Cashback in bilico: il rimborso fino a 150 euro potrebbe essere cancellato dal 1° gennaio 2022. La bozza della Legge di Bilancio prevede l'abolizione dell'incentivo introdotto per stimolare l'uso di carte e bancomat.
Cashback cancellato definitivamente: a prevederlo è la bozza della Legge di Bilancio 2022.
Dopo la riunione del 27 ottobre tenutasi a Palazzo Chigi emergono con maggiore chiarezza alcune delle novità che troveranno spazio nella Manovra, all’esame del Consiglio dei Ministri del 28 ottobre.
L’abolizione definitiva del cashback è una di queste, prevista dal testo in bozza della Legge di Bilancio 2022.
In caso di conferma, dopo la sospensione disposta dal decreto legge n. 99/2021, il programma sperimentale volto a contrastare l’uso di contanti potrebbe non ripartire nel primo semestre del 2022.
Cashback cancellato dal 1° gennaio 2022: novità attese dalla Legge di Bilancio
Erano già emerse alcune perplessità da parte del Governo in merito al cashback, ed era stato il Ministro dell’Economia Daniele Franco ad evidenziare la necessità di valutare costi e benefici della misura.
In vista dell’approvazione della Legge di Bilancio 2022 sembra che la bilancia penda verso i primi, ed è per questo che si fa sempre più concreta l’ipotesi che il cashback venga cancellato definitivamente.
A prevedere l’abolizione della misura è la bozza del disegno di Legge di Bilancio 2022, che all’articolo 165 dispone:
“4. Il programma di attribuzione di rimborsi in denaro per acquisti effettuati mediante l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici disciplinato dal decreto del Ministero dell’economia e delle Finanze del 24 novembre 2020, n. 156 si conclude il 31 dicembre 2021, ferma restando la sospensione del programma per il periodo di cui all’articolo 6, comma 2, lettera b).”
Viene quindi bloccato il riavvio del cashback dal 1° gennaio al 30 giugno 2022. Le risorse stanziate, pari a 1,5 miliardi di euro, verranno dirottate verso nuovi interventi.
Cashback verso la cancellazione nel 2022, risorse alla riforma degli ammortizzatori sociali
Il programma sperimentale volto a contrastare l’evasione fiscale ed incentivare i pagamenti con carte e bancomat è partito l’8 dicembre 2020, consentendo ai contribuenti di accumulare un rimborso pari ad un massimo di 150 euro per le spese sostenute fino alla fine dell’anno.
Il decreto attuativo pubblicato il 28 novembre articolava poi l’operazione in tre periodi semestrali, per ciascuno dei quali veniva riconosciuto un rimborso del 10 per cento delle spese sostenute con carte e bancomat, fino ad un massimo di 1.500 euro (150 euro di rimborso).
Regole che si sono applicate solo dal 1° gennaio al 30 giugno 2021, ossia nel primo mese di avvio del cashback, prima sospeso e ora sulla via dell’abolizione.
È stata particolarmente breve la vita del cashback, misura divenuta operativa per poco più di sei mesi, sospesa dal decreto in materia di fisco e lavoro del 30 giugno 2021 e ora verso la definitiva abolizione con la Legge di Bilancio 2022.
Il “tesoretto” congelato dal decreto legge n. 99/2021, con il quale è stata disposta la sospensione del beneficio per il secondo semestre del 2021, verrebbe quindi dirottato verso diverse misure e, stando alle ultime novità, l’orientamento del Governo è di utilizzare le risorse a disposizione, pari a 1,5 miliardi di euro, per la riforma degli ammortizzatori sociali.
Si evidenzia che, in ogni caso, l’iter per l’approvazione della Legge di Bilancio 2022 è soltanto alle prime battute e, in primo luogo, si attende il testo definitivo del disegno di legge per le dovute conferme.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Cashback cancellato dal 1° gennaio 2022? Novità attese dalla Legge di Bilancio