Quasi tutto pronto per la partenza del nuovo bonus anziani, l’assegno da 850 euro che si aggiunge all'accompagnamento. La somma può essere spesa per una serie di specifici servizi

La nuova prestazione universale per gli anziani non autosufficienti garantisce un assegno da 850 euro.
Come deve essere utilizzata questa somma?
I beneficiari possono spenderla per pagare assistenti domestici con regolare contratto oppure per acquistare una serie di servizi di assistenza non sanitaria. Vediamo quali.
Bonus anziani: per quali servizi è possibile spendere l’assegno?
Con il messaggio n. 949/2025, l’INPS ha fornito nuove indicazioni in merito al nuovo bonus anziani, l’assegno di 850 euro che spetta con cadenza mensile agli anziani non autosufficienti e con più di 80 anni.
La nuova prestazione universale sarà erogata in via sperimentale per il biennio 2025/2026 e comporterà l’assorbimento dell’indennità di accompagnamento e delle prestazioni fornite dagli ATS.
Consiste in un assegno che prevede una quota fissa, corrispondente all’indennità di accompagnamento, e una quota integrativa del valore di 850 euro.
Quest’ultima, come ricordato dall’INPS, può essere utilizzata esclusivamente per determinate spese.
La somma ricevuta non può essere utilizzata a piacimento, ad esempio per la spesa al supermercato, ma deve essere utilizzata per:
- remunerare gli assistenti domiciliari regolarmente contrattualizzati.
- acquistare servizi di assistenza non sanitaria da imprese qualificate.
Vediamo in dettaglio come può essere speso il bonus anziani.
Come anticipato, la quota integrativa può essere utilizzata per pagare lo stipendio di lavoratrici e lavoratori domestici.
Questi devono essere assunti con regolare contratto di lavoro per mansioni di assistenza alla persona. Devono svolgere attività di cura e assistenza per almeno 15 ore settimanali.
In alternativa, l’assegno può essere utilizzato per acquistare servizi destinati al lavoro di cura e assistenza (non di natura sanitaria e infermieristica) e forniti da imprese e professionisti qualificati nel settore dell’assistenza sociale non residenziale.
Si tratta nello specifico dei servizi elencati di seguito:
Area socioassistenziale
- servizi di cura e di igiene della persona;
- servizi di lavanderia;
- servizi per il confezionamento o la distribuzione di pasti a domicilio;
- servizi per la cura e l’aiuto nella gestione della propria abitazione;
- servizi per l’accompagnamento a visite;
- servizi per lo svolgimento di piccole commissioni;
- servizi per il disbrigo pratiche amministrative.
Area sociale
- servizi mirati al sostegno relazionale per il mantenimento di relazioni sociali;
- servizi per l’aiuto al mantenimento di abilità pratiche;
- servizi di sostegno psicologico/educativo;
- servizi sociali di telesoccorso e teleassistenza.
Come precisato dall’INPS, queste due modalità di spesa sono alternative tra loro e non possono essere utilizzate contemporaneamente nello stesso mese.
Se gli importi della quota integrativa vengono utilizzati per spese diverse da quelle elencate si decade dal beneficio. Le spese dovranno essere dimostrate e i controlli saranno effettuati ogni tre mesi.
Chi può accedere alla prestazione universale?
Il nuovo bonus anziani è destinato ai cittadini e alle cittadine con più di 80 anni d’età e che risultano in possesso di alcuni specifici requisiti:
- sono titolari dell’indennità di accompagnamento o hanno i requisiti per ottenerla;
- hanno un livello di bisogno assistenziale gravissimo;
- hanno un valore ISEE sociosanitario aggiornato non superiore a 6.000 euro.
Per poter ottenere la prestazione universale, i beneficiari in possesso dei requisiti devono presentare un’apposita domanda all’INPS.
Si può trasmettere dal 1° giorno del mese in cui viene perfezionato il requisito anagrafico, quindi dal mese in cui si compiono gli 80 anni, collegandosi all’apposita sezione del sito istituzionale o presso i patronati.
Il decreto attuativo è stato firmato ed è in corso di pubblicazione. A breve quindi sarà possibile fare domanda.
Come precisato dall’INPS, la scelta di ricevere il nuovo assegno è reversibile.
I beneficiari quindi possono rinunciare alla nuova prestazione universale e ripristinare l’indennità di accompagnamento. Sarà sufficiente presentare una specifica richiesta all’INPS tramite l’apposita funzione disponibile sul portale dell’Istituto.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Bonus anziani: come si può spendere l’assegno?