A poco più di un anno dalla sua introduzione l'assegno unico ha la stessa rilevanza delle pensioni. Lo sottolinea l’INPS che nel nuovo cominciato stampa fa il punto sulle novità e le semplificazioni per le famiglie
L’assegno unico per i figli a carico ha assunto la stessa rilevanza delle pensioni. A precisarlo è il direttore generale dell’INPS, come si legge nel nuovo comunicato stampa del 14 agosto.
Ad un anno e mezzo dalla sua introduzione la prestazione viene erogata a più di 6 milioni di famiglie per circa 10 milioni di figli beneficiari.
La piattaforma dell’Istituto è completamente automatizzata e nel corso del tempo è stata implementata con nuove funzionalità per facilitare e semplificare le procedure per gli utenti.
Sono molte le novità, dalla domanda precompilata e rinnovata automaticamente alle date esatte per i pagamenti fino a fine anno.
Assegno unico: importante come le pensioni, le novità 2023 dalla domanda al pagamento
Non c’è dubbio che l’assegno unico sia una misura di welfare importante a sostegno delle famiglie con figli a carico. Introdotto a marzo del 2022, a poco più di un anno si è rivelato un intervento che assume la stessa rilevanza delle pensioni.
A dichiararlo, è stato il direttore generale dell’INPS, Vincenzo Caridi:
“Anche se nato da appena un anno, l’Assegno Unico ha assunto per noi lo stesso rilievo delle pensioni, in considerazione dell’ampiezza della platea e della complessità e varietà delle casistiche.”
Tramite il comunicato stampa rilasciato il 14 agosto, infatti, l’Istituto ha ribadito l’importanza dell’assegno unico riepilogando anche tutti gli interventi che sono stati apportati in ottica di semplificazione, dalla procedura di domanda alle tempistiche per il pagamento della prestazione.
L’assegno unico, come dimostrato anche dai dati dell’ultimo osservatorio dell’Istituto, viene erogato ogni mese a più di 6 milioni di famiglie, per quasi 10 milioni di figli.
In totale, dall’entrata in vigore della misura al mese di giugno 2023, sono stati erogati circa 22 miliardi di euro, per un importo medio per figlio che per l’anno in corso, in assenza di maggiorazioni, va da un minimo di 54,10 euro (in assenza di ISEE o con ISEE pari o superiore a 43.240 euro), ad un massimo di 189,20 euro (per ISEE fino a 16.215 euro).
La procedura implementata dall’INPS, che gestisce i pagamenti dell’assegno unico, è completamente automatizzata: controlla la permanenza dei requisiti incrociando le informazioni di diverse banche dati e ricalcola e liquida ogni mese alle famiglie l’importo spettante.
Tale procedura come sottolinea l’INPS è stata progressivamente migliorata con l’obiettivo di rendere l’esperienza dell’utente sempre più semplice e per rispondere alle sue esigenze.
Assegno unico: domanda precompilata, rinnovo e date esatte per il pagamento
Alcune delle novità riguardano la domanda da inoltrare all’INPS per ricevere la somma spettante. L’Istituto, infatti, ha previsto una modalità completamente precompilata per facilitare la trasmissione.
Inoltre, sempre in ottica di semplificazione, le famiglie con una domanda in corso di validità si sono viste rinnovare la prestazione per il 2023 senza la necessità di doverla inviare nuovamente. I richiedenti hanno solamente dovuto comunicare eventuali variazioni nelle informazioni presenti nella vecchia domanda e aggiornare l’ISEE.
A partire da settembre, poi, i genitori che hanno aderito ai servizi proattivi dell’Istituto riceveranno, alla nascita di un bambino, un invito a richiedere la prestazione spettante.
Per quanto riguarda il pagamento della somma, in modo da permettere alle famiglie di pianificare al meglio le proprie spese, è stata progressivamente ristretta la finestra mensile per i versamenti.
Lo scorso aprile, infatti, l’Istituto ha fornito il nuovo calendario per i pagamenti.
Data | Tipologia domanda |
---|---|
Dal 10 al 20 di ogni mese | Assegni che non hanno subito variazioni rispetto al mese precedente |
Dal 20 al 30 di ogni mese | Assegni che hanno subito variazioni rispetto al mese precedente per via di cambiamenti delle condizioni del nucleo familiare Nuove domande presentate nel mese precedente |
In accordo con la Banca d’Italia, poi, l’INPS ha pubblicato il calendario dei pagamenti fino alla fine dell’anno con le date esatte in cui verranno effettuati i versamenti
- 18, 21, 22 Agosto;
- 15, 18, 19 Settembre;
- 17, 18, 19 Ottobre;
- 16, 17, 20 Novembre;
- 18, 19, 20 Dicembre.
Per chi riceve un importo diverso da quello del mese precedente oppure ha presentato una nuova domanda il pagamento arriverà nell’ultima settimana del mese. Ogni beneficiario riceve mensilmente un SMS e un avviso sull’app IO che lo informano dell’avvenuto versamento.
Ad ogni modo, nella propria area riservata del sito INPS gli utenti possono vedere i dettagli del calcolo dell’assegno e degli eventuali conguagli a debito o a credito.
Inoltre, i percettori del reddito di cittadinanza, dopo la cessazione della misura, hanno la possibilità di continuare a ricevere l’assegno unico fino a febbraio 2024 sulla carta dedicata al RdC.
In questo modo, le famiglie possono disporre di più tempo per comunicare all’Istituto le nuove modalità di pagamento, tramite una nuova domanda, senza che eventuali ritardi nella presentazione possano interrompere la fruizione.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Assegno unico: importante come le pensioni, le novità 2023 dalla domanda al pagamento