Affitti brevi, nella CU 2025 i dati sulle ritenute da integrare nel modello 730

Anna Maria D’Andrea - Certificazione Unica

CU 2025 anche per gli affitti brevi tramite portali di intermediazione. Nelle certificazioni uniche sarà riportato il dato delle ritenute a titolo di acconto, da integrare con il modello 730

Affitti brevi, nella CU 2025 i dati sulle ritenute da integrare nel modello 730

La nuova tassazione degli affitti brevi trova spazio anche nelle CU 2025.

Entro il 17 marzo i gestori di portali di intermediazione immobiliare come Airbnb e Booking dovranno provvedere al rilascio della Certificazione Unica, documento che attesterà l’ammontare delle ritenute applicate ai compensi degli host.

Ritenute che si considereranno a titolo di acconto: per effetto della nuova cedolare secca al 26 per cento per gli affitti brevi, i proprietari di immobili locati per breve periodo dovranno integrare le imposte dovute.

Nel modello 730/2025 trova spazio il ricalcolo delle imposte dovute e la scelta del regime fiscale da applicare.

Affitti brevi, nella CU 2025 i dati sulle ritenute da integrare in dichiarazione

Tra le novità che caratterizzano la CU 2025 vi è anche la nuova disciplina di tassazione degli affitti brevi.

A partire dai compensi corrisposti nel 2024, il regime della cedolare secca si applica con aliquota del 26 per cento. Per chi ha affittato più immobili per brevi periodi (fino a 30 giorni), continua ad applicarsi l’aliquota del 21 per cento su un immobile, stessa regola prevista ovviamente per chi ha locato solo un appartamento nel corso dell’anno.

Le novità relative agli affitti brevi non hanno però “intaccato” le regole operative per i portali di intermediazione immobiliare.

In sostanza, chi nel corso del 2024 ha messo in affitto appartamenti o stanze mediante portali come Airbnb o Booking, si è visto applicare una ritenuta pari sempre al 21 per cento, come gli scorsi anni, con la novità però che si tratta di una trattenuta a titolo di acconto, e non a titolo di imposta.

Ritenuta del 21 per cento sugli affitti brevi, la CU 2025 è un “preconto”

Cosa significa nella pratica? Il contribuente dovrà integrare l’imposta dovuta, rispetto a quella già trattenuta e certificata nella CU, con la dichiarazione dei redditi 2025.

Bisognerà quindi pagare la quota ulteriore di cedolare secca, applicata con aliquota del 26 per cento, ove dovuta.

La Certificazione Unica 2025 è quindi solo il primo passaggio per determinare il conto dovuto.

Nel documento che i portali di intermediazione immobiliare rilasceranno entro il 17 marzo sarà infatti riportato il valore delle ritenute già operate sui guadagni degli host non professionisti per i soggiorni fino a 30 notti.

CU 2025 per gli affitti brevi, nel modello 730 la scelta tra IRPEF e cedolare secca

La CU 2025 segnalerà quindi le imposte già trattenute, ma non sarà un calcolo definitivo.

Nel modello 730 i contribuenti che affittano più di un immobile dovranno scegliere a quale immobile applicare la cedolare al 21 per cento.

Per tutti gli altri immobili dati in affitto a breve termine, fino ad un massimo di quattro, deve essere invece applicata l’aliquota del 26 per cento.

Nella dichiarazione dei redditi sarà possibile anche scegliere di assoggettare i redditi derivanti da locazioni brevi al regime ordinario IRPEF, determinando quindi il totale delle imposte sulla base delle aliquote specifiche applicate per ciascuno scaglione di reddito.

Una scelta da effettuare con attenzione, considerando la propria situazione reddituale complessiva e l’impatto dell’applicazione della cedolare secca. Di base infatti chi applica la flat tax sugli affitti non può far valere, sulla relativa quota di reddito, detrazioni o deduzioni.

Uno svantaggio che diventa ancora più ampio per chi sarà chiamato ad applicare l’aliquota del 26 per cento, e non più del 21 per cento, più elevata rispetto alla prima aliquota IRPEF del 23 per cento prevista fino a 28.000 euro di reddito.

Aliquote IRPEF 2025Scaglioni di reddito
23 per cento Fino a 28.000 euro
35 per cento Da 28.001 a 50.000 euro
43 per cento Da 50.001

Con la consegna della CU 2025 partirà quindi la fase di valutazione, che si concluderà con la scelta del regime fiscale da adottare in dichiarazione dei redditi. Un passaggio che da quest’anno non è più scontato.

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