificato Bianco è pari a 1 una tonnellata equivalente di petrolio (TEP)”
Già il testo del decreto premette di capire cosa sono i certificati bianchi. I titoli di efficienza energetica (TEE) hanno lo scopo di certificare un’operazione che ha procurato una certa diminuzione nello spreco di energia. L’emissione di certificati bianchi quindi è subordinata al conseguimento di un risparmio energetico raggiunto tramite interventi di ammodernamento e di efficienza energetica.
La modalità principale tramite la quale le aziende distributrici possono acquisire i certificati bianchi è mediante la realizzazione di progetti di efficienza energetica approvati dal Gestore Servizi Energetici (GSE). Tra i porgetti di risparmio energetico che possono far guadagnare certificati bianchi si possono citare l’installazione di un impianti fotovoltaico, di una caldaia maggiormente efficiente o la coibentazione di un immobile.
A lato di questa modalità diretta, per entrare in possesso di titoli di efficienza energetica è concesso alle imprese l’acquisto dei certificati bianchi da altri soggetti sul mercato organizzato dal Gestore dei Mercati Energetici (GME).
Certificati bianchi: cosa sono i TEP e qual è il loro valore
Un certificato bianco corrisponde ad 1 tonnellata equivalente di petrolio (TEP). Che cosa sono i Tep e quanto vale un certificato bianco? Il Tep è un’unità di misura di energia pari a 41,868 GJ o 11630 kWh. Un Tep, pari ad un certificato bianco, rappresenta la quantità di energia liberata dalla combustione di una tonnellata di petrolio grezzo.
Ad oggi il valore di un certificato bianco è di circa 205 euro con un aumento significativo dai 100 euro a titolo di efficienza iniziali. Dall’introduzione dei certificati nel 2006 sono stati erogati già circa 42,6 milioni.
La quantità di certificati bianchi erogati nel 2016 è pari a 5,5 milioni, dei quali il 56% deriva da interventi in ambito industriale mentre il 40% in quello civile. Il risparmio mediante titoli di efficienza energetica nello scorso anno è stato pari a 1,9 milioni di Tep.
Certificati bianchi: obiettivi di risparmio energetico per gli anni 2017-2020
2017 | 2018 | 2019 | 2020 | |
---|---|---|---|---|
Obiettivi nazionali (TEP di energia primaria) | 7,14 milioni | 8,32 milioni | 9,71 milioni | 11,19 milioni |
Energia elettrica (Certificati bianchi) | 2,39 milioni | 2,49 milioni | 2,77 milioni | 3,17 milioni |
Gas naturale (Certificati bianchi) | 2,95 milioni | 3,08 milioni | 3,43 milioni | 3,92 milioni |
La tabella precedente indica quali siano gli obiettivi di risparmio energetico da conseguire negli anni 2017-2020 mediante certificati bianchi. Tali obiettivi da raggiungere per mezzo dei certificati bianchi sono richiesti per tenere fede agli impegni internazionali che l’Italia ha assunto, come quelli derivanti dal Protocollo di Kyoto.
I distributori di energia elettrica o gas naturale con più di 50.000 utenti dovranno concorrere pro quota al raggiungimento dei valori previsti dalle ultime due righe della tabella in relazione alla tipologia di fornitura elettrica di cui si occupano.
La quota di certificati bianchi che dovrà essere posseduta dalla singola impresa è determinata dal rapporto tra quantità di energia elettrica distribuita dalla stessa impresa ai clienti finali connessi alla sua rete e la quantità di energia elettrica distribuita sul territorio nazionale dai distributori con più di 50.000 utenti e determinata annualmente dall’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico (AEEGSI).
Per ulteriori approfondimenti su cosa sono i certificati bianchi e sulle linee guida relative è possibile consultare il Decreto interministeriale del 4 maggio 2017:
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Certificati bianchi: cosa sono?